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sabato 22 ottobre 2016

Recensione: 60 GIORNI PER DIRE SI' di Francesca Santangelo



Buongiorno e buon sabato, carissimi lettori!

Vi auguro un sereno fine settimana con la recensione di un bel romance ad alto tasso di romanticismo, una favola moderna ambientata a New York che regala emozioni, perchè l'Amore è così: complicato, a volte difficile da vivere ma necessario per renderci davvero felici e appagati!


60 GIORNI PER DIRE SI'
di Francesca Santangelo



CreateSpace Indep.Pub. Platform
ill. L. Vega
474 pp (kindle)
2.99 euro
691 pp (cart.)
17.16 euro
2016
           Ebook       Cartaceo

"...non  sapevo più dove fosse casa mia, ma adesso so che qualsiasi cosa accadrà posso trovarla sempre fra le tue braccia"

Faye Williams e Liam Sawyer vivono a New York e non si conoscono, ma i loro padri sì; non solo, ma hanno preso una decisione importantissima al posto dei loro figli e si aspettano che essi ubbidiscano, pena conseguenze finanziarie drammatiche per uno dei due genitori.

Il padre di Faye, infatti, ha dei grossi debiti che non riesce ad assolvere e l'unico modo per ottenere un considerevole aiuto economico dal padre di Liam è.... combinare un matrimonio tra i due ragazzi.

Eh sì, avete capito bene: Faye e Liam vengono messi davanti alla decisione già presa dai genitori di unirsi in matrimonio.
Ovviamente, nè lei nè lui vorrebbero fare questo passo, perchè il matrimonio è una cosa seria e in genere ci si sposa con la persona che si ama...
E una cosa è certa: Faye e Liam non solo non si amano ma sono due perfetti estranei l'uno per l'altra!

Eppure Faye è cosciente che deve superare ogni (legittima) reticenza e fare buon viso a cattivo gioco circa questa forzata unione, perchè sa che suo padre ha realmente bisogno di soldi e lei, pur avendone da parte un bel po', non ha alcuna intenzione di darglieli.

Come mai? Forse Faye è una figlia ingrata ed egoista?
Faye è una ragazza di 23 anni che ha un sogno che sta per realizzare: è una promettente stilista e il danaro che ha messo da parte le serve per aprire un negozio suo, con articoli disegnati da lei; se prestasse i propri risparmi al padre, dovrebbe dire addio al negozio e lei non vuole!
Preferisce quindi sposare questo sconosciuto, tanto si tratta di un matrimonio finto al quale mettere, prima o poi, fine: l'importante è che Clint, il padre del promesso sposo, dia i soldi al papà di Faye.

Ma c'è un problema: Liam è un cocciuto che non ha alcuna voglia di sottomettersi alle richieste paterne.

Richieste che, a ben guardare, non sono propriamente frutto di un capriccio: Clint e sua moglie Eloise sanno che il loro 26enne figliolo è terribilmente solo e infelice.
C'è qualcosa nel passato di Liam che l'ha reso cupo e triste, insofferente alle donne, all'amore, alla felicità e i suoi genitori sperano che una ragazza spigliata e solare come Faye possa costituire per lui uno stimolo per riaprirsi alla vita e alla felicità.

Solo che Liam non è assolutamente intenzionato ad ottemperare ai desideri dei genitori, quantomeno non di buon grado.
I due promessi fidanzati accettano di incontrarsi e Faye, intenzionata com'è a concretizzare questo legame-farsa, impone la propria presenza a Liam in casa sua.
La convivenza inizia nel modo peggiore, i due ragazzi non vanno assolutamente d'accordo: Liam vede Faye come una mina vagante che gli ha invaso casa, obbligandolo ad accettare una condizione per lui impensabile nel 2012; lei si rende conto che quel matrimonio sarà solo un errore e un naufragio annunciato, ma è mossa dal desiderio di veder risolti i problemi economici di un padre che, con la propria irresponsabilià, le sta causando noie.

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Litigi, urla, punzecchiamenti, facce contrariate, toni di voce esasperati... sono all'ordine del giorno nell'appartamento di Liam condiviso con la bella stilista, che a dire il vero cerca, a modo suo, di smuovere qualcosa nel suo affascinante pseudo-fidanzato.
Lui è sempre così accigliato, di cattivo umore, tutto d'un pezzo: difficilmente fa un sorriso (figuriamoci una risata!), non fa che sbuffare al solo vederla e gridarle in testa se lei fa o dice qualcosa che lo disturba: insomma, non è un tipo facile da capire e "gestire", così Faye le tenta tutte, dalla carta della gentilezza a quella dell'esasperazione.
Tutto pur di sentirsi dire che sì, lui accetterà di sposarla in modo che la "transazione economica" vada a buon fine.
Faye è disposta anche a sorbirsi i suoi malumori e la sua indifferenza pur di aiutare il padre, e Liam dal canto suo si rivelerà inizialmente intrattabile e non smetterà di dimostrare a Faye quanto non la sopporti.
Ma intanto agli occhi di amici e conoscenti, loro due sono una coppia e devono recitare, in pubblico, la parte dei fidanzatini felici in procinto di sposarsi.

Ma fingere è difficile per entrambi e non mancheranno baruffe, bisticci e... qualche lacrimuccia da parte di Faye, che pian piano comincia a sentire dentro di sè un sentimento che, da piccolo e innocuo, sta pericolosamente prendendo via via sempre più spazio nel suo cuore.

Com'è possibile innamorarsi di un ragazzo che non ti ama e, anzi, ti sopporta a malapena e, se potesse, ti sbatterebbe fuori di casa?

Faye, ogni giorno che passa, si rende conto che restare indifferente al fascino (fisico e non solo) di Liam è davvero difficile, soprattutto perchè da un certo momento in poi lui cambierà un po' atteggiamento, divenendo meno indisponente e irritante e ammorbidendo toni e atteggiamenti verso la "fidanzata".
Questo complicherà le cose perchè Faye sentirà crescere sempre più l'attrazione verso il suo bellissimo promesso sposo e già sa che saranno guai: innamorarsi di Liam è forse la cosa più sbagliata e pericolosa che Faye potrebbe fare, perchè non ne ricaverà che sofferenza.

Riuscirà Faye a controllare i propri sentimenti per Liam?

Qualcosa, nella forzata freddezza di lui, la convince che fa così perchè ha sofferto in passato.
Faye potrà aiutare il cuore di Liam, che l'esperienze passate hanno reso freddo e quasi insensibile, a sciogliersi e ad accoglere un nuovo amore?


Considerazioni.

"60 giorni per dire sì" inizia proponendoci una storia che sembra partire da presupposti irrealistici e decisamente d'altri tempi o d'altri luoghi: è pensabile e realistico immaginare che due ragazzi newyorchesi, belli, intelligenti, benestanti, possano sentirsi davvero costretti dai genitori a sposarsi? Esistono i matrimoni combinati nell'occidente del 2012?

Ecco, questo è stato il mio iniziale (ed unico) inghippo con questa storia, nel momento in cui mi sono approcciata ad essa; inghippo che però è andato man mano "dissolvendosi" perchè il rapporto tra Faye e Liam si impone a tal punto agli occhi del lettore che il discorso del matrimonio combinato riesce a passare per un po' in secondo piano, soprattutto se si pensa alle motivazioni realistiche di Faye, che la spingono ad accettare le richieste paterne.


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Ciò che ho amato di questo libro è l'attenzione posta al rapporto tra i due protagonisti, a come esso cambi gradualmente, passando dall'odio all'indifferenza, alla tregua...

E tutto attraverso il punto di vista sensibile e appassionato della bella Faye, della quale conosciamo dubbi, paure, speranze, emozioni, e l'Autrice riesce a farci sentire tutto questo, a trasettercene il pathos, attraverso una narrazione immediata, vivace, accurata, che ci lascia immaginare ogni particolare dei personaggi e delle loro vicende, delle loro espressioni facciali e dei sentimenti che si celano dietro ad essi.

Mi è piaciuta molto l'attenzione posta all'aspetto caratteriale ed emotivo di Faye e Liam, che con il loro modo di relazionarsi e di prendere coscienza dei propri sentimenti - in modi e momenti differenti - ci fanno emozionare.

Liam è un protagonista maschile che unisce la bellezza fisica con una complessità caratteriale che lo rende tutt'altro che banale: pur essendo molto giovane, ha sofferto e nella sua mente e nel suo cuore vivono dei "fantasmi" che vanno allontanati una volta per tutte perchè possa finalmente concedersi di essere felice.

Faye è esuberante, piena di talento, simpatica, allegra ma anche molto sensibile; saranno tanti i momenti e i motivi di sconforto che attraverserà ma per fortuna accanto a lei avrà due amici (oltre che colleghi di lavoro) fantastici, Parker e Shelley, che la consiglieranno, incoraggeranno, consoleranno e la faranno riflettere quando sarà il caso.

Il romanzo di Francesca è scritto senza dubbio molto bene, la lettura scorre splendidamente e le pagine si susseguono con velocità e piacevolmente perchè al lettore cresce la voglia, di pagina in pagina, di conoscere meglio Faye e Liam e di capire come evolverà il loro strano rapporto, che di certo non è nato nel modo più romantico che c'è.

Eppure di romanticismo ce ne sarà tanto, andando avanti nella lettura, e non si può che fare il tifo perchè l'amore trionfi.

Ringrazio l'Autrice per avermi dato modo di leggere il suo libro e non posso che consigliarlo, in special modo a chi ha voglia di immergersi in una storia ricca di dolcezza ed emozioni!

2 commenti:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz