Siamo in estate, abbiamo superato la prima metà del 2018 ed io sono pronta a riepilogare con voi le mie letture del mese di giugno.
READING CHALLENGE
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Obiettivo n. 19 - Un libro in cui la neve sia protagonista o comunque un elemento importante. LA NEVE ERA SPORCA di Georges Simenon (RECENSIONE): un giovanotto insolente e cinico, preso dalla frenesia di mostrarsi uomo, si lascia andare con noncuranza ad una serie di azioni riprovevoli. C'è speranza di redenzione per uno come lui?
Obiettivo n.3 - Un libro conosciuto/acquistato a un incontro/presentazione da parte dell'Autore.
L'UOMO CHE DORME di Corrado De Rosa (RECENSIONE): Antonio è uno psichiatra che ogni mattina deve sopportare la sveglia che suona, andare incontro ad una Salerno che si sta svegliando, capricciosa e malinconica, stare attento ad eventuali cagnolini isterici e recarsi a lavoro: forza, Antonio, i matti ti aspettano, e forse anche un serial killer con la fissa per le prostitute anzianotte!
Obiettivo n. 11. - Un libro scelto a caso dalla pila sul comodino. 99 GIORNI di K.A. Tucker (RECENSIONE): una storia d'amore piena di passione e dolcezza nasce tra le macerie di una violenza inaudita; per superarla e tornare a vivere è necessario dimenticare totalmente il passato e tutto il dolore che vi è dentro?
Altre recensioni:
Obiettivo n. 11. - Un libro scelto a caso dalla pila sul comodino. 99 GIORNI di K.A. Tucker (RECENSIONE): una storia d'amore piena di passione e dolcezza nasce tra le macerie di una violenza inaudita; per superarla e tornare a vivere è necessario dimenticare totalmente il passato e tutto il dolore che vi è dentro?
Altre recensioni:
- IL SIGNOR DIAVOLO di Pupi Avati (RECENSIONE): un romanzo dalle atmosfere oscure, da "horror", in cui si narra di innocenti e peccatori, di matti vittime dell'ignoranza e della superstizione e di eventi inspiegabili, che vanno oltre l'umana ragione e che scuotono le nostre paure più nascoste.
- I TALENTI DELLE FATE di Antonella Arietano (RECENSIONE): una dolce storia che racconta come nella vita di ogni giorno tutti abbiamo un grande bisogno di riscoprire la meraviglia e la magia nascosta nelle piccole cose e i talenti presenti in ognuno di noi, che aspettano solo di venir fuori per portare un po' di luce nella vita non solo di chi ci è attorno, ma anche nella nostra.
- CATERINA di Vincenzo Zonno (RECENSIONE): un'adolescente orfana, che conduce un'esistenza triste e sempre uguale, in compagnia di gente che la maltratta, si ritrova al centro di vicende inquietanti, a metà strada tra sogno e realtà.
- L'AMORE RINATO. Lover reborn di J.R. Ward (RECENSIONE): un nuovo capitolo della saga della Confraternita del Pugnale Nero: il vampiro protagonista di una tormentata quanto passionale storia d'amore, ma soprattutto di una necessaria rinascita personale, è il guerriero Tohrment, chiamato a superare la più difficile delle prove: sopravvivere alla morte della sua amata Wellsie.
- SMALL TOWN BOYS di R. Magma (RECENSIONE): un ragazzo dalle idee un po' confuse circa il proprio futuro si mette in testa di far luce su un caso di suicidio avvenuto trent'anni prima; un'indagine tutta personale che forse potrebbe, insospettabilmente, aiutarlo a trovare la propria strada...
- SALVARE LE OSSA di J. Ward (RECENSIONE): l'uragano Katrina sta per arrivare a Bois Sauvage, località rurale del Mississippi, dove vive la 15enne Esch Batiste con la sua famiglia; non resta che aspettarlo e cercare di essere meno impreparati possibile, con la speranza di sopravvivere.
Sul podio delle mie letture più belle 'sto mese inserisco sicuramente Il Signor Diavolo perchè mi ha tenuta incollata e l'ho divorato in poche ore; mi ha riconfermato (se mai ce ne fosse bisogno) la bravura di Pupi Avati anche come scrittore; 99 giorni mi ha regalato molte emozioni ed è stata una storia coinvolgente. Un'ottima lettura, realistica e drammatica, è stata anche "Salvare le ossa".
Attualmente sto leggendo:
- In cima al cuore di M. Mistràl;
- Il morbo di Haggard di P. McGrath;
- Il fuoco segreto di Altea di I. Harper.
A breve inizierò:
- In cima al cuore 2 di M. Mistràl
- Maigret e il produttore di vino di G. Simenon;
- Ritrovarsi di R. Messina.
A breve inizierò:
- In cima al cuore 2 di M. Mistràl
- Maigret e il produttore di vino di G. Simenon;
- Ritrovarsi di R. Messina.
CINEMA
Per quanti riguarda i film, di rilevante ho visto LORO, di Sorrentino.
Il regista è sempre sopra le righe ma a modo suo efficace nel mettere a nudo (in tutti i sensi, c'è parecchio nudo, in particolare nella prima parte) la meschinità, la bassezza, l'avidità di chi, spinto dalla brama di arricchirsi, è disposto a tutto pur di avvicinarsi a Lui, Silvio Berlusconi.
Nella prima parte il vero protagonista è forse Sergio Morra (interpretato da un bravo Scamarcio molto nella parte), ossessionato dall'idea di entrare nell'entourage del Presidente e lo fa cercando di "prenderlo per la gola", mettendogli sotto il naso i corpi nudi di donne disinibite, a loro volta intenzionate a far carriera nel mondo dello spettacolo non tanto per capacità e intelligenza quanto per le loro arti seduttive e per la disponibilità a soddisfare le voglie di questi fantomatici "loro", di politici e potenti lascivi e dalla dubbia moralità.
"E chi sono loro?" - chiede la compagna di Morra (Tamara) allo stesso, che risponde con naturalezza: "Quelli che contano".
Ma arrivare a quelli che contano può rivelarsi alla fine meno producente di quel che era sembrato all'inizio...
Dopo più di un'ora di prima parte del film (e di sesso e scene non propriamente edificanti), il protagonista, cui è dedicata in toto "il secondo tempo", arriva, e da questo momento in poi ci si concentra sul rapporto con l'allora moglie, Veronica Lario, i tentativi per ritornare in auge a livello politico e i celebri festini a casa sua.
"Io conosco il copione della vita. Non si diventa il più bravo venditore d'Italia se non si conoscono i dolori e i desideri del cliente", fa dire Sorrentino a Servillo, che truccato a dovere alla fine al Berlusca ci somiglia, anche se forse la parlata milanese un po' m'ha procurato l'orticaria.
Nel film ci viene dato anche un ripasso dell'inno "Menomale che Silvio c'è", nel caso qualcuno di noi poveri mortali avesse provato a dimenticarlo; se devo dirvi la verità in modo sintetico, 'sto ritratto... come dire, crepuscolare e quasi malinconico di Berlusconi me l'ha fatto apparire più che altro... triste, patetico, e la sua persona forse si riassume bene nelle parole pronunciate, a metà tra mestizia e disprezzo, da Elena Sofia Ricci, che dà il volto alla Lario: "Sei una lunga ininterrotta messinscena, Silvio".
Non lo so se m'è piaciuto, e forse sarebbe limitante ridurre tutto a "è bello/è brutto".
Credo che, a modo suo, Sorrentino non sia mai da snobbare, neanche quando a fine film ti ritrovi sulla faccia un'aria perplessa e a mormorare - sentendoti magari pure un po' capra - "E quindi...?".
Per la cronaca: ieri a Taormina si sono tenute le premiazioni dei Nastri D'Argento; al film di Sorrentino sono stati assegnati 4 Nastri:
Il regista è sempre sopra le righe ma a modo suo efficace nel mettere a nudo (in tutti i sensi, c'è parecchio nudo, in particolare nella prima parte) la meschinità, la bassezza, l'avidità di chi, spinto dalla brama di arricchirsi, è disposto a tutto pur di avvicinarsi a Lui, Silvio Berlusconi.
Nella prima parte il vero protagonista è forse Sergio Morra (interpretato da un bravo Scamarcio molto nella parte), ossessionato dall'idea di entrare nell'entourage del Presidente e lo fa cercando di "prenderlo per la gola", mettendogli sotto il naso i corpi nudi di donne disinibite, a loro volta intenzionate a far carriera nel mondo dello spettacolo non tanto per capacità e intelligenza quanto per le loro arti seduttive e per la disponibilità a soddisfare le voglie di questi fantomatici "loro", di politici e potenti lascivi e dalla dubbia moralità.
"E chi sono loro?" - chiede la compagna di Morra (Tamara) allo stesso, che risponde con naturalezza: "Quelli che contano".
Ma arrivare a quelli che contano può rivelarsi alla fine meno producente di quel che era sembrato all'inizio...
Dopo più di un'ora di prima parte del film (e di sesso e scene non propriamente edificanti), il protagonista, cui è dedicata in toto "il secondo tempo", arriva, e da questo momento in poi ci si concentra sul rapporto con l'allora moglie, Veronica Lario, i tentativi per ritornare in auge a livello politico e i celebri festini a casa sua.
"Io conosco il copione della vita. Non si diventa il più bravo venditore d'Italia se non si conoscono i dolori e i desideri del cliente", fa dire Sorrentino a Servillo, che truccato a dovere alla fine al Berlusca ci somiglia, anche se forse la parlata milanese un po' m'ha procurato l'orticaria.
Nel film ci viene dato anche un ripasso dell'inno "Menomale che Silvio c'è", nel caso qualcuno di noi poveri mortali avesse provato a dimenticarlo; se devo dirvi la verità in modo sintetico, 'sto ritratto... come dire, crepuscolare e quasi malinconico di Berlusconi me l'ha fatto apparire più che altro... triste, patetico, e la sua persona forse si riassume bene nelle parole pronunciate, a metà tra mestizia e disprezzo, da Elena Sofia Ricci, che dà il volto alla Lario: "Sei una lunga ininterrotta messinscena, Silvio".
Non lo so se m'è piaciuto, e forse sarebbe limitante ridurre tutto a "è bello/è brutto".
Credo che, a modo suo, Sorrentino non sia mai da snobbare, neanche quando a fine film ti ritrovi sulla faccia un'aria perplessa e a mormorare - sentendoti magari pure un po' capra - "E quindi...?".
Per la cronaca: ieri a Taormina si sono tenute le premiazioni dei Nastri D'Argento; al film di Sorrentino sono stati assegnati 4 Nastri:
- per la sceneggiatura, scritta dal regista insieme a Umberto Contarello;
- ad Elena Sofia Ricci come migliore attrice protagonista;
- a Kasia Smutniak come migliore attrice non protagonista;
- a Riccardo Scamarcio come migliore attore non protagonista.
E ADESSO TOCCA A VOI!
COME SONO STATE LE VOSTRE LETTURE DEL MESE SCORSO?
QUALI LIBRI VI HANNO MAGGIORMENTE COLPITI/DELUSI?
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz