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venerdì 28 ottobre 2016

Dietro le pagine di "I diari di Bridget Jones"



In questi giorni sorrido molto leggendo e la ragione è racchiusa in un nome: Bridget Jones.

Tra una pagina (virtuale, perchè è in formato pdf) e l'altra, mi è sorta la domanda: ma com'è nato questo strampalato ed amato personaggio femminile?

storie dietro storie
Ciò che leggiamo spesso è ed della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?
".


La buffa e combinaguai Bridget Jones ha avuto i suoi inizi in una semplice colonna di giornale, più precisamente su The Indipendent: è il 1995 e Helen Fielding scrive in forma anonima le prime pagine del diario di quella che diverrà un personaggio amatissimo, convinta che dopo sei settimane sicuramente sarebbe tutto finito perchè troppo stupide. Del resto, mentre i suoi colleghi giornalisti scrivevano cose più serie, leisi divertiva a parlare sul perché ci vogliono tre ore tra svegliarsi la mattina e uscire di casa.

La giornalista Helen Fielding aveva già scritto un primo romanzo, Cause Celeb, una satira (che trattava comunque argomenti seri) ambientata in Africa, e aveva cominciato a lavorare ad un secondo - incentrato su problemi economici -, ambientato nei Caraibi.
Quando i giornali inglesi - che sono veramente appassionati di romanzi sulle donne - le hanno chiesto di scrivere un articolo su se stessa, Helen non si dimostrò subito entusiasta, allora decise di giocare con questo personaggio di una sitcom cui stava pensando e di "giocare" con questa stramba donna, raccontandone insicurezze, segreti...
E così ha iniziato a scrivere i diari di Bridget e pian piano, vedendo quanto la sua "ironica eroina" stesse diventando popolare, dietro suggerimento dell'editore, ha continuato e dopo poco è uscita la prima edizione, economica, di Bridget Jones.


Scriverlo è stato molto divertente e l'autrice ha modellato le trame dei romanzi di Bridget partendo da Orgoglio e pregiudizio (1813) e Persuasione (1817) di Jane Austen, contribuendo così alla tendenza moderna di re-immaginare e rivedere la Austen. 

I parallelismi con Orgoglio e pregiudizio non mancano, a cominciare dall'uso del nome Darcy; non solo, ma similmente ad Elizabeth Bennet, Bridget è prevenuto contro Darcy, e quest'ultimo aiuta la famiglia di Bridget a liberarsi da una situazione umiliante, come Fitzwilliam Darcy fa per i Bennet nel romanzo della Austen.


Fonti consultate:

http://www.powells.com/
http://bridgetarchive.altervista.org

4 commenti:

  1. Ciao Angela. Personalmente adoro il personaggio di Bridget Jones e trovo che i film, forse ancora più dei libri, siano tra le commedie romantiche meglio riuscite di sempre. Non sapevo delle pubblicazioni a puntate, mentre conoscevo già la questione della "rielaborazione" austeniana. In fondo, esiste un signor Wickham più irriverente di Daniel Cleaver? C'è un Mr Darcy più compassato di Mark Darcy (appunto)? Ma, soprattutto... chi è peggio tra la signora Bennet e Pam, la mamma di Bridget?!'

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  2. Ciao Angela, avevo sentito parlare della rubrica di Helen Fielding, ma leggendo il tuo post ho approfondito meglio! Adoro il personaggio di Bridget Jones, così come i riferimenti a Orgoglio e pregiudizio, uno dei miei romanzi preferiti :-)

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    1. anche e me piace molto, attraverso i (primi due) film!
      e la jane l'amo pure io ;)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz