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mercoledì 17 maggio 2017

Recensione: ROMA 46 d.C. - VENDETTA di Adele Vieri Castellano (RC2017)



Un romance avvincente, sensuale, meravigliosamente ambientato nell'antica Roma, sotto il dominio dell'imperatore Claudio, con protagonisti nuovamente il senatore guerriero Marco Quinto Valerio Rufo, sposato con la bella Livia, che insieme devono affrontare una difficile prova: la loro figlioletta Valeria è stata rapita da un uomo malvagio e Marco farà di tutto per ritrovarla e per vendicare questa turpe azione.

Serie Roma Caput Mundi di Adele Vieri Castellano:

  • ROMA 39 D.C. MARCO QUINTO RUFO (recensione) - racconto prequel
  1. ROMA 40 D.C. DESTINO D'AMORE (recensione)
  2. ROMA 42 d.C. CUORE NEMICO (recensione)
  3. ROMA 46 d.C. VENDETTA (recensione)


ROMA 46 d.C. - VENDETTA
di Adele Vieri Castellano



Marco Quinto Valerio Rufo vive felice a Roma con la sua splendida moglie Livia e la loro figlioletta di quattro anni, Valeria.
Ad occuparsi quotidianamente della piccola è la schiava Larentia, che però una notte commette un atto scellerato: rapisce la bambina dei suoi padroni. Il suo non è un gesto di odio verso di loro, ma di disperazione e speranza insieme: la disperazione di una madre che vive lontana dalla propria figlia e la speranza di poterla liberare, obbedendo ai voleri di un uomo malvagio e vendicativo che, in cambio della libertà della ragazza (Mirta), vuole la figlia di Rufo perchè medita feroci piani di odio e ritorsione nei suoi confronti.

Quando Marco scopre ciò che è accaduto, il dolore per la figlia in pericolo si mescola alla rabbia e alla sete di vendetta verso l'essere che ha osato fare tanto.
Marco - chi ha letto i precedenti libri della trilogia lo sa - è un guerriero nato, un uomo forte, dalla tempra d'acciaio, che sa essere spietato, violento, ma da qualche anno il suo cuore si ammorbidito grazie all'amore per e con la dolce e combattiva Livia, che - insieme alla figlia - è diventata la sua ragione di vita e per le quali è disposto anche a sacrificare se stesso.

Vedere la propria moglie ridotta ad uno straccio, addolorata e distrutta nel non sapere cosa è accaduto alla piccola Valeria, è un colpo al cuore per questo marito e padre innamorato, che immediatamente si pone alla ricerca e della schiava scellerata e di colui che sta dietro il rapimento.

Larentia viene assassinata prima che possa dire tutto quel che serve per recuperare la bimba, ma qualche indizio importante Marco e i suoi fedeli amici guerrieri riescono a saperlo.
Tra i fedelissimi di Marco c'è un siriano, l'arciere Arash Tahmurat, pronto a sfidare chiunque per aiutare Rufo; ciò che non ha messo in conto è che il suo cuore, finora una fortezza mai conquistata da donna alcuna, sta per essere assediato irrimediabilmente da una giovane innocente e buona; Mirta, la figlia della povera Larentia.

La ragazza, sin dall'infanzia, è stata donata alla dea Ecate ed è cresciuta nel tempio, sottoposta all'obbedienza di rigide regole e ignara della vita fuori da quell'isola sacra; un giorno al tempio arriva una bambina e Mirta, origliando una conversazione tra la sacerdotessa ed un uomo sconosciuto, comprende che la piccola è in grave pericolo.
Solo quando Marco e i suoi uomini giungono furiosi al tempio di Ecate, Mirta comprende che quella bimba - che è stata subito portata via - è Valeria e che sua madre Larentia è coinvolta nel suo rapimento.
Un animo puro e delicato, qual è quello di Mirta, non può che fare di tutto per aiutare Rufo e Livia a ritrovare la loro figlioletta.

Inizia quindi la caccia all'uomo - e ai suoi scagnozzi - che ha preso la dolce Valeria, e quando Rufo comprende di chi si tratta, la sua ira e la preoccupazione esplodono, consapevole di come il suo nemico non veda l'ora di vederlo soffrire, uccidendo davanti ai suoi occhi il suo bene più prezioso, Deve quindi fare in fretta, trovarlo ed impedirgli di far del male.

L'amore immenso per la moglie e per il frutto della loro felice unione sarà, ancor più della vendetta, la vera spinta che potrà permettere al nostro guerriero di uscire vittorioso in questa terribile missione.

In questo terzo capitolo della bellissima serie ambientata nella Roma antica, ritroviamo Marco, impavido, vigoroso, anche un po' prepotente, ma di quella prepotenza dettata dall'amore e da una tenera possessività verso la bella moglie, che lui vorrebbe proteggere dal male e dalle sofferenze; ritroviamo appunto Livia, incantevole, gentile ma anche tanto testarda nel voler accompagnare il consorte nel suo viaggio per ritrovare la figlia. 

Il loro amore non fa che crescere e rafforzarsi, sempre in perfetto equilibrio tra la dolcezza e la passione; la preoccupazione per le sorti di Valeria e la speranza di ritrovarla viva li renderà ancora più uniti?

Come accennavo qualche rigo più su, sboccia un amore tra queste pagine: quello tra l'arciere Arash, bello, virile, leale, passionale, e la dolce Mirta, che si sente indegna ed inferiore e per la propria condizione di schiava e perchè figlia della donna che ha contribuito a mettere in pericolo un'anima innocente.
Ma la sintonia e la passione che i due sentono scorrere ad ogni sguardo, ad ogni tocco anche casuale, è innegabile e fortissima, e davanti al Fato non si può che cedere, regalandosi la possibilità di essere felici.

Come sempre nei romanzi di questa appassionante trilogia, il livello di sensualità si fa sentire e non mancano le scene hot, in particolare quelle in cui oltre all'ardore di due corpi che si cercano c'è anche un forte sentimento, il che rende la presenza del sesso non fine a se stessa ma sempre ben inserita nello sviluppo delle vicende e dei rapporti tra i personaggi.

L'Autrice ha un modo di scrivere trascinante, è precisa e minuziosa nelle descrizioni di ambienti (usi, costumi, cibo, abbigliamento, scansione della giornata...) e persone, ci coinvolge con quel pizzico di avventura e trepidazione che rendono la trama interessante, sa emozionare il lettore perchè gli lascia conoscere gli stati d'animo, i pensieri e i sentimenti più puri o più nefandi dei suoi personaggi, la natura raffinata e nobile o un po ' "animalesca" e selvatica che caratterizza ciascuno di essi
C'è tenerezza e brutalità, amore e odio, vendetta e perdono, lealtà, amicizia,forza fisica e morale; c'è l'eros selvaggio e primitivo volto a soddisfare soltanto le proprie voglie e quello dolce e impetuoso che guida chi si ama l'uno verso l'altra.

Non posso che consigliare tutta la trilogia alle lettrici in cerca di emozione, avventura e sensualità, il tutto sullo sfondo suggestivo e magnetico della Caput Mundi sotto il governo di imperatori folli e capricciosi che si sentivano dèi.





Obiettivo n.28 - Un libro ambientato nell’antica Roma

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz