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domenica 28 luglio 2019

Recensione: IL LATO OSCURO DELLA MAFIA NIGERIANA di Fabio Federici



In questo saggio, con la prefazione di Nando Dalla Chiesa, il colonnello dei Carabinieri Fabio Federici, docente universitario, crime analyst e giornalista pubblicista, ci offre un'analisi chiara e illuminante di un fenomeno criminale di grandissima attualità e dalla portata, purtroppo, molto pericolosa: la mafia nigeriana.



IL LATO OSCURO DELLA MAFIA NIGERIANA
Fabio Federici



Oligo Editore
Pagine 164
20 euro
Luglio 2019
Oggi la presenza della Mafia Nigeriana in Italia è una pericolosa realtà ed è assolutamente urgente e necessario che le Istituzioni competenti (Ministero Interno, magistratura, DIA, Forze di Polizia) vi pongano la giusta attenzione.
Si tratta di un fenomeno criminale molto complesso in cui convivono tanti lati oscuri, aspetti per lo più ignoti che devono essere esplorati con un approccio sistemico di natura criminologica-olistica per poter intervenire in maniera opportuna. 

Il saggio si propone proprio l'obiettivo precipuo di fornire un quadro analitico ed evolutivo del problema per capirne l'entità, il radicamento nel territorio italiano (e non solo), le origini, il modo in cui si insedia, i rapporti con le "mafie locali" (italiane), il rapporto (inscindibile) con l'altro triste fenomeno delle migrazioni clandestine.

Il sistema mafioso nigeriano è mutuato dalla "mafia nostrana" e ripercorre la struttura gerarchica delle confraternite africane (ad es, la Black Axe).

Esso è un “network criminale” di caratura internazionale che in Italia ha fatto il suo primo "ingresso" ufficiale alla fine degli Anni '80, a partire dal Nord Italia per poi approdare al Centro-Sud, in particolare nel casertano, fino ad allargarsi ovunque; gli ambiti in cui ha allungato i suoi tentacoli sono, ovviamente, quelli del traffico delle sostanze stupefacenti, dello sfruttamento della prostituzione, del favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nonché del traffico di organi, della tratta degli esseri umani e della riduzione in schiavitù

L'Autore, con estrema competenza e servendosi dell'importantissimo contributo di un "esperto del settore" - Massimo Kunle d'Accordi, professionista nell'ambito dell'immigrazione, esperto di mafia nigeriana e dei secret cults - chiarisce molti concetti ed aspetti importanti di questo fenomeno.

A proposito di migrazioni, sottolinea come esse possano diventare, se non controllate a dovere, un problema per la sicurezza delle nazioni e internazionali.
Chi sono i migranti? Si tratta realmente solo di un folto gruppo di disperati che scappano da situazioni di guerra, o tra essi si nascondono e si mimetizzano anche affiliati di organizzazioni criminali?
Le leggi italiane chiariscono le condizioni giuridiche dello straniero e l'Autore precisa anche termini che, non di rado e comunemente, possono essere usati come sinonimi, pur non essendolo: richiedente asilo, migrante, profugo, rifugiato, clandestino...

Ecco, è proprio la clandestinità a dover essere combattuta perché essa rischia di essere la leva prencipe su cui la poggia la mafia nigeriana.

Entrando maggiormente nel dettaglio, Federici traccia un esauriente e chiaro profilo del "mafioso nigeriano" e della struttura stessa che sta alla base dell'organizzazione, la quale è talmente vasta ed articolata da risultare difficile da decriptare, in quanto i suoi membri si sentono legati tra loro da un "vincolo del culto" molto forte, oltre che da obblighi di segretezza e da atteggiamenti di omertà.

Dopo averci parlato per sommi capi e sinteticamente della Nigeria (dai vari punti di vista - geografico, socio-politico, demografico, economico, culturale...), sottolineandone in particolare l'alto tasso di povertà e la progressiva crescita demografica, entra più specificatamente all'interno del fenomeno in oggetto.
La mafia nigeriana si muove secondo precisi steps, che vanno dal reclutamento di nuovi membri attraverso dei "reclutatori", passando per il "viaggio della speranza", fino all'arrivo nel nuovo Paese e allo "smistamento" in vista dell'attività criminale cui ciascuno è destinato.
In questo processo si colloca il giuramento che il migrante fa promettendo la restituzione dei soldi prestati (difficilmente chi parte ha i soldi per pagare il "biglietto" per arrivare in Italia, quindi contrae necessariamente un debito...) attraverso la partecipazione (coatta) ad arcaici e truculenti riti Vodoo/juju a carattere esoterico-religioso, capaci di soggiogare psicologicamente la vittima, sottoposta a torture fisiche e psicologiche, minacce ecc...
La cultura d'origine, quindi, ha un ruolo fondamentale nella cultualità del crimine e leggendo questo libro il lettore se ne fa un'idea molto nitida (e terrificante).

Lo scrittore ci fa conoscere i contesti in cui nasce questo organismo velenoso, le sue ramificazioni interne, i ruoli, le caratteristiche dei cosiddetti secret cults (le confraternite), i segnali da non ignorare per individuare soggetti sospetti, la figura rilevante delle madam/maman, la presenza di elevate tecnologie (necessarie per gestire in modo efficiente e sofisticato le attività) che convivono paradossalmente con le credenze tradizionali (di origine tribale).

Siamo in presenza di un sistema mafioso - Cosa Nera -  sviluppato e non certo improvvisato e primitivo, che ha saputo evolvere e passare da una condizione di "servilismo" rispetto alle mafie autoctone, al collaborare con loro, fino a raggiungere un'autonomia di controllo del territorio.

Le ultime battute sono dedicate a uno studio attento degli atti processuali e all'encomiabile azione investigativa degli organi competenti, anche se, nonostante il loro operato, la comunità nigeriana nel nostro Paese sta crescendo, proseguendo nelle proprie attività delinquenziali, il che ci fa capire come non si possa abbassare la guardia ma sia impellente e imprescindibile continuare a studiare il fenomeno e a fare tutto ciò che serve per fermarlo.
Lottare contro questi criminali - ci ricorda il colonnello Federici - è non solo un dovere istituzionale ma un imperativo morale, per togliere da condizioni di abietta schiavitù tanti innocenti.

"Il lato oscuro della mafia nigeriana" è un libro piccolo ma prezioso, utile per farsi una precisa idea della questione, trattata tra queste pagine con estrema chiarezza attraverso l'esposizione competente di materiale, di informazioni e prospettive analitiche apprezzabili, di immediata comprensione non solo per gli "addetti ai lavori" e gli studiosi di scienze sociali, ma per chiunque abbia uno sguardo attento alla realtà in cui viviamo e alle sue continue evoluzioni e che, nello specifico, voglia saperne maggiormente circa questo argomento di grande attualità.

Non posso che consigliarlo; una lettura che sicuramente richiede tutta l'attenzione del lettore ma che, vi garantisco, è estremamente interessante.

2 commenti:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz