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domenica 12 gennaio 2020

Ultime entrate nella mia libreria (gennaio 2020)



Buongiorno, lettori carissimi.
Oggi vi presento due libri da poco entrati in casa e che conto di leggere presto ^_-


Dalla penna acuminata dell’autore di capolavori come Ultima fermata a Brooklyn e Requiem per un sogno, un altro grande affresco dell’America cancellata.


IL SALICE
di Hubert Selby Jr.




Fazi editore
trad. M. Pittoni
320 pp
15 euro
2006
Bobby è un giovane ragazzo di colore del Bronx. Poco più che adolescente, ha consumato velocemente i suoi anni sulle strade violente del ghetto. 
Lui e Maria, la sua giovanissima ragazza, hanno grandi piani per il futuro. 
Un giorno i due vengono aggrediti da una feroce gang ispanica: Bobby viene selvaggiamente picchiato mentre Maria ne esce col volto sfigurato dall’acido. 
Pochi giorni dopo la ragazza si uccide. Bobby, invece, viene tratto in salvo dall’anziano Werner Schultz, un ebreo sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti. 
Moishe – così si fa chiamare – tiene il ragazzo con sé e lo cura finché non si rimette in forze. 
Tra i due si instaura una grande amicizia e Bobby sembra dimenticare l’accaduto. 
Un giorno però Bobby, facendo ritorno nel suo quartiere, viene a sapere della morte della ragazza e, infiammato dall’odio, inizia a preparare la sua vendetta, di fronte allo sguardo impotente di Moishe, che conosce fin troppo bene la forza distruttiva dell’odio. 

Narrato nello stile frammentato e schizofrenico che ha reso Selby celebre in tutto il mondo, ne Il Salice l’autore torna a raccontarci la realtà poetica degli emarginati, dei perdenti, dei diversi.

L'autore.
Hubert Selby Jr. cresce in una famiglia della buona borghesia di New York. All'età di quindici anni lascia la scuola e nel 1944 entra nella marina mercantile americana in Germania. In quell'ultimo anno di guerra, Selby Jr. contrae la tubercolosi. In seguito a un'operazione molto invasiva non si riprenderà mai completamente. Nel lungo periodo di ricovero in ospedale, in cui diventa dipendente da morfina (tanto che nel 1967 sarà costretto a disintossicarsi dopo un arresto per detenzione di eroina), inizia a scrivere le sue prime storie. Ultima fermata a Brooklyn è il romanzo che lo ha consegnato alla notorietà. Pubblicato nel 1964, sconvolse il panorama letterario dell'epoca per l'aspra violenza dei temi e per lo sperimentalismo stilistico: sei storie di solitudine ed emarginazione raccontate con straordinaria crudezza e legate insieme dal medesimo sfondo: Brooklyn, notturna o terribilmente assolata. Ultima fermata a Brooklyn divenne ben presto oggetto di culto per importanti esponenti della beat generation, da Allen Ginsberg a cantanti come Lou Reed. Da allora Hubert Selby Jr. è stato considerato un grande della letteratura americana, un poeta maledetto, alla stregua di Burroughs e Bukowski, e in Gran Bretagna, l'uscita del libro fu subito seguita da un processo per oscenità. Requiem per un sogno, il romanzo successivo di Selby Jr. - viaggio allucinato nella New York dei tossicomani, un classico della letteratura statunitense di fine anni Settanta divenne un film per la regia di Darren Aronofsky. Hubert Selby Jr. è morto il 26 aprile 2004, in seguito a una disfunzione polmonare cronica
.



Una storia d'amore profondo che lega due sorelle, sullo sfondo di una tragedia a noi ancora poco nota: quella delle "donne di conforto", ragazze rapite e trasformate in prostitute per i soldati dell'esercito imperiale giapponese prima e durante la Seconda guerra mondiale.


FIGLIE DEL MARE
di Mary Lynn Bracht

Longanesi Ed.
trad. K. Bagnoli
370 pp

Corea, 1943. Hana è una pescatrice di perle, una professione che si trasmette da madre a figlia, donne fiere e indipendenti. 
È cresciuta sotto il dominio giapponese, non conosce altro. Ed è felice quando nasce una sorellina, Emiko, perché con lei potrà condividere le acque del mare che bagnano l’isola di Jeju, la loro casa.
Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare Emiko da un destino atroce, viene catturata e deportata in Manciuria.
Lì, lontana dalla famiglia e da tutto ciò che conosceva, verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall’esercito giapponese. Ma una figlia del mare non può arrendersi senza lottare, e Hana sa che dovrà fare ricorso a tutte le sue forze per riconquistare la libertà e tornare a casa. 

Corea del Sud, 2011. Emiko ha trascorso gli ultimi sessant’anni della sua vita cercando di dimenticare il sacrificio di sua sorella, ma non potrà mai trovare la pace continuando a fuggire dal passato. 
I suoi figli e il suo Paese vivono ormai una vita serena... 
Ma lei riuscirà a superare le conseguenze della guerra e a perdonare se stessa?

L'autrice.
Mary Lynn Bracht è una scrittrice americana di origini coreane. Tramite la madre, cresce a stretto contatto con una comunità di donne emigrate dalla Corea del Sud. Nel 2002 visita il villaggio dove è nata sua madre e lì sente parlare per la prima volta delle comfort women. Quel toccante viaggio e le successive ricerche hanno ispirato il suo romanzo d’esordio, Figlie del mare (Longanesi 2018).

1 commento:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz