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sabato 19 novembre 2016

Recensione film: IL RACCONTO DEI RACCONTI di Matteo Garrone



Liberamente ispirato a "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile (1575-1632), una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana scritte da Giambattista Basile, Il racconto dei racconti (The tale of the tales) è un film di Matteo Garrone del 2015, candidato a diversi riconoscimenti e vincitore, tra gli altri, del Globo d'Oro per la Miglior sceneggiatura e, per i Nastri d'Argento, è stato premiato come Miglior Regista, Miglior Costumi e trucco (ed altri).


IL RACCONTO DEI RACCONTI




ANNO: 2015
REGIA: Matteo Garrone
ATTORI: Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Alba Rohrwacher, Shirley Henderson, Stacy Martin, Hayley Carmichael.


La trama del film segue tre filoni narrativi, che si intrecciano tra loro e che si rifanno a tre fiabe di Basile: La cerva, La pulce e Le due vecchie.


In un tempo indefinito e in un mondo lontano, c'erano tre regni vicini, dove vivevano, nei loro rispettivi castelli, re e regine, principi e principesse. 

Nell'episodio La cerva, conosciamo il re e la regina di Selvascura, che non hanno ancora avuto un erede; Il desiderio di un figlio a tutti i costi è fortissimo e ossessivo nella Regina (S. Hayek), che è disposta a tutto pur di diventare madre. Quando al castello giunge un negromante (lo Iettatore di Bonolis) dall'aria inquietante, tutto cambia: il desiderio della regina viene soddisfatto ma questo a lungo andare avrà le sue conseguenze.
selvascura
Il giorno in cui la regina resterà incinta e partorirà il figlio Elias ( e tutto in una notte), anche una serva vergine darà alla luce il proprio figlioletto, Jonah, fisicamente identico al principino. I due (albini) saranno legati indissolubilmente l'uno all'altro, anche se la regina madre cercherà in tutti i modi di spezzare questo legame, preoccupata di preservare il futuro del proprio figlio...
Ma, come dicevo, certe scelte cruente ed egoistiche non restano a lungo senza portare con sè conseguenze imprevedibili...

Ne Le due vecchie conosciamo Dora e Imma, due anziane sorelle il cui volto solcato da rughe ricorda loro ogni giorno che la gioventù è bella andata, ormai; Dora ha una voce melodiosa e un giorno il lussurioso re del regno di Roccaforte (V. Cassel) l'ode cantare e viene preso dalla brama di possedere il corpo di questa donna sconosciuta, di cui non vede il volto e che lui crede essere incantevole; Dora sa di non poter piacere al re, che insiste per averla con sè a palazzo, così lo inganna, va di notte da lui e, nascosta dal  buio, giacciono insieme;  
re di Roccaforte
quando la mattina dopo, il re scopre di aver fatto all'amore con una racchia rugosa, si agita come non mai e la fa buttare di sotto... Ma Dora non muore e anzi nel fitto bosco accade qualcosa che la fa ringiovanire...
Quando la sorella Imma lo scopre, incomincia a fremere all'idea di sapere come ha fatto Dora a riavere una pelle tanto fresca e giovane..

Il desiderio delle due sorelle di riassaporare la bellezza della giovinezza cambierà le loro vite, ma a che prezzo?

Nell'episodio La pulce, il re di Altomonte ha una bella e dolce figliola, Viola, delicata e sognatrice; accogliendo il legittimo desiderio di sposarsi, il padre decide di sottoporre ad una difficile e singolare prova tutti i pretendenti che si faranno avanti; colui che supererà l'enigma proposto dal re - come in ogni favola che si rispetti - avrà la mano della bella
viola
principessa. L'enigma reale ha a che fare con uno strano e orripilante animale (una pulce cresciuta e pasciuta da lui stesso, poi morta) e ad indovinarlo sarà uno "spasimante" non proprio avvenente e dai modi gentili...

Anche qui ci si scontra con gli egoismi di un genitore poco saggio e molto testardo, che metterà in serio pericolo la felicità della propria figlia innocente, che forse mostrerà più coraggio di ciò che ci si aspetterebbe da un essere delicato e impaurito come lei...

Nel fantasy di Garrone ritroviamo gli elementi tipici delle fiabe che tante volte abbiamo letto e ascoltato: fiabe che narrano di re e principesse, di maghi, streghe e terribili mostri, saltimbanchi, cortigiani e vecchie lavandaie, ambientate in scenari fantastici, ora incantevoli ora paurosi; fiabe che, pur raccontando storie immaginarie suggestive e affascinanti, fanno leva sulle paure e sui mostri che da sempre popolano l'immaginario collettivo.
Mostri dei quali, come in ogni finale fiabesco degno della categoria, si spera ogni volta che i protagonisti possano liberarsi, affinchè trionfino il bene e i buoni.

Attori bravissimi, costumi e ambientazioni davvero meravigliosi; un film che dà voce, colore, immagini e vita a delle fiabe che mostrano virtù e meschinità dell'essere umano, e Garrone firma un lavoro a mio avviso davvero ben fatto, ben recitato, ben ambientato..., insomma, un film che merita di essere apprezzato nel suo genere
Memorabile - e famosa, forse anche a chi ha visto soltanto qualche immagine del film in tv o nel web - la scena in cui Salma Hayek ha il viso sporco di sangue mentre "gusta" il cervello di un drago marino; grazie al personaggio interpretato da Cassel, non manca qualche scena in cui la lussuria fa da padrone.

Fa piacere sapere che il film è stato girato tutto nella nostra bella penisola, tra Toscana, Abruzzo, Puglia e Sicilia; infatti, il castello in cui vivono i regnanti di Selvascura è quello di Donnafugata, in Sicilia; il re di Roccaforte ha la sua dimora  nel castello di Roccascalegna (Abruzzo) mentre la dolce Viola e il suo paparino nanetto ed egoista dimorano in Puglia, a Castel del Monte.

Consiglio di vederlo, se vi piace il fantasy; a me ha colpito positivamente pur non amando alla follia il genere. ^_^

4 commenti:

  1. Al solito, concordiamo pienamente.
    Da amante di Basile, scoperto all'università, l'ho trovato perfetto nel suo genere. Oltretutto, sprizza quel senso di meraviglia che è tipico dalla letteratura barocca.
    Ps. Parlando di Napoli, impossibile non consigliarti la mia ultima lettura, Palazzokimbo. Ne parlo presto. :)

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    1. ho visto che lo stai leggendo! grazie per il consiglio, me lo segno e, anzi, vedo di trovarlo :)

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  2. A me non è piaciuto... ho fatto davvero fatica a terminarlo pur apprezzando le ambientazioni e i costumi

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    1. ah ecco! :)
      no, io devo dire che sono rimasta piacevolmente stupita!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz