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domenica 29 ottobre 2017

Recensione: "Ti ho scelto per amore, ti ho tradito per amore” di Anna De Santis



Un breve saggio incentrato sulle dinamiche di coppia, in particolare sulle ragioni e i meccanismi inconsci che stanno alla base di tante nostre scelte sentimentali; con un linguaggio molto semplice l'Autrice - psicologa e psicoterapeuta - risponde a quelle domande che tutti ci siamo fatti almeno una volta nella vita: cosa ci fa innamorare di una persona? Perchè si arriva a tradire il proprio partner? Perchè si resta con lui/lei nonostante ci faccia soffrire?



"Ti ho scelto per amore, ti ho tradito per amore”
di Anna De Santis




Armando Editore


Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l’eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.


Kahlil Gibran

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L'Amore è una cosa meravigliosa! 
La fase dell'innamoramento, poi, è un momento tra i più forti, dal punto di vista emotivo, che possiamo trovarci a vivere nel corso della nosra esistenza.
Innamorarsi è qualcosa di unico ed irripetibile. 
Eppure a volte capita che l'amore che pensavamo di nutrire per il nostro partner svanisca quando i nostri occhi incrociano quelli di un'altra persona che, improvvisamente e senza che ce l'aspettassimo, ci fa battere il cuore a mille.
Cosa cambia quando non sentiamo più trasporto verso la persona alla quale avevamo giurato "amore eterno", con la quale magari ci siamo sposate e abbiamo avuto dei figli?
E cos'ha l'altro/a di speciale da farci innamorare di lui/lei? 
Da dove e perché nasce l’attrazione che ci spinge verso qualcuno, mentre gli altri ci sono indifferenti? 

Per tentare di rispondere con chiarezza a queste domande, l'Autrice utilizza un metodo efficace, quello di una narrazione romanzata di un'ipotetica coppia di amanti.

Beatrice è una donna sposata e con figli, che conduce una vita piuttosto piatta, rassegnata a giorni senza slanci emotivi, ormai disinnamorata del coniuge, concentrata soltanto sul lavoro.
Ma la sera di Capodanno, un'amica la convince a star con lei per festeggiare il nuovo anno, e a questa festa la donna incontra un uomo tanto affascinante quanto enigmatico, con cui c'è un incrocio di sguardi lunghi e profondi che turba entrambi.
Per una serie di circostanze neppure tanto casuali, Beatrice ha l'opportunità di incontrare nuovamente l'uomo che le ha regalato per tutta la sera il batticuore: Ulisse, col quale inizierà - con la "scusa" di una consulenza di lavoro - uno scambio di e-mail che di volta in volta si infarcisce di frasi sibilline, in cui i due si stuzzicano, rivelando una sempre crescente voglia di onoscersi meglio.
L'attrazione tra i due nasce da subito, e questo spiazza Beatrice, consapevole di essere una donna sposata.
I suoi princìpi morali le ricordano di non lasciarsi andare a frasi e sguardi maliziosi con uno sconosciuto che molto probabilmente vuol soltanto portarsela a letto, ma lei si riscopre preda di una voglia di donarsi e di esprimere se stessa, la propria sensualità, la propria femminilità (da sempre repressa) che non credeva di possedere.
Ulisse è il tipico maschio che trasuda sex-appeal, sa cosa dire al momento giusto per irretirla sempre di più in un gioco di seduzione che travolgerà sì entrambi, ma in misura e in tempi differenti.
L'uomo, infatti, mostra un maggior controllo di sè e delle proprie emozioni, sollecita lei a esprimere le proprie, a raccontargli ciò che prova quando sono insieme, ma lui si guarda bene dallo sbilanciarsi, almeno sotto il profilo dei sentimenti.

Quando arrivano a viversi, a concretizzare la travolgente attrazione che li unisce, senza freni inibitori da parte di lei, ecco che il sesso diventa un'esperienza fondamentale che li fa sentire uniti come mai fino ad ora sono stati con altri partner; e ad avere questa convinzione è soprattutto Beatrice, che dopo anni di "appiattamento emotivo e intimo" col marito, adesso si riscopre femmina, una donna ancora piacente che può attrarre un uomo bello e sexy cme Ulisse e vivere appieno la propria sessualità, senza sentirsi oppressa da limiti morali.
Certo, il pensiero di essere una "moglie che tradisce" fa capolino nella sua mente, ma i sentimenti impetuosi e inarrestabili che sente per il suo Ulisse non le lasciano spazio, e la sua razionalità va a cozzare con la voglia di vivere ogni minuto e ogni briciola di questa relazione clandestina che le sta donando qualcosa di meraviglioso.

Dentro di sè Beatrice sente crescere l'amore verso quest'uomo, pian piano si rende conto di non poter fare a meno di lui, di amarlo alla follia, sentimento sconosciuto fino a quel momento della sua esistenza, e questa scoperta la rende felice, al settimo cielo, ma al contempo capisce di essere più vulnerabile.
Lui è fin troppo consapevole che lei è perdutamente innamorata...: se ne approfitterà per tenerla legata a sè, per dimostrare che è Beatrice a non poter fare a meno di lui, che invece riesce ad essere (apparentemente?) più padrone dei propri sentimenti e a controllarli razionalmente?

La storia d'amore tra i due si sviluppa tra momenti di forte passione ed altri in cui siamo di fronte ai mille dubbi di Beatrice, che si chiede se non abbia idealizzato Ulisse e l'amore per lui, se sia solo lei ad amare, mentre l'uomo continua la propria vita... e forse anche ad avere altre relazioni con altre donne...!
Beatrice soffre e comincia a dubitare che questo amore possa avere lunga vita, eppure staccarsi da Ulisse è tutt'altro che semplice.

Ma allora, perché continuiamo ad amare qualcuno anche dopo essere stati traditi? 
E soprattutto, cosa può spingere a tradire?

La relazione adulterina tra Beatrice e il suo amato Ulisse come finirà? Si rivelerà il grande amore della loro vita, quello "leggendario", che ci fa sentire vivi, ci fa tremare le gambe, salire il cuore in gola, desiderare di trascorrere ogni attimo con il/la nostro/a lui/lei?

Leggendo queste pagine il lettore viene guidato passo dopo passo a prendere consapevolezza di quelle sofferenze d’amore che rendono schiavi, che rischiano di annullare la nostra dignità, e alle quali dobbiamo dire NO, per raggiungere definitivamente un rapporto migliore con noi stessi e con gli altri.

Attraverso la storia esplicativa di Beatrice ed Ulisse, Anna De Santis vuol portare i lettori a riflettere su quelle dinamiche muovono le nostre scelte; la vita è fatta di scelte, alcune fatte coscientemente, altre mosse dall'inconscio; l'inconscio è quella parte di noi che coglie ogni particolare di ciò che viviamo e lo "registra", e quando nel corso della vita ci ricapita di fare esperienze simili a quelle passate, l'inconscio "le riconosce" e attiva in noi emozioni, pensieri e sentimenti simili, già provati, anche se forse noi non ce ne rendiamo conto e siamo convinti che siano qualcosa di nuovo.
Ci innamoriamo di una persona diversissima dal nostro vissuto? 
Non proprio, risponde la De Santis, anzi, ci innamoriamo di quello che già conosciamo.

E' fondamentale, dunque, prendere coscienza di quali meccanismi siano alla base dell'innamoramento, cos'è che ci spinge ad accettare passivamente di soffrire per l'amato, perchè solo così sarà possibile liberarsi da tutto ciò che blocca la nostra felicità e, in generale, la crescita personale.

L'Autice, che nella propria pratica professionale attua la stragegia terapeutica del "Reset Psicologico" (di cui si fa cenno verso la fine del libro), espone la propria teoria per rispondere alle tante domande che ho espresso sopra e che attraversano la trattazione, e - pur volendo lasciare a voi lettori il piacere di scoprirla da soli - vi anticipo soltanto che ogni scelta fatta, in ambito sentimentale, ha le proprie origini, trova la propria ragion d'essere nell'infanzia, o più precisamente nel rapporto con i nostri genitori, in quella dimensione affettiva complessa e non sempre coerente che abbiamo vissuto con loro.

"Quell'amore vero che abbiamo provato dal nostro primo vagito in poi, quello che può esistere solo tra un figlio e un genitore, il vero ed unico grande amore (...) Passiamo tutta la vita a cercarlo, a rincorrerlo e a sognarlo, ma solo pochi fortunati lo trovano e lo riconoscono, percependo quel profondo appagamento emotivo che regala benessere, felicità e vita."

"Ti ho scelto per amore, ti ho tradito per amore" è un saggio che si legge davvero con molta fluidità perchè immediato e semplice nel linguaggio e in virtù della scelta - che reputo molto opportuna ed efficace - di spiegare dei concetti, una teoria di tipo psicologico, attraverso l'esempio pratico di un uomo e una donna come tanti, in cui non è escluso che ciascun lettore ritrovi qualcosa di sè, della propria esperienza vissuta o anche solo dei propri desideri, aspettative, stati d'animo ecc.
Attraverso sia il fiume di parole ed emozioni di Beatrice che gli atteggiamenti contraddittori di Ulisse, vengono messi a nudo quelle complesse motivazioni inconsce che spingono una donna innamorata a diventare preda, una sorta di "schiava d'amore", e un uomo ad essere il "cacciatore", il predatore, colui che gioca a fare il "tira e molla" con l'amante di turno, pensando di poter prendere e lasciare come e quando vuole lui, quasi seguendo lo schema della prima parte della celebre canzone di Marco Ferradini, "Teorema".

Come già detto, ho trovato la lettura davvero scorrevole, oltre che interessante per la tematica affrontata, che in un modo o nell'altro riguarda ognuno di noi (perchè ci innamoriamo? Che caratteristiche cerchiamo nell'oggetto del nostro amore e perchè?); mi è piaciuta anche la scelta di spiegare la teoria non adottando un linguaggio squisitamente tecnico (che avrebbe reso lalettura meno accessibile a un più vasto pubblico di lettori) ma facendo un esempio concreto e comprensibile a tutti.
La stessa autrice chiarisce all'inizio del suo libro che non, trattandosi di un romanzo, la narrazione non sarebbe stata dettagliata in ogni particolare, fatto sta che l'analisi della dimensione emotiva dei due personaggi è esaustiva e chiara; ecco, ammetto di aver trovato un po' ridondanti le parti in cui "si lascia la parola" a Beatrice,nel senso che le sue emozioni, i pensieri, le paure ecc... vengono esplicitate abbondantemente, rischiando una certa ripetitività, però a parte questo, è un testo che offre input validi e stimola la riflessione su un tema fondamentale e ultra sviscerato come l'Amore (di cui non stanchiamo comunque mai di disquisire!), questo "folle sentimento" che, quando è vero e profondo, "non avrà mai fine, perchè quell'energia che lo compone non si esaurisce mai!"


Ringrazio la C.E. Armando Editore per la copia omaggio e consiglio la lettura di questo testo a chiunque abbia desiderio di approfondire e riflettere sugli argomenti "amore", "Vita di coppia", "tradimento" da uno specifico punto di vista psicologico.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz