PAGINE

venerdì 2 settembre 2016

Recensione: LA LUNGA NOTTE di Linda Castillo



Ed eccomi con il mio parere su un thriller davvero niente male!!

Kate Burkholder, capo di polizia a Painters Mill (Ohio), è nata e ha vissuto parte della propria adolescenza in una comunità Amish, e di quel passato non ha piacevoli ricordi; sarà costretta a riaffrontarli quando le si presenterà il tragico caso del massacro di un'intera famiglia Amish...

LA LUNGA NOTTE
di Linda Castillo




Ed. TimeCrime
trad. L. Maldera
391 pp
5.90 euro
2014
Nell'isolata ma tranquilla zona di Wildcat Creek vivono i Plank, composti da Amos e sua moglie, i tre figli maschi (di cui il minore di soli due anni) e le due femminucce, Annie e Mary, adolescenti.

Una famiglia Amish devota e pacifista, che vive seguendo i riti della propria fede, le tradizioni della confraternita cui appartiene da sempre, e del proprio lavoro nei campi, riservata, di cui si sa ben poco visto che abitano a Painters Mills da solo un anno.

La placida esistenza di queste sette persone si interrompe bruscamente e con ferocia nel corso di una notte, quando qualcuno penetra all’interno della fattoria e compie un massacro: i genitori e i cinque figli vengono tutti ammazzati, ma le due ragazze subiscono addirittura orribili torture.

Chi può aver commesso una tale crudeltà nei confronti di persone buone e pacifiche?

Un assassino è a piede libero nella tranquilla cittadina e Kate Burkholder, capo della polizia della contea, viene chiamata a dirigere le indagini.

Immediatamente comprende che non essendoci indiziati, nessuna traccia, nessun movente che indichi una pista, catturare il colpevole sembra un'impresa impossiile.

Per risolvere il caso, Kate deve tirar fuori tutto il suo intuito, la sua esperienza professioale, e soprattutto sfidare i fantasmi di un passato lontano solo per gli anni trascorsi, ma ancora tanto vicino nella memoria e nel cuore della donna, che è stata una Amish, sa che tipo di vita conducono queste persone così religiose, che hanno scelto "la vita semplice", fatta di regole e divieti che, se violati, conducono all'isolamento e alla scomunica del "deviato".
Nella vita di un Amish non possono esserci ombre e zone torbide...
Eppure, nella vita di Mary Plank, la bella e innocente figlia 15enne del povero Amos, qualcosa di oscuro inizia ad emergere: il peso di un segreto che a poco a poco si tinge di orrore.

Del resto, Kate lo sa perchè l'ha vissuto sulla propria pelle: gli adolescenti Amish sono tenuti a rispettare l'ordinamento della comunità e chi decide di non farsi battezzare, rifiutando "la vita semplice", merita di essere cacciato e scomunicato, rinnegato come Amish, il che implica anche l'allontanamento dalla famiglia.

Se Mary aveva dei segreti, non li avrebbe rivelati così facilmente a famiglia e confratelli, per timore di deluderli e di essere da loro disprezzata.
fonte
Indagare su chi e perchè abbia commesso i sette omicidi è complicato e il lavoro da parte di Kate e della sua abile squadra di agenti sarà arduo, ma grazie all'attenzione posta a tanti piccoli particolari al ritrovamento del diario segreto di Mary, tanti tasselli cominceranno a mettersi in fila e da essi emergerà un quadro della vita segreta della fanciulla che mai avrebbero immaginato.

Mary aveva un innamorato con cui si incontrava costantemente e col quale aveva instaurato un legame molto intimo.
Che questa persona - di cui Mary non fa nome nel proprio diario - sia collegata in qualche modo al massacro della fattoria? Se sì, cosa può aver spinto l'assassino a maturare un tale odio verso degli innocenti?

Ad accompagnare Kate e la sua squadra c'è anche John Tomasetti, anche lui in polizia, bravo nel suo lavoro ma con un fardello complesso e doloroso sulle spalle che lo rende vulnerabile.
Come vulnerabile è la stessa Kate, le quale rivede se stessa adolescente nella povera Mary, per la quale sente crescere sentimenti di pietà ed empatia, che la spingono a ricercare la verità sull'assassino senza fermarsi alle apparenze.

Il lettore viene immerso, insieme a Kate, nella vita della giovane Amish, scoprendone i segreti e accostandosi a un mondo che di innocente non ha davvero nulla e che ha fagocitato la povera Mary, rubandole speranze e sogni, oltre che la vita sua e della famiglia.
Un mondo, quello " di fuori", che una inesperta e candida Amish non immagina, non è preparata ad affrontare e questo la rende un soggetto facile al plagio, alle tentazioni da parte di uomini malvagi e con intenzioni viscide e malate...

E' un mondo sporco, di quelli che non vorremmo conoscere, di cui non vorremmo sapere niente perchè solo sentirne parlare sembra lasciarci addosso una sensazione di sozzura morale, ma è con queste cose che Kate, John e gli altri dovranno fare i conti se vogliono rendere giustizia alla memoria dei Plank trovando il colpevole.

La lunga notte è un thriller avvincente e ben costruito, che punta tutto sul contrasto tra la vita protetta, pia e semplice degli Amish, e la presenza del male che si insinua nelle esistenze di alcuni di loro, soprattutto dei giovani, più fragili e influenzabili da parte di certi "inglesi" (i non Amish) male intenzionati.

Le indagini sono rese vivaci dal fatto che seguiamo passo passo i ragionamenti di Kate, le sue intuizioni improvvise, le piste seguite, la rabbia e la frustrazione di fronte ai vicoli ciechi, il dolore che emerge prepotentemente dal passato e che, se da una parte la fa soffrire, dall'altra
può rivelarsi utile per la soluzione del caso.

Lavoro e vita privata si mescolano perchè tra Tomasetti e Kate c'è stato e c'è ancora qualcosa, un'attrazione non solo fisica, che però entrambi sono frenati a vivere totalmente a causa di esperienze personali.

Ci son diversi colpi di scena nella narrazione, incuriosisce il passato di Kate - che in questo libro viene solo accennato (e comunque si capisce a grandi linee cose le è accaduto) ma credo che sia più approfondito nel libro precedente, "Costretta al silenzio" - ma sopratutto è la scelta di mettere al centro del racconto gli Amish che credo stuzzichi la curiosità, visto che questa comunità ha un che di affascinante agli occhi di tanti, proprio in virtù di determinate scelte di vita molto umili e di certo poco "moderne".

Una lettura senza dubbio scorrevole, che stimola l'interesse del lettore pagina dopo pagina fino ad un finale che soddisfa la ricerca della verità e di giustizia per le vittime. 

4 commenti:

  1. Ciao Angela, bella recensione, il romanzo stuzzica la mia curiosità!

    RispondiElimina
  2. Ciao carissima Angela, la tua bella recensione scopre un mondo che mi ha sempre incuriosita:la comunità Amish. Il male non conosce confini e seguire le sue tracce può rivelarsi una lettura intrigante. Prendo nota :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. esatto, aquila, l'aspetto del male all'interno di una comunità fervente ha una sua attrattiva..

      Elimina

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz