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lunedì 20 febbraio 2017

Recensione: I SIGNORI DELLA CENERE di Tersite Rossi



“I Signori della cenere” è un romanzo avvincente, che mescola magistralmente elementi della nostra realtà contemporanea – in primis, la “crisi finanziaria globale” e coloro che la "manovrano" da dietro le quinte – ad altri dal sapore misterioso e leggendario,che affondano le loro radici nelle antiche civiltà perdute; un romanzo che mette l’uno di fronte all’altro il Bene e il Male, la ricerca di un modello di vita sociale libero e privo di gerarchie, contrapposto a quello vigente, che trae proprio dalla disuguaglianza e dalla distinzione tra poveri e ricchi, la propria forza.


I SIGNORI DELLA CENERE
di Tersite Rossi

Ed. Pendragon

Tutto ha inizio con un momento cruciale avvenuto a Creta nel XII sec.: il giovanissimo Ardan è riuscito a scoprire un segreto importantissimo, anzi il segreto, quello custodito gelosamente dalla Dea della Terra, nota come la Grande Madre; un segreto che, se scoperto e svelato, potrebbe avere conseguenze nefaste, dando il via ad una nuova stirpe di uomini, dai “valori” e principi decisamente opposti a quelli della Grande Madre.

1973. Tre uomini potenti – un professore americano, il segretario di Stato degli USA e un banchiere – si incontrano in gran segreto per decidere le sorti del mondo: attraverso l’unione di politica e finanza, i tre stanno architettando un piano terribile, che toglierà man mano sovranità ai singoli Stati del mondo per far posto ad un sistema economico/monetario globale.

Altra ambientazione: siamo sui Pirenei francesi e ci viene presentato il Grande Ordine, composto dai Guerrieri della fede che hanno come fine supremo la redenzione umana:

“Compito del Grande Ordine è scoprire le forze luciferine nascoste negli angoli del mondo e riportarle alla sottomissione della legge divina”.

Ci viene accennato anche ad un sogno pericolosamente “profetico” che anticipa un evento capace di mutare radicalmente le sorti: il ritorno della Grande Madre.

Conosciamo poi tre personaggi che avranno ognuno un ruolo importante nelle vicende che seguiranno: il banchiere Lorenzo, il ragioniere Aldo e l’antropologa Petra.

Lorenzo è un giovanotto che lavora nel mondo della finanza; è intelligente, scaltro, ricco, sa far bene il proprio lavoro e sa soprattutto come trarne il massimo profitto imbrogliando e architettando truffe difficili da scoprire e da denunciare; ma è anche una persona con problemi di dipendenza, dall’alcool, dalla droga, dal sesso, dal denaro. Non è un uomo libero perchè schiavo di passioni perverse e vizi, che lo rendono cinico, spietato, privo di sentimenti, ossessionato dall’avida bramosia di accumulare soldi “fregando” gli altri, di trarre piacere dal sesso occasionale e dalla violenza che gratuitamente elargisce contro vittime ignare e occasionali anch’esse.

Chi potrà salvare Lorenzo dall’abisso di un’esistenza solo materialmente soddisfacente, ma assolutamente arida di emozioni vere e di affetti?


Aldo Colombo è un ragioniere di mezz’età, interista nel sangue, sposato e con due figli. È un brav’uomo, cerca di fare al meglio il proprio lavoro, di non far mancare nulla alla famiglia, ma… è consapevole di come la propria vita sia grigia, piatta, senza slanci di alcun tipo. Aldo vorrebbe concedersi qualche sensazione forte, magari con la collega procace che gli stimola sogni erotici ad occhi aperti.

Quando però il suo capo lo licenzia, la perdita improvvisa del lavoro crea un punto di rottura nella mente del mite Aldo: da sempre disprezzato e trattato con sufficienza da tutti, da sempre protagonista passivo di una non-vita priva di scossoni e novità, all’interno di una famiglia nella quale si sente un fantasma, adesso che ha perso anche l’unica certezza di sempre (il lavoro), ad Aldo cosa resta? Di chi è la colpa delle continue umiliazioni subite? E una volta individuati “i colpevoli”, cosa potrebbe fare per vendicarsi?


Petra è una giovane donna impegnata in un dottorato di ricerca all’università; è un’antropologa ma finora non ha mai scalato la carriera in quest’ambito, al contrario dell’amica Sonia Mattei, che si stava dedicando anima e corpo alo studio delle civiltà antiche perdute. Uno studio che purtroppo s’è interrotto perchè Sonia è sparita senza lasciar traccia, dall’oggi al domani. Petra la conosce bene, è la sua più cara amica e non ha dubbi sul fatto che le sia accaduto qualcosa di tragico, perché se si trattasse di un allontanamento volontario, Sonia non avrebbe motivo per non avvisarla, lasciandola invece nella preoccupazione.

“Sonia, dove sei?”, è la domanda che ossessiona Petra, la cui vita si trascina pigramente, tra la noia di un lavoro che non la gratifica e i rimpianti per un amore perduto che non riesce a lasciare andare.

Il desiderio di voler capire che fine ha fatto l’amica, la porteranno sulla strada di appunti e studi condotti da Sonia su un’importante ricerca in grado di sovvertire l’attuale ideale umano, diffuso e tramandato di secolo in secolo dalla storia ufficiale.


Il tipo di società che predomina oggi – patriarcale, gerarchico, oppressivo, violento, “guerrafondaio”, che vede la donna come inferiore, che distingue (e declassa) gli uomini per ceto, cultura, colore della pelle ecc… - è davvero l’unico possibile?

E se la storia ci dimostrasse che in un lontano passato è esistita una società caratterizzata, al contrario, da un ordine matriarcale non gerarchico, non competitivo, non violento, non repressivo, sarebbe ipotizzabile e fattibile riproporlo oggi?

È possibile un modello di società alternativo pacifico, ugualitario?

Finora, e nel corso del tempo, c’è chi ha fatto di tutto per impedire che tale modello di società ritornasse a vivere, ma ci sono riusciti davvero o c’è ancora chi potrebbe diffonderlo nuovamente per il bene collettivo?

Petra si rende conto che gli studi meticolosi di Sonia andavano in questa direzione e che si stavano concentrando su queste poco note società del passato, sui loro valori di pace e uguaglianza, sul culto della Grande Madre e sul suo segreto da proteggere…

Sonia sentirà l’urgenza di proseguire gli studi affascinanti e suggestivi dell’amica scomparsa e in questa sua missione personale incontrerà Lorenzo, Aldo… e più di un terribile nemico.

Considerazioni.

Il romanzo di Tersite Rossi ha una trama intricata, tessuta con abilità e fascino, arricchita da riferimenti alle civiltà passate – di cui si son perse quasi del tutto le tracce - e a quelle indoeuropee, e a come queste abbiano invaso e cercato di cancellare altre civiltà più antiche ed evolute; la violenza operata dagli uomini del passato, per imporre il proprio modello di vita, non è diversa da ciò che accade oggi, anzi, le cose non fanno che peggiorare: il mondo è nelle mani di pochi uomini ricchissimi, presi da deliri di onnipotenza, che nascosti tra le mura di Wall Street sanno di avere in mano i soldi altrui e di poterli gestire per ricavare potere e profitto, sfruttando le masse, “il popolino”, assetandolo e affamandolo, riducendolo nella sofferenza, nella privazione, nella disperazione, pur di raggiungere i propri loschi e malvagi obiettivi.

Sono i Globocrati, cioè i leader finanziari del mondo che vogliono minare la democrazia per ottenere per sé il massimo profitto economico.

L’appassionante storia narrata da Tersite Rossi ci presenta gradualmente vari personaggi e situazioni che confluiranno poi in un unico grande intreccio, che vede tutti i personaggi summenzionati incrociarsi e influenzarsi reciprocamente.

È un romanzo che si sofferma su tematiche molto attuali: la crisi finanziaria internazionale, i banchieri di Wall Street e gli esperti di economia che si arricchiscono a spese della povera gente, la contrapposizione tra la ricerca di una convivenza pacifica tra i popoli e quella, abietta, della guerra come strumento che i “grandi della terra” impiegano per imporre le proprie ideologie; e poi, attraverso le singole esistenze di alcuni personaggi, l’Autrice ci parla di dipendenza - dalla droga, dal sesso, dal denaro.

E proprio in base alle persone e agli eventi di cui si narra di volta in volta, il linguaggio cambia, divenendo ora crudo, esplicito, duro e molto realistico quando si parla delle debolezze, delle perversioni e dei vizi umani, ora ricercato, preciso e accurato sia quando vengono esposte le teorie antropologiche/sociologiche relative alle civiltà antiche, sia quando si parla di finanzia ed economia.

La scrittura che caratterizza questo romanzo ha una grande potenza narrativa, riesce ad affascinare e ammaliare il lettore presentando in modo lucido e onesto tanto il presente quanto il passato, mostrandogli come la sopraffazione del forte sul debole sia un triste filo rosso che attraversa tutta la storia umana.

Ci sono molte informazioni e vicende che si intrecciano, e inizialmente può dare l'idea che ci sia "troppa carne sul fuoco" e che questo confonda un po' nel seguire la trama, ma in realtà addentrandosi nella lettura tutto torna e gradualmente ogni tassello trova il suo incastro in questo mosaico ben narrato.


Scritto molto bene, avvincente per stile, trama, intrecci e personaggi caratterialmente ben definiti, con un ritmo serrato, mi ha tenuta incollata capitolo dopo capitolo, in special modo perché a rendere tutto molto suggestivo e intrigante è il fatto che il confine tra fantasia e realtà tra queste pagine si mescola, è labile e questo stuzzica il lettore.
Ringraziando l’Autrice per avermi dato la possibilità di leggere questo suo libro, non mi resta che consigliarvelo caldamente; è una lettura particolare in grado di catturarvi!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz