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lunedì 4 febbraio 2019

Recensione: ELLIE ALL'IMPROVVISO di Lisa Jewell (RC2019)



Un'adolescente scomparsa in circostanze misteriose; una madre distrutta che, da quella tragica sparizione, non s'è mai ripresa davvero. Un passato che torna prepotentemente a bussare e, finalmente, tante domande troveranno, dopo dieci anni, risposta.


ELLIE ALL'IMPROVVISO
di Lisa Jewell



Ed. Neri Pozza
trad. V. Guani, A. Biavasco
300 pp
18 euro
Laurel Mack è una mamma che ha passato i 50 e, da dieci anni ormai, ha perso ogni gioia di vivere, ogni buon motivo per stare al mondo.
Com'è stata la sua vita fino a dieci anni prima, fino a quel giorno di maggio 2005, quando la sua bellissima figlia Ellie è uscita di casa per non farvi più ritorno?

"Com’era la vita di Laurel dieci anni prima, quando aveva tre figli e non due? Si svegliava la mattina pervasa da una profonda gioia esistenziale? No. (...)Poi una mattina sua figlia, la figlia prediletta, la più piccola, la sua bambina, quella con cui andava maggiormente d’accordo, di cui era orgogliosa, che le dava più soddisfazioni, era uscita di casa e non era più tornata. Come si era sentita Laurel durante quelle prime ore di angoscia? Che cosa aveva riempito la sua testa e il suo cuore, scacciando i crucci quotidiani? Panico. Disperazione. Dolore. Orrore. Paura. Sconvolgimento assoluto. Una pena infinita. Terrore. Parole melodrammatiche e tuttavia insufficienti a descrivere le emozioni che provava."

Non c'è una parola che indichi lo stato di un genitore che perde un figlio; la cosa tragica di un caro che scompare senza che di lui si sappia più nulla, è l'incertezza, quell'eterna sospensione su di un filo sottilissimo, fragile, pronto a spezzarsi per un nonnulla, il non sapere se lo scomparso è vivo o morto, se sta bene o se vaga per il mondo smarrito e infelice: il pensiero di non sapere è straziante, doloroso.

Cosa può essere mai accaduto alla bella e intelligente Ellie Mack in quell'infausto giorno in cui, uscita di casa per andare in biblioteca, non è più tornata e di lei si son perse le tracce?

Nessuno lo sa; si è indagato nei mesi immediatamente successivi al dramma dei Mack, ma non è emerso nulla e Laurel sa che, in fondo, la polizia era convinta si trattasse di un allontanamento volontario.

Ma lei sa che non può essere così. Semplicemente perchè non c'erano i presupposti perchè Ellie potesse desiderare di andar via di casa, di scappare. Da cosa, poi?
Ellie era un'adolescente felice, serena, coccolata e amata dai genitori (dalla mamma, in particolare, che stravedeva per la terzogenita), un tipo dalla mente brillante, ottima studentessa e da poco fidanzata con Theo, un suo coetaneo carino e bravo.

Insomma, i Mack conducevano una vita assolutamente perfetta e la scomparsa di Ellie arriva come una doccia fredda; nel corso degli anni, c'è stato qualche piccolo "aggiornamento" (un furto singolare: qualcuno si è intrufolato, senza forzare le serrature, in casa Mack per rubare alcuni oggetti di Ellie), ma sostanzialmente nessuno sviluppo rilevante...

Felpa nera con il cappuccio, jeans sbiaditi e scarpe da ginnastica bianche, Ellie era una qualsiasi adolescente con uno zainetto in spalla quando è stata avvistata l'ultima volta in Stroud Green Road, alle dieci e quarantatré del mattino; un'occhiata allo specchietto di una macchina, dopo di chè... il nulla.

Dieci anni dopo, Laurel sta ancora facendo i conti con questa incomprensibile verità, e intanto la sua famiglia si è disgregata.
Paul, il suo ex marito, ha una nuova compagna e i suoi due figli, Hanna e Jake, sono andati a vivere altrove; Jake ha una compagna un po' bizzarra con cui Laurel non va d'accordo e dalla quale il figlio sembra dipendere; Hanna è quella con cui ha il rapporto peggiore, perchè la figlia non fa che mostrarle un atteggiamento ostile, come se non le avesse perdonato qualcosa di grave...
Forse ce l'ha con lei per aver trascurato il resto della famiglia dopo la tragedia di Ellie?

Ma come avrebbe potuto Laurel continuare a vivere come prima, come se nulla fosse successo?
E' stato inevitabile, purtroppo, perdere la voglia di vivere, sentirsi distrutta, impotente..., morta dentro..., e questa "morte sociale" si è estesa a chi le era intorno, togliendo calore ad ogni rapporto.

Dieci anni dopo, Laurel si rende conto che ormai tutti sembrano essersi fatti una ragione della scomparsa di Ellie, andando avanti con la propria vita...; tutti tranne lei.

Finché un giorno, in un bar, la sua attenzione viene catturata da un affascinante sconosciuto: occhi grigi, capelli brizzolati e scarpe eleganti, l'uomo ordina una fetta di torta, prende posto nel tavolo accanto al suo e le rivolge un ammaliante sorriso.
E lei, l'elegante e distante Laurel, sente che qualcosa dentro le si scioglie: forse è il primo vero barlume di speranza per riaprirsi alla vita?
Che questo incontro rappresenti una seconda occasione di felicità?

L'uomo si chiama Floyd Dunn, è affascinante, sicuro di sè, spiritoso e non ci pensa due volte a chiederle appuntamenti fino ad invitarla a cena e a presentarle le sue due figlie, avute da due diverse relazioni.
E se la maggiore, Sara-Jade, è un'adolescente cupa, insicura e problematica, è Poppy, la minore di nove anni, a colpirla in modo incredibile; nel trovarsela di fronte, Laurel resta senza fiato: la bambina è infatti il ritratto spiccicato di Ellie; certo, ci sono piccole differenze, ma la fronte spaziosa, le palpebre pesanti, la fossetta sulla guancia sinistra quando sorride..., sono le stesse.

Poppy è l'opposto di Sara-Jade: è carina, vispa, chiacchierona, acuta, intelligentissima, veste e parla come se fosse più grande dell'età che ha, insomma è una bambina speciale, e suo padre visibilmente l'adora, ne è fiero e cerca di essere premuroso e attento.

Laurel, per la prima volta dopo tanto tempo, sente che le cose stanno prendendo una piega giusta... Floyd è un uomo meraviglioso, Poppy le si affeziona velocemente, insomma va tutto alla grande.
Certo, lo spettro di quella figlia scomparsa continua ad affacciarsi nel suo cuore, e il ritrovamento di alcuni oggetti appartenenti alla figlia sembreranno portare le indagini verso la loro risoluzione, ma in realtà c'è tanto da capire ancora e tutte le domande rimaste senza risposta che per anni hanno tormentato Laurel tornano a galla.

Perché Poppy le ricorda in maniera impressionante la sua adorata Ellie? Cosa è successo veramente alla sua bellissima bambina? È davvero scappata di casa, oppure c'è una ragione più sinistra e terribile per la sua scomparsa? Ma soprattutto, chi è Floyd davvero? 

Con suo grande stupore, Laurel comincerà a scoprire gradualmente che c'è un filo che lega Floyd e Poppy con Ellie, e questo filo è costituito da una persona che ha frequentato casa Mack dieci anni fa, nel periodo che ha preceduto la scomparsa misteriosa della povera ragazzina....

Il racconto procede su due piani temporali - passato e presente - e vede come narratori i personaggi principali, che narrano quindi i fatti secondo il loro punto di vista, rivelando di volta in volta tanti dettagli che andranno poi a comporre tutto il puzzle.
La voce principale è quella di Laurel, ma "ascolteremo" anche quella della stessa Ellie, di Floyd e di quel personaggio che fa da collante tra l'uomo ed Ellie.

La storia è intrisa di mistero, è ricca di suspense, benchè abbastanza presto il lettore possa  farsi una prima (vaga?) idea di ciò che può essere successo ad Ellie, provando a fare una "ricostruzione" dei fatti, anche se la verità dettagliata emergerà solo verso la fine; l'enigma che avvolge questa sedicenne felice e dall'esistenza dorata è molto ben strutturato, l'Autrice è bravissima nel tener desta la curiosità del lettore.

«La cosa peggiore è non sapere, non poter chiudere con il passato una volta per tutte. Non riesco ad andare avanti, se non so che fine ha fatto mia figlia. È come camminare nelle sabbie mobili. Il futuro c’è, lo intravedo all’orizzonte, ma resta fuori dalla mia portata. Sono viva, ma è come se fossi morta».

Empatizziamo con la povera mamma, che comprensibilmente è morta dentro dopo aver perso la figlia, e allo stesso tempo non possiamo non sperare che la soluzione del mistero le conceda un briciolo di legittima serenità e che riesca a ritrovare la forza di tornare a vivere nonostante il dolore, che comunque l'accompagnerà per sempre ma che è giusto non rovini ulteriormente i legami con chi è ancora vivo.

Questo thriller mi è piaciuto molto, l'ho letteralmente divorato, a un certo punto non sono riuscita a smettere e ho continuato a leggerlo tutto d'un fiato, avida di sapere i particolari e di arrivare a chiudere il cerchio.
Lo consiglio, storia accattivante, ben congegnata, in grado di tenere il lettore incollato alle pagine.

6 commenti:

  1. Ciao Angela, non conoscevo questo thriller, ma sembra una storia davvero appassionante! Complimenti per la bella recensione e buon inizio di settimana :-)

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    1. Sì, è appassionante ;-)
      Buon inizio di settimana anche a te :)

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  2. Ciao! L'antefatto di questa storia, in effetti, è piuttosto angosciante :-( Ci sono le premesse per un thriller a tutti gli effetti!!

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    1. Certo, una ragazzina scomparsa è un evento angosciante :/
      Comunque sì, è un bel thriller!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz