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martedì 20 settembre 2016

Recensione film: GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI di Massimiliano Bruno



Un film che, a metà tra la commedia e il dramma, affronta l'attualissimo tema della perdita del lavoro e come esso possa innescare malesseri alle volte ingestibili in chi vive questo problema.


GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI


Anno: 2015
Paese: Italia
Regia: Massimiliano Bruno
Attori: Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann,Fabrizio Bentivoglio, Ilaria Spada, Stefano Fresi
Durata: 90 min

Il film è basato sull'omonima piece teatrale scritta da Massimiliano Bruno.

"Nostro Signore ha detto che gli ultimi saranno i primi, ma non ha detto di preciso quando."

Cosa ci fa una donna incinta di nove mesi, impaurita e disperata, con una pistola puntata contro un poliziotto? 
A spiegarcelo è lei stessa: Luciana Colacci (Paola Cortellesi), una giovane donna, semplice, che sogna una vita dignitosa insieme a suo marito Stefano (Alessandro Gassman).

Luciana fa l'operaia da anni presso la stessa azienda, la paga non è il massimo, il lavoro neanche, ma le permette comunque di sbarcare il lunario, soprattutto se si considera che Stefano non ha un vero e proprio lavoro ma si arrangia come può.
Grazie alla buona parola di Luciana,  la figlia di una conoscente trova lavoro (seppure per soli tre mesi) anche lei in ditta, ma non mostrerà molta riconoscenza per chi l'ha aiutata...

Luciana e Stefano stanno provando ad avere un bambino da anni, ma il sogno tarda ad avverarsi.
Proprio quando arriva le lieta notizia che aspetta un bambino, arriva anche la mazzata che, proprio in un periodo come quello, meno ci voleva: il direttore dell'azienda viene a sapere da un uccellino che la Colacci è incinta, e a quest'ultima ovviamente non viene rinnovato il contratto.

Non è difficile immaginare chi possa aver fatto la soffiata...

Il mondo di Luciana comincia a sgretolarsi, mentre la pancia cresce a ricordarle che c'è un bambino che tra qualche mese nascerà e che avrà bisogno di tante cure (in termini anche economici...).

La felicità dell'attesa di un figlio tanto desiderato va a sbattere contro la disperazione di un lavoro che non c'è più e di una situazione economica famigliare davvero disastrosa.

Menomale che ci sono gli amici a tirarti su di morale, a farti qualche regalino utile e ad aiutarti come possono ora che ne hai tanto bisogno.

Ma questo può bastare a rasserenare la preoccupatissima Luciana, innervosita ulteriormente dall'apparente menefreghismo e dalla faciloneria di Stefano, che sembra non accorgersi che si trovano in una situazione davvero drammatica?

Seguiamo, parallelamente, la storia di Antonio Zanzotto (Fabrizio Bentivoglio), un poliziotto che - in seguito ad un gravissimo errore commesso durante il servizio - vive in una condizione di isolamento e apatia; a isolarlo sono i colleghi, anzitutto, ma anche lui stesso, che si trascina in una vita triste e monotona, con la sola presenza dell'anziana madre, sicuramente più arzilla di lui.

Antonio e Luciana cercano di tirarsi appresso un'esistenza che giorno dopo giorno sembra perdere valore e dignità.
Il primo continua a fare il proprio lavoro senza motivazione, scoraggiato dal passato e dal disprezzo dei colleghi; Luciana a vorrebbe cambiare lo stato di cose in cui si trova, fa quel che può per chiedere di essere ripresa dalla vecchia azienda, ma pare che ogni suo sforzo si scontri con l'indifferenza di chi, secondo lei, potrebbe aiutarla ma non lo vuol fare.

Da sempre placida e remissiva, buona e solare, ora la disperazione sta prendendo il sopravvento nel cuore e nella mente di Luciana, che si rende conto che non c'è nulla che si salvi nella sua vita, neanche il marito Stefano, fonte di delusione..

Le due tristi vite di Luciana e Antonio si incroceranno nelle scene finali del film, quando ormai il dolore e il senso di umiliazione avranno preso piede nella testa di una quasi mamma sull'orlo di una vera e propria crisi emotiva, che metterà in bilico il suo provato equilibrio psicologico.

"Gli ultimi saranno ultimi" è un film che parte come una commedia dai toni allegri, resi leggeri dagli scherzi tra Luciana, Stefano e i loro amici, dall'uso di uno spontaneo romano, dal carattere gioviale e dal sorriso della Cortellesi e da un Gassmann sempre gran compagnone.
Anche Bentivoglio, per quanto il suo personaggio Antonio sia sulle pendici della depressione,  ci regala qualche situazione buffa all'inizio, ma pian piano la commedia assume i colori del dramma, come del resto può capitare anche nella vita di ciascuno di noi.

Tutto procede bene (non dico a meraviglia, ma quanto meno dignitosamente), ma bastano cinque minuti di conversazione con quello che da anni è il tuo capo e che ora è pronto a licenziarti e puff...!, la serenità e il sorriso svaniscono.
Da quel momento devi vedere dove sbattere la testa per trovare qualche soldo per pagare le bollette, l'affitto e tutto ciò che serve, e se c'è un bimbo in arrivo la situazione si complica.
Sono storie di tutti i giorni, se ne sentono quotidianamente: storie di disperati che hanno perso il lavoro e, con esso, anche la dignità, il rispetto per se stessi.
E la consapevolezza di essere messi male può portare a reazioni che normalmente uno non si sognerebbe mai di compiere...

La perdita del lavoro, con tutti i drammi e le difficoltà materiali e non che ne conseguono, è un argomento più che mai attuale e che coinvolge tanta gente, affrontato da Bruno con realismo, tra sorrisi e pianti, tra bugie e tradimenti, fino a un finale un po' impacchettato in modo da evitare troppo cinismo e addolcire un po' il boccone amaro.
Ad accompagnare la commedia drammatica ci sono musiche ad effetto, che sicuramente enfatizzano l'aspetto emotivo di certe scene.

A me è piaciuto, l'ho trovato un bel film, attori tutti bravissimi e la Cortellesi formidabile nelle scene più drammatiche.


E VOI, AVETE AVUTO MODO DI GUARDARLO?

2 commenti:

  1. La Cortellesi straordinaria. Tra le prove più toccanti viste l'anno scorso. Non ho amato il post-finale lieto.
    Nello spettacolo teatrale, che è imperdibile, le cose andavano diversamente.
    In queste sere, quasi quasi, lo riguardo. :)

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    Risposte
    1. questo film mi ha piacevolmente sorpresa e la Cortellesi, sì, è davvero bravissima!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz