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domenica 21 aprile 2019

Recensione: IL PAESE DELLE PAZZE RISATE di Jonathan Carroll



Un romanzo appartenente alla narrativa fantastica, in cui nulla è come appare a prima vista: il paese di provincia di cui, in compagnia del protagonista, percorriamo le strade polverose è abitato da cani (tutti bull-terrier bianchi) cui manca solo l'uso della parola (ma ne siamo sicuri?) e da gente strana e sospetta (oltre che sospettosa), che sembra nascondere un oscuro segreto...



IL PAESE DELLE PAZZE RISATE
di Jonathan Carroll



La Corte Editore
trad. F. Ghirardi
265 pp
Thomas Abbey  è un trentenne che lavora come insegnante di inglese, conducendo un'esistenza abbastanza banale, priva di grossi stimoli e costantemente all'ombra del suo famoso (e defunto) padre, l'attore Stephen, una leggenda del cinema. 
Per chiunque lo conosca, Tom è sempre e soltanto "il figlio di Stephen Abbey" e null'altro, e finanche le ragazze con cui riesce a ottenere appuntamenti sono gasate all'idea di uscire col "figlio di..." più che con lui; ma Tom sa come vendicarsi e, tra una battutina caustica e lo sfoggio della sua collezione di maschere bislacche, riesce a farle scappare.

E mentre vivacchia annoiato, coltiva un sogno, che ha tutta l'aria di apparire lontano e irrealizzabile.

"Il mio sogno era di scrivere la biografia di Marshall France, il misteriosissimo e brillantissimo autore dei migliori libri per bambini della storia. Libri come Il paese delle pazze risate e La pozzanghera di stelle, che mi avevano aiutato a rimanere sano di mente fino al trentesimo anno di età."

Un giorno, per pura coincidenza, in una libreria di antiquariato trova una vecchia copia di un libro del suo scrittore del cuore, ma scopre che è già stata acquistata da una persona, una ragazza di nome Saxony Gardner, anch'ella appassionata di France, oltre che di marionette (che costruisce). Thomas riesce a ricomperarlo da lei proponendole una bella cifra e da allora i due diventano amici, tanto che Sax comincia a insistere per aiutare Tom a raccogliere informazioni utili per redigere lo scritto biografico. Le sue ricerche sulla vita di France cominciano a farsi sempre più interessanti e il ragazzo si galvanizza e si convince di poter imbarcarsi in quest'impresa e di poterla portare a termine.

Così si fa animo e contatta l'editore di France, David Louis, un uomo che pretende di sapere tutto sullo scrittore e che lo avverte che il cammino per scrivere il libro potrebbe essere difficile, dato che l'ultimo ragazzo che ha visitato la città dove Marshall ha trascorso la sua vita (Galen, nel Missouri), ha ricevuto un'accoglienza non proprio cordiale, e da parte dei cittadini in generale e da parte della figlia dell'autore, Anna France, una donna ostile a qualunque intrusione e curiosità sul privato della sua famiglia. 

Ma Thomas è un testardo e, incoraggiato dall'entusiasta e vivace Saxony - con cui intanto l'amicizia è "evoluta", trasformandosi in qualcos'altro -, si reca nella modesta comunità di Galen insieme a lei.

Una volta lì, i due incontrano alcuni degli abitanti - che tutto sommato, a parte un'iniziale ma comprensibile diffidenza, si rivelano piuttosto gentili - e la stessa Anna che, contrariamente alle aspettative, si dimostra anch'ella sorprendentemente cordiale e subito elettrizzata all'idea di una biografia - scritta perbene! - basata sulla vita e sulla carriera di suo padre. 
Thomas e Sax trovano una stanza in affitto presso la strana e pettegola signora Fletcher e il ragazzo inizia a lavorare sul libro, trovando meno ostacoli di quanti gli fossero stati paventati.

Anzi, Anna pare desiderosa di svelargli tanti succulenti e particolari aneddoti privati del proprio celebre paparino, e l'unica condizione da lei posta è che Thomas debba lasciarle leggere tutto ciò che scrive e che lei debba approvarlo.

E cosa ancor più straordinaria per uno che, con le donne, è sempre stato molto imbranato, il giovane ricercatore  si vede conteso tra le due donne, tra la dolce e devota Saxony e la sexy e femminile Anna, che infatti finisce per sedurlo...

Mentre lotta per uscire mentalmente sano tra le ricerche, la scrittura e le due relazioni, Thomas inizia ad accorgersi che in quella comunità accadono cose davvero sospette...

E' inquietante come alcuni cittadini stiano seguendo con ansia i suoi progressi nella scrittura, come se li riguardasse da vicino o, udite udite, fosse per essi una "questione di vita o di morte"; è assurdo notare le reazioni bizzarre a fatti tragici, come la morte accidentale di un ragazzo del posto, fatto davanti al quale nessuno si scompone...
Per non parlare di come gli sia quasi venuto un infarto il giorno in cui è sicuro di aver udito il cane della signora Fletcher borbottare "parole umane"...

Ma che razza di posto è Galen? E cosa hanno da nascondere Anna e i suoi compaesani in merito a France Marshall? Perchè ci tengono tanto a che Thomas termini la biografia e in fretta? 
E per quale oscura e spaventosa ragione Anna, con uno sguardo che più maligno non si può, intima a Tom di mandar via Saxony da Galen in quanto estranea al progetto della biografia?

Quella che sembra iniziare come una storia tranquilla ambientata in una località (fittizia) amena e rurale, in cui le persone si conoscono tutte, sono in buoni rapporti e la vita scorre placida e lenta come un fiume nel suo letto, in cui la leggenda dello scrittore Marshall France aleggia ancora forte e presente..., prende via via una svolta fantastica e tanto il protagonista quanto il lettore intuiscono e poi comprendono in modo chiaro di trovarsi in un "paese magico", che lungi dall'essere popolato da creature visibilmente fantastiche - gnomi, fate, esseri mostruosi... -, vanta piuttosto abitanti apparentemente normali.
Ecco, solo apparentemente perchè Thomas dovrà confrontarsi con una verità assurda, irrazionale, che solo nei romanzi può verificarsi e che è legata a Marshall France e al "potere creativo" della sua scrittura.

Non vi dirò ovviamente qual è la inquietante e curiosa verità che rende Galen e i suoi cittadini "fuori dal mondo", lascio che siate voi a scoprirlo e a lasciarvi piacevolmente stupire dalle rivelazioni che man mano apprenderete insieme allo stesso protagonista.

Una cosa è certa: tutti gli appassionati consigli di Anna in merito allo sviluppo della storia di France non sono casuali e Thomas lo capirà quando potrebbe essere troppo tardi e quando la sua presenza, in mezzo a quelle persone dai sorrisi aperti e dall'affabile ospitalità, potrebbe diventare sgradita, molto sgradita...

Solitamente non amo alla follia i fantasy, ma questo è molto particolare e originale e mi è piaciuto un sacco! 
Carroll ha costruito una trama accattivante, affidando la narrazione ad un giovane dalla personalità, in fin dei conti, poco vivace: Tom è un tipo apatico, abitudinario, poco spericolato, pure un po' complessato, che pare trovarsi a disagio nel mondo, tende a vivere isolato, ma ha due caratteristiche essenziali che lo rendono il protagonista ideale di questa storia, principalmente in quanto lo accomunano alla "antagonista", Anna France: ha un rapporto contraddittorio con il padre defunto e venera in modo totale il suo scrittore preferito.

Per quanto riguarda la prima caratteristica, ho già accennato all'insofferenza da lui nutrita a motivo dell'ingombrante ombra paterna, un padre amato, certo, ma che l'ha oscurato, messo all'angolo (seppur involontariamente); eppure Tom non può fare a meno di pensare a lui, di parlarne, perchè in fondo l'ammirava ed è stata una figura fondamentale per la sua vita..., proprio come Marshall France lo è stato per Anna, anch'ella ossessionata dal proprio genitore famoso, di cui è sempre stata molto gelosa e possessiva.

E infine, la venerazione di Tom per il suo idolo letterario lo porta a far qualsiasi cosa pur di scriverne la biografia, pur di piacere alla di lui figlia e ai relativi compaesani, e questa devozione fa di lui il biografo ideale; altro particolare da non trascurare: Tom mantiene contemporaneamente due relazioni con due donne antitetiche ma che hanno una cosa in comune: Saxony ha la passione di costruire marionette, ma anche Anna fa la stessa cosa... Non aggiungo altro, fa parte del "segreto di Galen"! ^_-

Galen è un'ambientazione fantastica, immaginaria, che affascina il lettore proprio perchè è bella e pacifica come quei posticini paradisiaci e incantati nascosti nei boschi, lontani dal caos cittadino, ma... lo è troppo, troppo perfetta per essere vera, ci dev'essere l'inghippo, l'inganno da qualche parte.
E poi sono tutti matti, sia le persone che i bull-terrier (gli unici animali esistenti! Com'è possibile??), e tutti paiono custodire qualche segreto terrificante...: insomma, Carroll ci fa apparire Galen allegra e scintillante e un momento dopo oscura e "da brividi".

Lo stile di Jonathan Carroll è molto coinvolgente e tanto scorrevole, vivace e piacevolmente ironico, i personaggi ben delineati, si divorano le pagine senza accorgersene e si ha voglia di proseguire nella lettura con avidità perchè l'Autore aggiunge i particolari interessanti al momento giusto, stimolando la curiosità di chi legge.

Una scoperta letteraria davvero molto piacevole, ho intenzione di approfondire questo autore e intanto ve lo consiglio, sia se già vi piacciono le storie surreali ben ordite, sia se volete approcciarvi al genere.

2 commenti:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz