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lunedì 24 settembre 2018

Qualche curiosità su Francis Scott Key Fitzgerald.



In questo giorno, ma nell'A.D. 1896 (ben 122 anni fa), nasceva Francis Scott Key Fitzgerald.

Per ricordarlo, vediamo insieme alcuni fatti e curiosità che lo riguardano.



  • Nacque a St. Paul (Minnesota) il 24 settembre 1896 e prese il nome da Francis Scott Key, l'avvocato e scrittore che scrisse le parole dell'inno nazionale americano, "The Star Spangled Banner", durante la guerra del 1812.
  • Francis è stato un pessimo studente, pur leggendo tanto e mostrando di possedere, sin da ragazzo, un talento per la scrittura; purtroppo, però, per avere qualche voto decente sia nella scuola elementare che al college, ha dovuto darsi parecchio da fare. Inoltre, nonostante la sua leggendaria capacità di scrittura, pare che soffrisse di dislessia.  Addirittura, dopo aver letto una versione di "This Side of Paradise" (il suo primo romanzo), il critico letterario Edmund Wilson - compagno di classe di Fitzgerald durante i suoi giorni a Princeton - dichiarò che si trattava di uno dei libri scritti male mai pubblicato, pieno di parole inglesi usate male.
  • Si arruolò nell'esercito americano come sottotenente ma in realtà non è mai sceso sul campo di battaglia; quel tempo però non fu inutile, in quanto Scott - preoccupato che potesse morire in guerra - iniziò freneticamente a scrivere nelle ore notturne nella speranza di lasciare un'eredità letteraria, riuscendo a completare una bozza di un romanzo inedito intitolato "The Romantic Egotist", che poi rielaborò e divenne un suo grande successo "This Side of Paradise" (Di qua dal Paradiso).
  • Ha tenuto una registrazione straordinariamente dettagliata della sua vita.  Tra il 1919 e il 1937, infatti, Fitzgerald registrò ossessivamente i progressi della sua vita e della sua carriera in un grosso libro mastro, dedicato alla registrazione dei suoi lavori pubblicati come scrittore e al suo reddito, ma c'è anche una sezione in cui egli fornisce un resoconto mensile delle sue attività sin dalla nascita, compresa ad es. la sua prima parola o la sua altezza a 13 anni, fino alla data in cui si innamorò di Zelda (7 settembre 1918).
  • Poco dopo la pubblicazione di "This
    .
    Side of Paradise", Fitzgerald sposò Zelda Sayre, figlia di un giudice dell'Alabama. Bella e imprevedibile, Zelda è stata una grande fonte di ispirazione per la nuova generazione di ragazze "flapper" (cioè "maschietta", intendendo una giovane donna che aveva anche atteggiamenti e attitudini maschili), insomma quel tipo di donna di cui spesso Fitzgerald ha scritto nei suoi romanzi. Fumava e beveva, è stata una brava pittrice, ballerina e scrittrice.  Sfortunatamente, il matrimonio tra Zelda e Scott finì davvero male: lui affondò ogni dispiacere nell'alcolismo e faticò a scrivere, e Zelda ebbe un esaurimento mentale e trascorse l'ultima parte della sua vita dentro e fuori gli istituti  psichiatrici.
  • Scott e Zelda si sposarono pochi giorni dopo la pubblicazione del suo primo romanzo. Fu una cerimonia tenutasi in tutta fretta nella Rectory of St. Patrick's Cathedral di New York. Tre delle sorelle di Zelda hanno partecipato ma non erano presenti i genitori e nessuna festa o ricevimento c'è stato il servizio. I neo sposi andarono in luna di miele al Biltmore Hotel di New York.
  • Lo scrittore non ha mai vissuto nello stesso posto per più di qualche anno. Nonostante guadagnasse una certa fortuna come scrittore, Fitzgerald non ha mai posseduto una casa e passava la maggior parte della sua vita a vivere in diverse case, appartamenti e hotel di lusso. Tra il 1920 e il 1940, visse a New York, nel Connecticut, nel Minnesota, a Long Island, a Parigi, in Costa Azzurra, a Roma, a Los Angeles, nel Delaware, in Svizzera, a Baltimora e nella Carolina del Nord.
  • Ha avuto un'amicizia molto stretta con Ernest Hemingway. La strana coppia: il "macho" Hemingway e l'urbano Fitzgerald. Eppure i due hanno legato da subito, dopo essersi incontrati a Parigi nel 1925. Il loro rapporto amicale è stato complicato dall'intensa (e reciproca) avversione di Hemingway nei confronti di Zelda Fitzgerald, che lui ha definito una "pazza" e una pericolosa distrazione per l'attività letteraria di suo marito. I due romanzieri si allontanarono durante la fine degli anni '20, e nel 1937 Fitzgerald si lamentò di questa amicizia finita.
  • La sua opera più famosa è stata considerata un flop al momento della pubblicazione; infatti, nonostante le ottime recensioni da parte di TS Eliot e Edith Wharton, il capolavoro di Fitzgerald del 1925 "The Great Gatsby" (Il Grande Gatsby) non è mai stato un bestseller negli anni della sua vita. Vendette poco più di 20.000 copie e portò davvero un magro profitto al suo editore. L'interesse popolare per il libro ha raggiunto il picco alla fine della seconda guerra mondiale, quando circa 150.000 copie furono inviate ai militari statunitensi all'estero. Il libro attualmente vende circa 500.000 copie ogni anno.  Questo libro è considerato il "grande romanzo americano" e fu scritto dall'autore in occasione dei suoi viaggi in Europa.
  • Il personaggio di Jay Gatsby richiama la figura del nonno materno di Fitzgerald, Philip Francis McQuillan, che emigrò a otto anni dalla contea di Fermanagh, in Irlanda, nel 1842, stabilendosi con la sua famiglia a Galena, nell'Illinois. Proprio come Gatsby, McQuillan ha saputo reinventarsi, a 38 anni ha rilevato un'attività commerciale accumulando rapidamente una fortuna. Passato dalla povertà degli immigrati alla prosperità dell'età industriale, è morto giovane (solo una settimana dopo i suoi 43 anni), accusando problemi di nefrite cronica, aggravata dalla presenza della tubercolosi. 
  • Dopo la pubblicazione di The Great Gatsby, Fitzgerald sperava di scrivere un romanzo sociale dall'argomento forte; al centro doveva esserci un omicidio; il terribile e famoso caso di Leopold e Loeb di Chicago, passato alla storia come "il delitto del secolo" (1924), che vide l'omicidio di un ragazzino da parte di due adolescenti, forse gli suggerì la trama. 
  • Ha lavorato come sceneggiatore a Hollywood. Dopo una serie di battute d'arresto e ripetuti tentativi di smettere di bere, Fitzgerald si trasferì a Los Angeles nel 1937 e ottenne un lavoro come sceneggiatore; ad es., ha lavorato per oltre due anni come sceneggiatore non accreditato per film come "Via col vento" e "A Yank at Oxford", ma i suoi copioni, inclusi i progetti proposti per Greta Garbo e Joan Crawford, sono stati quasi sempre respinti. Alla fine, il Nostro ha ottenuto un solo credito hollywoodiano per la sceneggiatura di un film del 1938 intitolato "Tre compagni". 
  • È morto prima di finire il suo ultimo romanzo Nel 1940, Fitzgerald iniziò a scrivere "L'amore dell'ultimo milionario", un romanzo ispirato alle sue esperienze lavorando a Hollywood. Era indebitato e stava ancora lottando per non riaffogare nei fumi dell'alcool, ma credeva nel proprio. Purtroppo,  il 21 dicembre 1940 fu stroncato da un infarto e morì all'età di 44 anni, lasciando incompleto il suo romanzo, che fu pubblicato postumo dal critico Edmund Wilson.




https://www.history.com/
https://www.publishersweekly.com







8 commenti:

  1. Non ho letto nulla di quest'autore (anche se ho visto il film tratto da "Il grande Gatzby") ma è sempre interessante conoscere la vita degli scrittori, con le loro gioie e dolori.

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    1. Vero, questi scrittori hanno una vita bella avventurosa ;-)

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  2. Autore che conosco poco (ho letto solo Gatsby), ma che mi ha sempre affascianto. E' appena saltato fuori (ma come personaggio!), nel bel Come fermare il tempo, attualmente in lettura. :)

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    1. Anch'io ho letto solo quello.
      Nn conosco il libro che citi, lo cercherò ;-)

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  3. Interessante e mi hai incuriosito.
    sinforosa

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  4. Io ho letto il racconto "Il curioso caso di Benjamin Button" oltre al famoso " Il grande Gatsby". Non conoscendo molto di quest'autore ho letto con interesse il tuo post :)

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    1. Quel racconto - che,confesso, non ricordavo fosse di Fitzgerald- lo conosco solo per via del film :)
      C è sempre qualcosa da scoprire su questi grandi autori *_*

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz