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venerdì 7 aprile 2017

Recensione film: LA VITA POSSIBILE (I. De Matteo) // INDIVISIBILI (E. De Angelis)



Negli scorsi giorni ho guardato due film italiani recenti di differente genere ma che mi son piaciuti entrambi.

Il primo ha come soggetto una madre, che insieme al figlio, è alla ricerca di una nuova vita, che dia loro quella serenità fino a quel momento messa in discussione per colpa di un marito violento.

LA VITA POSSIBILE



2016
REGIA: Ivano De Matteo
CAST: Margherita Buy, Valeria Golino, Andrea Pittorino, Caterina Shulha, Bruno Todeschini.

Anna (M. Buy) è una donna che subisce costantamente violenza dal marito, pur avendolo già denunciato e lasciato; quando all'ultimo episodio di botte e pugni assiste il figlio Valerio, lei decide di dire basta definitivamente e di chiedere ad un'amica dei vecchi tempi di ospitarla. Carla (V. Golino), che fa l'attrice di teatro, accoglie con molto entusiasmo l'amica e il figlio nel suo appartamento di Torino. 

Nonostante Carla sia simpatica e ospitale, ricominciare una nuova vita in una città diversa non è semplice: non lo è per Anna, che deve cercare lavoro per non pesare sull'amica e dare al figlio la giusta stabilità, e non lo è soprattutto per Valerio che, sulla soglia dell'adolescenza, si ritrova in una città nuova, in una nuova scuola, in un nuovo quartiere, senza amici, senza interessi da coltivare..., insomma solo e annoiato.
La sua unica compagna è la bicicletta regalatagli da Carla, e con essa il ragazzino va in giro per Torino; in uno di questi giri solitari, incontra una giovane e carina prostituta straniera, per la quale Valerio prende una specie di cotta, tanto da tornare da lei spesso e volentieri, cercando di instaurare un'improbabile amicizia.

Valerio è infatti bisognoso di conoscere qualcuno con cui legarsi e trascorrere il tempo, visto che - a causa del lavoro della madre e di Carla, oltre che della separazione dal genitore - è spesso solo il pomeriggio; anche Mathieu, un ristoratore francese che vive nel quartiere, si accorge della solitudine del ragazzino ed infatti cercherà di avvicinarsi a lui e fare amicizia.
Certo, di quest'uomo non si dicono cose belle e pare abbia un passato turbolento, che ogni tanto viene fuori in certi atteggiamenti un po' aggressivi, ma con Anna e suo figlio ha un modo di fare protettivo.

Anna, intanto, è combattuta tra il timore di aver sbagliato ad allontanare Valerio dal padre e la convinzione di aver fatto bene ad andar via, come invece le fa notare Carla, che cerca di incoraggiarla a restar ferma in questo suo proposito di ricostruirsi una vita serena, com'è suo diritto.

I rapporti tra mamma e figlio non sempre sono tranquilli perchè per Valerio è difficile accettare la scelta materna di lasciare definitivamente il papà; del resto, ogni figlio vorrebbe vedere i propri genitori insieme e Valerio in fondo spera che questo possa riaccadere.
Prendere consapevolezza che la madre esclude questa possibilità, lo manderà un po' in crisi.

Fortunatamente Anna e Valerio non sono soli e, grazie a quei pochi amici che vogliono loro bene, riusciranno a trovare la forza e la voglia di ricominciare.

E' un bel film, che si sofferma su questo desiderio di ricercare una "vita possibile", serena, da parte di una madre che deve fare i conti non solo con le proprie esigenze e le proprie paure, ma ancor di più con quelle del figlio, che ha le sue difficoltà a condividere le scelte materne, che forse inizialmente ritiene egoistiche.

Andrea Pittorino è molto bravo nei panni di Valerio e riesce a comunicare efficacemente il dramma interiore che il ragazzo sta vivendo; la Buy mi piace tanto e la trovo sempre molto "azzeccata" in questi ruoli drammatici e affranti (non solo in essi, ovvio); è bello anche il personaggio interpretato da Valeria Golino, che veste i panni di una buona amica, positiva, non esente da fragilità e insuccessi personali, ma che riesce ad essere un punto di riferimento per Anna e il figlio. 


Il secondo film, pur avendo un tenore ed un'ambientazione decisamente differenti dal precedente, ha in comune con esso la voglia da parte delle protagoniste di essere felici, di offrire a se stesse la possibilità di una vita diversa, libera dalle gabbie in cui finora sono state rinchiuse.


INDIVISIBILI


REGIA: Edoardo De Angelis
CAST: Angela Fontana, Marianna Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi, Toni Laudadio, Marco Mario De Notaris, Gaetano Bruno, Gianfranco Gallo, Peppe Servillo.

A Castelvolturno (Caserta) vivono le due gemelli siamesi Dasy e Viola, la cui vita è condizionata dal volere dei genitori - del padre, in particolare - che "sfrutta" le figliole come se fossero un fenomeno da baraccone: infatti, le due cantano canzoni neomelodiche (scritte dal padre, che si ritiene il poeta di casa) ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia..., e non solo.

Siamo in un paesino del Sud Italia, dove l'aspetto superstizioso della religione fa da padrone: Viola e Dasy sono quasi "venerate" dalla gente del posto, che desidera toccarle "a mo' di porta fortuna", e questo fa sì che anche il parroco se ne approfitti e pretende la presenza delle due ragazze in certe occasioni.

Viola e Dasy sono abituate a un tale tipo di esistenza, ma non per questo non ne soffrono; o meglio, tra le due, quella più insofferente è Dasy, che apparentemente ha un carattere più forte e ribelle, cosa che verrà fuori in modo irruento quando le due sorelle scopriranno che è possibile per loro sottoporsi - senza chissà quali grossi rischi - ad un intervento che le divida.

Quando scoprono di potersi finalmente separare, il sogno della normalità si profila davanti ai loro occhi in tutta la sua bellezza: come sarebbe bello poter essere indipendenti, decidere di andare a prendere un gelato, di viaggiare, ballare, di bere vino senza temere che l'altra si ubriachi, di fare l'amore col ragazzo che ti piace senza dover fare i conti con la sorella che ti sta letteralmente attaccata!

Dasy e Viola sono due ragazze che, ormai maggiorenni, sentono di avere il diritto di vivere la propria vita come singole persone.

Perchè i loro genitori - e le altre persone a loro vicine, parroco compreso - si ostinano ad opporsi a questo loro legittimo sogno di separarsi e poter vivere un'esistenza normale?

La risposta non è difficile da immaginare: separandosi, le siamesi perderebbero tutto il fascino e l'attrattiva che invece da sempre esercitano sulla gente semplice, che le adora e le vuole vedere così, "unite", "attaccate".

Viola sembra quella più preoccupata al pensiero di separarsi dalla sorella, che è una parte di sè, dalla quale lei non vuole allontanarsi perchè le loro vite sono legate in modo indissolubile, e lei trae forza da Dasy: se dovessero operarsi, Dasy sceglierebbe di andarsene da lei, lasciandola sola?
Dasy e Viola sanno che l'una ha soltanto l'altra di cui fidarsi, che anche i loro genitori hanno sempre messo davanti i propri egoistici interessi piuttosto che il benessere delle figlie.
Già il fatto che abbiano sempre negato loro la possibilità di operarsi dice tutto...

Riuscire ad affrontare questo benedetto ed agognato intervento diventa un chiodo fisso, per Dasy in particolare, che sembra quella maggiormente disposta a tutto pur di raggiungere questo obiettivo; i pericoli - da parte di malintenzionati che vogliono approfittarsene - non mancheranno...

E' davvero un film fatto molto bene, recitato praticamente tutto in dialetto campano stretto (un po' in "stile Gomorra"), le sorelle Fontana sono bravissime (oltre che molto carine) nell'interpretare queste siamesi - consapevoli che la vita dell'una è strettamente legata a quella dell'altra -. il loro dramma - l'ipotesi di separarsi fisicamente, con tutto ciò che implica non soltanto per ciascuna singolarmente ma anche per chi è intorno a loro e che si ostina a non appoggiarle.

Bravissimi sono pure Massimiliano Rossi nel ruolo del padre prepotente e scialacquatore, cui interessa solo far soldi sulle figlie "handicappate" ma redditizie che la sorte gli ha dato, e Antonia Truppo nei panni di una madre che s'è lasciata andare (tra alcool e fumo), infelice, con evidenti problemi personali, che per anni ha permesso al marito di decidere il destino delle figlie infischandosene delle reali esigenze delle stesse.

Le musiche hanno una parte non irrilevante, non soltanto perchè sono cantate dalle gemelle nel loro "lavoro" ma perchè creano molta atmosfera nell'accompagnare le vicende.

"Indivisibili" è un film in cui le giovani protagoniste devono lottare per affermare, contro la volontà di chi le circonda e dice di amarle, il diritto di essere loro stesse, di poter aspirare ad una vita "felicemente normale".

Consigliati entrambi i film ^_^

2 commenti:

  1. Il primo mi manca, ma il secondo l'ho amato tantissimo. La sequenza finale è tra le cose più belle e toccanti viste quest'anno, mamma mia. Mi ha proprio commosso.

    Tra parentesi. Sto seguendo un laboratorio di montaggio, all'università, è il prof è il montatore della Ragazza del mondo, tra le altre cose. :)

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    1. Si, ha toccato molto anche me *_*

      Oh che bello, sarà un corso sicuramente interessante!!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz