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sabato 18 luglio 2020

Recensione: IL KILLER DELLE TOMBE di Alexander Hartung



Berlino, 2013. C'è un assassino cui dar la caccia, tanto pericoloso quanto molto intelligente, che individua le proprie vittime secondo precise ragioni e la cui morte è anticipata da lapidi in cui vi è scritta la data del decesso di ciascuna, che avviene puntualmente e con caratteristiche molto simili tra loro. L'ispettore Jan Tommen, reduce da un'esperienza che definire traumatica vuol dire usare un eufemismo, è di nuovo al lavoro e deve arrestare la serie di morti che sta spaventando la città tedesca.



IL KILLER DELLE TOMBE
di Alexander Hartung



Amazon Crossing
trad. C. Acher Marinelli
355 pp
Come vi sentireste se un giorno, recandovi al cimitero, scopriste che è pronta la vostra lapide e che su di essa c'è pure annotato il giorno della vostra morte? 

Io ne sarei a dir poco turbata, e il turbamento si tramuterebbe ben presto in brividi di inquietudine e paura nel notare come il giorno della presunta morte sia fissato per... il giorno dopo!

Ecco, questa è la stramba situazione davanti alla quale si trova uno pneumologo di una certa notorietà, il dottor Valburg, che - nel portare fiori sulla tomba della moglie deceduta qualche anno prima - sbianca nel leggere che la visita della "vecchia signora" è prevista anche per lui per il giorno dopo.

Uno scherzo di cattivo gusto da parte di qualcuno che si vuol divertire in modo macabro?

La centralinista, che risponde alla concitata e un po' bizzarra telefonata dell'uomo, non sa cosa consigliargli, se non che di allontanarsi dal cimitero e di rivolgersi al più vicino posto di polizia. Ma Valburg non arriverà mai in centrale e il suo corpo verrà rinvenuto cadavere l'indomani, nella fossa scavata proprio per lui, con il cranio fracassato e gli occhi cavati.

E' solo il primo di altri decessi che si succederanno nel giro di breve tempo e a Jan non resta che rimboccarsi le maniche e cercare di avviare un'indagine certosina con la quale scandagliare nell'esistenza delle vittime.

Tanto per iniziare, il dottor Valburg era davvero il professionale e sobrio pneumologo a cui tanti pazienti si rivolgevano? Apparentemente sembra si tratti di un uomo avanti negli anni e con una vita tranquilla, vedovo inconsolabile, forse con una piccola debolezza ma non tanto rilevante da renderlo una possibile vittima di un folle killer, che tra l'altro ha pure mutilato il corpo...

Tommen non sa che pesci prendere, anche se fortunatamente ad aiutarli ci sono i suoi amici e collaboratori fidati: c'è Chandu l'esattore (che per ottenere ciò che vuole dai propri loschi informatori non esita ad alzare le mani, e lui è un omone dal fisico possente e dai modi poco gentili e poco ortodossi), Max (un giovanotto esperto in hackeraggi informatici) e Zoe, medico legale dai modi scorbutici e dalla lingua pungente come i bisturi di cui si serve abitualmente per sezionare cadaveri.

La squadra - per quanto anticonvenzionale - c'è e lavora sodo, e ogni membro mette in campo le proprie abilità, competenze, con annessi  mezzucci non proprio legali, e soprattutto a far da collante è l'amicizia e lo slancio nel dare il proprio contributo in un'indagine che sin dalla prima lapide si rivela complessa.

I morti non si fermano, nuove tombe affiorano e su di esse campeggiano altre sinistre promesse di morte.

Ogni volta Tommen fa di tutto per organizzare i controlli nel modo più serrato possibile attorno ai cimiteri o alle case delle potenziali vittime, ma ogni volta, e spesso per un soffio, il killer delle tombe la fa franca.
La polizia berlinese è frustrata, impotente perché sembra quasi impossibile proteggere le vittime da un progetto criminale architettato con scaltrezza e, in un certo senso, con razionalità e secondo una certa logica.

Il killer che stanno cercando non è uno sprovveduto, che ammazza gente a caso con una furia cieca e in preda a raptus: tutt'altro, l'uomo sceglie ogni vittima e l'uccide e la mutila secondo una ragione ed un criterio ben precisi.

Cosa unisce i defunti? Cosa ha a che fare un assicuratore di polizze sanitarie con un piccolo criminale ed entrambi con uno pneumologo?

Scoprire il filo rosso che lega queste persone e il killer che le ha prese di mira, è l'obiettivo principale di Jan e compagni.

Quando nella ricerca dell'assassino viene coinvolto anche un ambasciatore politico, il gomitolo sembra aggrovigliarsi per poi srotolarsi e far luce su tutti gli intrecci necessari per individuare il killer delle tombe, prevederne le azioni e, più di tutto, fermarlo.

A rendere il suo arresto ancora più urgente si aggiunge il rapimento di un membro del team di Tommen, il quale farà di tutto, in una vera e propria corsa contro il tempo, per impedire che una persona a lui cara sia uccisa dal pluriassassino.

"Il killer delle tombe" è un thriller-poliziesco dal ritmo costantemente incalzante, dall'andamento cinematografico (ce lo vedrei come film tv) e con un susseguirsi degli eventi avvincente; l'idea di base (la morte annunciata dalla presenza della lapide) è intrigante; il protagonista è un poliziotto che si sta ancora riprendendo dalla difficile esperienza vissuta non molto tempo prima (non la svelo nel caso aveste voglia di saperne di più, in quanto essa è oggetto del primo libro della serie su Jan Tommen, "Un debito è per sempre") e che infatti lo condiziona nello svolgimento del proprio lavoro, rendendolo non poco insicuro, pieno di sensi di colpa e con troppi incubi a togliergli il sonno.

Ma poichè nel proprio lavoro è bravo e determinato, il suo superiore, Bergman, lo sa e fa di tutto perché Tommen la smetta di affliggersi e piangersi addosso e si decida a riprendere in mano la propria vita, anche perché la polizia di Berlino ha bisogno di lui.


Attraverso indagini e ricerche, grazie ai preziosi contributi di Chandu -habituè di ambienti frequentati da individui poco raccomandabili -, della burbera Zoe - che sa cosa cercare sui corpi martoriati dei morti -, e del piccolo genio informatico che sa come scovare informazioni preziose e localizzare celle telefoniche, Tommen riuscirà progressivamente a non brancolare nel buio e a capire il movente: una volta individuata l'identità del killer, resta da comprendere il perchè di tutta questa macabra e sanguinosa messinscena.

Perché ha ammazzato quelle persone? Cosa li univa ad esse? Da quali motivazioni e sentimenti è mosso?

Bello, mi è piaciuto e lo consiglio, in particolare a chi si appassiona nel seguire indagini complesse.

2 commenti:

  1. Ciao Angela, dalle tue parole sembra un romanzo davvero appassionante e inquietante! M'incuriosisce ;-)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz