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venerdì 22 novembre 2019

Recensione. POLOM PROJECT di Stephenie Queen



I due giovani ed impavidi protagonisti, unici eredi di un progetto scientifico dalla portata notevole e che fa gola ad un gruppo di gente senza scrupoli, vivranno un'avventura pericolosa e all'ultimo respiro, dalla quale non dipenderà soltanto la loro singola esistenza ma forse anche quella di molte persone.



POLOM PROJECT
di Stephenie Queen

Intrecci Edizioni
Emily e il suo fidanzato Tom hanno di recente subito un tragico lutto: entrambi hanno perso le loro famiglie, che sono state sterminate senza che ancora sia stato trovato il colpevole.
All'inspiegabile omicidio si accompagna la successiva scomparsa del padrino di Emily, Matt, fatto che ha gettato i ragazzi in uno stato di ulteriore smarrimento e preoccupazione.
I due sono figli di due ricercatori impegnati in un progetto scientifico e segreto chiamato POLOM, qualcosa di grosso e importante, in grado di rivoluzionare la conoscenza condivisa dalla comunità scientifica sulla vita sulla terra e, ancor più, su  altri pianeti, in particolare su Marte.

È passato solo un mese dal tragico evento e per i due giovani e promettenti dottorandi non c'è pace: le loro esistenze, infatti, proprio quando sembrano sul punto di riassestarsi, si ritrovano a fronteggiare una minaccia che non avevano previsto, ma che pure è strettamente collegata alla morte delle loro famiglie.
Emily e Tom sono in pericolo, braccati da un gruppo di Marines, determinati a impadronirsi del POLOM. 

I due sono quindi costretti a fuggire, nel mezzo della White Mountain National Forest, a cercare ripetutamente rifugio e aiuto per poi scoprire che c'è sempre qualche delatore insospettabile, pronto a consegnarli nelle mani dei nemici.
Sul loro cammino a un certo punto si imbattono in Michael, un marine che ora sembra dar loro la caccia e un momento dopo dice di volerli aiutare.
Ma Tom ed Emily non sono né sciocchi né ingenui e intuiscono che il giovane è un individuo ambiguo, cinico e pronto a tutto pur di raggiungere i propri loschi obiettivi.

In cosa è coinvolto Michael? Perché i Marines sono sulle loro tracce e si dimostrano ossessionati dal POLOM, su cui bramano mettere le mani? Quali sono le loro intenzioni?

La loro corsa per sfuggire ai nemici, nascosti ovunque, armati e estremamente determinati a catturarli, sarà un'avventura che li lascerà senza fiato, li farà tremare di paura all'idea che qualcosa di brutto possa succedere all'amato/a, ma provocherà anche la loro rabbia verso coloro che son disposti a torturarli e ad uccidere pur di carpire notizie fondamentali circa il progetto.

Emily e Tom tireranno fuori tutto il coraggio, l'istinto di sopravvivenza, l'astuzia, l'intelligenza, la forza fisica e morale per far fronte ai loro aguzzini, che non sono comunque dei pivelli, ma anzi sanno come toccarli nei loro punti deboli.

In particolar modo, Emily dimostrerà di essere un tipo "tosto", furbo, e pur soffrendo e temendo per sé e per il proprio ragazzo, non esita a rischiare, non abbassa la testa davanti ai soprusi e all'arroganza di Michael, ma è pronta ad aguzzare l'ingegno e a manifestare il proprio caratterino indomito e ribelle per non soccombere.

È un'avventura che li conduce nientemeno che in uno dei luoghi più misteriosi della Terra, l’Area 51, dove i fidanzati saranno fatti prigionieri della MASA, un’associazione militare segreta, e dovranno combattere per non restare nelle loro mani.

La sfida più importante della loro vita è non solo riuscire a salvarsi, ma anche proteggere il POLOM e scoprire la ragione per cui le ricerche dei loro genitori sono così ambite...

POLOM PROJECT (primo volume di una trilogia) è un breve romanzo dal taglio molto avventuroso e dinamico, con sequenze narrative che si susseguono ad un ritmo incalzante; i due protagonisti sono giovani ma coraggiosi e decisi, l'ambientazione è intrigante e così pure lo spunto del progetto segreto, che si interroga sulla presenza di forme di vita su altri pianeti, argomento che solletica l'interesse di tanti.
Consigliata, lettura veloce (e non solo per il numero di pagine, ma ancor più per lo stile della narrazione, che è molto scorrevole) e interessante.


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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz