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mercoledì 21 agosto 2019

Recensione: NOVE MINUTI di B. Flynn



La storia drammatica e movimentata di Ginny, che a soli 15 anni viene rapita da una banda di motociclisti, divenendo la compagna del capo.


NOVE MINUTI 
di B. Flynn


Quixote Ed.
trad. Oriana Libri
COVER ARTIST: PF Graphic Design
SERIE: Nine Minutes Trilogy #1
GENERE: Dark Romance
FORMATO: E-book (Mobi, Epub, Pdf)
 e cartaceo
PAGINE: 371
PREZZO: €4,99 
Agosto 2019
È il quindici maggio 1975 e la quindicenne Ginny Lemon viene rapita (con l'inganno, non con la forza!) davanti a un minimarket a Fort Lauderdale da un membro della più nota e brutale gang di motociclisti della Florida del Sud.
Ginny è una ragazzina ingenua ed innocente ma è altresì sveglia e matura per la sua età; è cresciuta con una mamma hippy e il compagno di lei, entrambi drogati e sballati, poco propensi a far da genitori a questa bimba tranquilla e giudiziosa, che si preoccupa di gestire l'economia famigliare e a pagare le bollette.
Ginny cresce priva di una guida, delle carezze di una madre, degli insegnamenti amorevoli di un padre, ma questo serve anche a renderla forte e indipendente prima dei suoi coetanei.

Come mai un tipetto così sveglio si rivela così avventato da salire volontariamente sulla moto di una sconosciuto, che le offre candidamente un passaggio fino a casa?
In quel maledetto giorno, Ginny aveva abbassato le difese e aveva deciso di fidarsi, di non avere paura, credendo di poter decidere in ogni momento cosa fare, di poter saltare giù dalla moto se mai avesse avuto sentore di guai, di scappare..., ma non andrà così.

Quel brutto ceffo la porta in un posto a lei sconosciuto, in periferia, in cui si trova un motel che, scoprirà, è un viavai di gente che fa affari..., e non si tratta di affari buoni.
Dal momento in cui arriva lì, in mezzo alla banda capeggiata da un certo Grizz, la vita di Gin cambia per sempre.

A cominciare dal nome: le viene severamente proibito di conservare alcun legame con la propria identità e la "vita di prima": adesso lei è Kit e il suo posto è nella base della gang al confine delle Florida Everglades, una porzione di mondo spaventoso e violento quasi quanto le paludi stesse, in cui pare ci siano addirittura gli alligatori.
Lì, al motel di Grizz, tutti hanno un nome falso e la lealtà è necessaria per sopravvivere. Pena la morte..., se sei fortunato.

Grizz è, quindi, il leader della gang: imponente, bello in modo selvaggio, dai modi ruvidi e scontrosi, dall'espressione il più delle volte terrificante ma, quando si tratta di relazionarsi con la piccola Ginny, cambia totalmente e diviene il più tenero e premuroso degli uomini.
Perché lei, con i suoi quindici anni, è la sua dolce ossessione, e farla sua è la sola missione che conta per uno come lui abituato ad avere ciò che vuole.
Nulla e nessuno gli faranno mai cambiare idea: Ginny è l’unico vero amore della sua vita. E lo sarà fino alla fine dei suoi giorni.

Così inizia il racconto di una storia di ossessione e manipolazione, di amore e dedizione, in cui una giovane viene strappata da tutto quello che conosceva e forzata a fare affidamento sull’unica persona in grado di garantirle attenzione, affetto e cura: il suo rapitore. 

Ginny non è una sciocca e, nonostante la paura - dovuta alla consapevolezza di trovarsi tra sconosciuti che non le trasmettono buone sensazioni, che si comportano in modo violento, gretto - e lo smarrimento, riesce a mantenersi lucida, tanto da adeguarsi pian piano alla sua nuova esistenza, cercando di restare se stessa, di non lasciarsi sopraffare da quello che le è accaduto.
Certo, essere stata rapita è tremendo, ma a ben guardare...: com'era la sua vita con la madre Delia e il di lei compagno Vince? Le sue giornate erano prive di affetto, attenzioni, cure. Era sola, trascurata.
E invece qui, al motel, Ginny, anzi Kit, è coccolata, riverita, e se qualcuno si azzarda ad aggredirla, Grizz se ne occupa personalmente con i suoi modi tutt'altro che misericordiosi.
Nessuno deve toccare la sua Kit.
La ragazzina si ritrova a dividere il letto con quest'omone bello ma che un po' la terrorizza; sa che presto o tardi lui vorrà avere rapporti, come un uomo ci si aspetta di averne con la sua compagna.
Perché Kit questo è: la donna del capo, del temuto Grizz, uomo potente, che ha la sua rete di affari loschi che gli fruttano un sacco di soldi, di alleanze, come di inevitabili nemici.

Precoce e intelligente, ma ancora pur sempre un’adolescente, Ginny combatte per adattarsi a questo status quo, inizialmente lottando e poi accettando la sua prigionia.
E accetta anche la realtà che Grizz vuol farla sua e, quando questo accade, scopre che appartenergli è la cosa più dolce e più bella che le potesse capitare.

Si verifica, quindi, una cosa che, dall'esterno può apparirci strana, ma che in realtà avviene più di frequente di quanto potremmo credere: la vittima si innamora del carnefice.
Com'è possibile amare colui che ti ha rubato la tua vita, il tuo nome, la  tua innocenza? 
Ma è questo che accade: Grizz la fa sentire amata, protetta,  adorata; è un principe azzurro sui generis, che come mezzo di trasporto non ha un cavallo bianco ma una moto rombante, che non l'ha condotta in un castello fatato ma in un motel di periferia; non è circondata da dame di compagnia e maggiordomi, bensì da prostitute e delinquenti..., eppure lui la ama e il suo amore, possessivo, totalizzante, lei lo sente e riesce a farla capitolare.
Kit si scopre man mano e suo malgrado sempre più innamorata di quest'uomo.
E si sa, l'amore acceca e spesso non vedere la realtà è la via più semplice e breve per soffrire meno.

È vero, Grizz è un compagno perfetto quando è con lei, ma fuori dal loro nido d'amore, lui è uno spietato criminale.
Puoi amare e vivere insieme a uno che, non solo è un rapitore, ma è pure un malavitoso senza scrupoli?

Il racconto della vita avventurosa e intensa di Ginny è fatto in prima persona e parte dal presente, da una scena iniziale (contenuta nel prologo e che è anche la spiegazione del titolo del libro) che è già un bel colpo in faccia, e per la protagonista stessa e per il lettore che ancora è ignaro di cosa gli verrà narrato.
Da questo evento emotivamente forte accaduto nel presente (2000), Ginny fa un salto a 25 anni prima, raccontandoci la sua esperienza nella banda dei motociclisti, il suo rapporto con l'amante, quello con gli altri membri della banda, in particolare con un ragazzo quasi suo coetaneo (Grunt, con cui stabilirà un certo feeling) e una ragazza poco più grande, Moe, che ha assaporato sulla sua pelle cosa voglia dire contravvenire alle regole del motel e subirne le drastiche conseguenze.

Nove Minuti è un romanzo che ha sicuramente diversi aspetti tipici dei romance (in merito alla storia d'amore che è al centro e ad alcune caratteristiche dei protagonisti), ma contiene pure elementi propri del thriller psicologico e, in parte, di un romanzo di formazione, in quanto al centro vi è l'esistenza e l'evoluzione della giovanissima protagonista, che si ritrova a vivere nello sporco e violento mondo di una gang di motociclisti e all'interno di questa realtà è costretta a crescere, a fare scelte, a maturare convinzioni e consapevolezze su di sé e su chi la circonda.

Ineluttabile è anche la lotta interiore che ne consegue: il contesto in cui vive può incidere su di lei al punto da scardinarle valori morali e principi personali, fino a renderla immune e indifferente davanti alla violenza e al carico di aggressività e illegalità che si svolge sotto i suoi occhi?
Ginny verrà salvata? Riuscirà a scappare o semplicemente accetterà quello che sembra essere il suo destino, restando accanto al proprio compagno?

Ho letto questa storia con molto coinvolgimento; c'è romanticismo, sì, ma esso è così intrecciato con altri aspetti più cupi e forti, da assumere, per gran parte, tratti molto drammatici.
Di scene hot non ce ne sono (ammetto che non mi sono mancate), e l'ho trovata una scelta giusta e coerente in quanto in sintonia con la protagonista (età, credo religioso, personalità) e con il suo particolare rapporto con il grande e grosso Grizz, la cui stazza e il cui stile di vita (criminale) stridono con la tenerezza che invece sa dimostrare con il suo giovane ed inesperto amore. 
Non mancano scene crude, di aperta violenza (omicidi, stupri, vendette) e il colpo di scena finale (amaro, e non poco) dà modo di riflettere su come certi eventi, già tragici in sé (come l'iniziale rapimento), inevitabilmente possano innescare ulteriori conseguenze ingestibili, in un viaggio verso il baratro che non si riesce a fermare del tutto.
L'ho apprezzato davvero, è un romance diverso dal solito, più drammatico che sentimentale.

2 commenti:

  1. Tema forze già trattato anche da altri ma sempre forte ed intenso

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    1. Beh direi che quello dei rapimenti è un tema molto gettonato ;)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz