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martedì 20 giugno 2017

Recensione: IL PROFUMO DELLA PASSIONE di Valentina Bindi


E' tutt'altro che semplice l'amore..., e quando ci si mettono anche gelosie, tradimenti e il vento di una passione nata all'improvviso comincia a soffiare troppo forte, è facile sentirsi confusi e commettere qualche errore...
Ma alla fine i sentimenti, se sono sinceri e forti, vincono su tutto.



IL PROFUMO DELLA PASSIONE 
di Valentina Bindi


Ed. Pubme
Carmela è una ragazza siciliana che, in attesa di entrare all'Accademia musicale con il fidanzato Roberto - stanno insieme da due anni e convivono a Palermo -, decide di passare con lui la loro prima vacanza estiva nella casa a Mondello (di proprietà della famiglia del ragazzo).

I due si conoscono dai tempi del liceo; Roberto l'ha corteggiata per diverso tempo ma soltanto due anni prima lei è "capitolata"; eppure, c'è qualcosa di forzato, di poco spontaneo tra loro, come se i sentimenti di Carmela verso Roberto fossero meno intensi rispetto a quelli di lui verso di lei.

Carmela non si sente completa accanto al fidanzato, nonostante senta il suo amore, ma cerca di non soffermarsi troppo su questi pensieri negativi e di vivere la loro storia con passione.
Ed infatti, l'attrazione fisica c'è ed è tanta; anzi, forse è ciò che più li lega, oltre alla musica.

Carmela è già laureata in lingue e letterature moderne, mentre Roberto in economia, ma entrambi condividono l'amore per la musica, appunto, anche se ben presto questa passione comune finirà.

A stravolgere tutto il mondo già preconfezionato di Carmela, ci pensano le vacanze a Mondello, dove lei conosce Diego, un amico di Roberto, molto più piccolo di loro.

Diego è un giovanotto semplice, di umili origini (a differenza di Roberto, che è il classico "figlio di papà"), fa il pescatore e, nonostante la giovane età (ha quasi 18 anni), sembra avere un'aria vissuta.
Già dal primo incontro tra lui e Carmela scatta una scintilla di attrazione, che però lei cerca di ignorare in quanto fidanzata; ma non può negare a se stessa che Diego le fa scorrere brividi che non provava da tempo, la fa sentire desiderata e bella, le dedica attenzioni, cosa che purtroppo, anche in vacanza, Roberto non fa, in quanto spesso e volentieri lascia la fidanzata a casa tutto il giorno per andare a Palermo dal padre, per motivi di lavoro.

Proprio le frequenti assenze di Roberto creano le condizioni ideali perchè Carmela e Diego - spinti da quella inspiegabile magia che si è creata tra loro sin dai primi attimi in cui i loro sguardi si sono incrociati - comincino a vedersi di nascosto, fino a quando uno degli ultimi giorni di vacanza succederà qualcosa di forte e intenso in un pomeriggio afoso di fine agosto.

La passione tra Carmela e Diego esploderà senza freni o lei riuscirà a restare fedele alla propria relazione con Roberto?

E difficile per Carmela ignorare i sentimenti e il trasporto - non solo fisico - provati verso questo ragazzo più piccolo ma anche così maturo e capace di ascoltarla davvero: Diego non è solo bello e spiritoso, non è solo colpito dalla bellezza fisica di Carmela, ma è anche desideroso di farla parlare di sè, di darle consigli e un supporto quando lei gli parla di tutti i suoi dubbi circa l'accademia musicale (che la ragazza in realtà non vuole frequentare, lo farebbe solo per far piacere al fidanzato) e soprattutto sui propri sentimenti nei confronti di Roberto stesso.
E' davvero amore quello che prova per il proprio ragazzo o semplice affetto? Carmela si rende conto come i due non parlino mai di cose serie e personali, e che quando stanno insieme arde solo la passione e il desiderio di fare sesso...

Ma Carmela non è più disposta ad accontentarsi e il suo cuore comincia a chiedere amore vero...
Forse Diego, che sa essere così dolce e comprensivo, potrebbe essere la persona giusta?

Al centro della storia vi è quindi questo triangolo amoroso: Diego è il "terzo incomodo" che si intrufola nella relazione tra Carmela e Roberto, accentuando la crisi già esistente ma latente, e buttando giù le poche certezze di Carmela in merito a questo amore che, a ben guardare dentro di sè, è forse finito da un pezzo.

"Il profumo della passione" è un romance contemporaneo in cui l'amore si colora di tutte le sue sfaccettature, anche di quelle meno belle: non ci sono solo il sesso, la passione, l'ardore di due corpi che si uniscono, ma anche i dubbi, il tradimento, la gelosia e i sospetti, le cose fatte di nascosto, che se da una parte aumentano il livello di eccitazione, dall'altra creano, in Carmela, tanti sensi di colpa...

Come si risolverà questo triangolo e chi, tra i due uomini che se la contendono, sceglierà la protagonista, lo lascio scoprire al lettore, ovviamente; io però devo dire cosa mi è piaciuto ma anche cosa non ho gradito del libro...

Allora, dico subito che di per sè la storia è piacevole, riesce a coinvolgere il lettore (in special modo una lettrice romantica) e l'Autrice ha un modo di scrivere schietto, immediato, giovanile, appassionato, in grado di trasmettere la forza dei sentimenti e delle emozioni dei personaggi, in primis di Carmela, della quale - essendo anche voce narrante - seguiamo passo passo i  pensieri, i tormenti, le paure, gli stati d'animo, la gioia di scoprire che nel proprio cuore c'è posto e voglia di amare pienamente, di sentirsi spensierata, capita, coccolata.
La narrazione contiene sufficienti descrizioni dell'ambiente esterno, delle situazioni e dei personaggi stessi (anche se a volte le ho trovate un po' frettolose), e il ritmo è piuttosto scorrevole.

Però....
Gli elementi "negativi" sono racchiusi nella scrittura, a livello sintattico, soprattutto.
E' chiaro che, non essendo questo il primo romanzo di un autore emergente che leggo, tengo conto di tutte le variabili: mi pare di capire si tratti di un'autopubbicazione e purtroppo questo si nota tanto, troppo, per quanto mi riguarda; la scrittura è acerba e ok, ci sta - voglio dire, si migliora col tempo leggendo, esercitandosi e scrivendo tanto tanto - e non ne faccio un dramma, però un po' più di cura sull'aspetto squisitamente formale, stilistico e sintattico, lo avrei apprezzato.
C'è gente che abbonda con la punteggiatura ed in particolare con le virgole, messe quasi a random; però qui è il caso opposto: qualche segno di punteggiatura in più, messo al posto giusto, avrebbe reso la lettura più agevole, e più immediatamente comprensibili certi passaggi.
Aggiungo anche che i dialoghi spesso li ho trovati un po' "banali", i "botta e risposta" poco articolati e strutturati; un'altra cosa che mi ha colpita molto (è una osservazione soggettiva concernente i personaggi) riguarda un'abitudine di Carmela e Diego: stanno sempre con una sigaretta in mano e con un bicchiere di vino (o altro alcolico) nell'altra... Non fanno altro che bere e fumare e troppe volte mi son parsi dei ragazzetti molto immaturi e irritanti.

Infine - non so se è un problema solo della mia copia... - manca la numerazione delle pagine, ma ok, questa può essere una svista al momento della stampa.

Concludendo: credo che il romanzo abbia diverse cose buone: la storia non è male, anzi, e c'è sicuramente del talento nell'autrice; tra l'altro so che ha scritto diversi libri, che hanno ricevuto riscontri positivi, quindi proverò più in là a leggere altro di suo.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz