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lunedì 22 novembre 2021

Recensione: TERRA LEGGERA di Costanzo Gianfranco Sarlo

 

Terra leggera è un romanzo ambientato in un contesto storico complesso: quello delle contestazioni del Movimento del '77, precisamente siamo tra 1975 e il 1977. All'interno delle acque mosse di questo periodo nasce una storia d'amore anch'essa movimentata e attraversata da una certa irrequietezza, che ben riflette le contraddizioni e i fermenti di quegli anni.



TERRA LEGGERA
di Costanzo Gianfranco Sarlo


182 pp
(in pdf)
Il calabrese Francesco e la romana Arianna si conoscono da piccoli, hanno passato le vacanze insieme tra Montepaone e Caminia durante l'infanzia ma crescendo si sono allontanati.
Anche se negli anni dell'adolescenza son cresciuti in contesti differenti, facendo esperienze che li hanno formati in modo decisamente diverso, a un certo punto le loro strade tornano ad incrociarsi in un rapporto che non sarà solo amicizia ma neppure potrà mai definirsi una storia d'amore convenzionale.

Perchè ad essere non convenzionale e fuori dagli schemi è proprio lei, Arianna.

Quando un Francesco ormai adulto ritorna in Calabria, nei posti della sua gioventù, non ha altra scelta che rivivere, dopo quarant’anni, la storia e il periodo che più lo hanno segnato. 

È la storia che ha vissuto tra la fine del liceo e i primi anni di università con Arianna, una forza della natura da cui si sentiva irresistibilmente attratto.

Lei, sicura di sé, convinta delle sue idee, maturata dalle esperienze vissute negli ambienti femministi e della sinistra, partecipa attivamente allo spirito contestatario di quegli anni; lui timido e insicuro, si tiene al sicuro all'ombra della mentalità piccolo-borghese della sua famiglia.

I due hanno personalità completamente agli antipodi, ma si sa: al cuor non si comanda e Francesco è innamorato di lei, di quell'Arianna che non è sicuro di conoscere più tanto bene e che ha acquisito, rispetto a lui, uno stile di vita più libero e disinvolto. 

Forse è proprio questo ad attrarlo di lei, con cui inizia una sorta di “amicizia sessualizzata”, che però non resta finalizzata al rapporto fisico in sè, ma viene quotidianamente arricchita da una frequentazione sempre stimolante e basata sulla sincerità, sul rispetto e sulla comprensione reciproca.

È nell'estate del 1976 che i due ragazzi si avvicinano sempre di più. 
Il tranquillo Francesco prova una certa ammirazione per Arianna e la sostiene nelle sue idee "rivoluzionarie", difendendola con gli amici e davanti al padre di lei, deluso all'idea di questa figlia ribelle che ha deciso - nientemeno! - di iscriversi al Dams a Bologna.

Ma a sua volta Arianna è uno stimolo per Francesco affinché diventi protagonista della propria vita.

Quando lei va a Bologna e lui si iscrive a Perugia a Scienze Politiche, continuano comunque a sentirsi e Arianna lo invita a fare un salto da lei a Bologna.

Qui Francesco viene in contatto con le idee, l’ambiente e le atmosfere del nascente Movimento del ’77. Piazza Verdi, il teatro di strada, le osterie, Radio Alice, le Jacquerie, le “case aperte”: il giovanotto conosce una realtà cui non è abituato, si apre a nuove esperienze che lo portano a mettere in
discussione i riferimenti e gli schemi in cui è finora vissuto. 

Intanto le facoltà vengono occupate, il movimento del '77 prende sempre più forza e gli eventi si succedono in modo frenetico, fino ad arrivare a un fatto che fa precipitare la situazione: un carabiniere, durante una delle solite manifestazioni, uccide Francesco Lorusso. 
In risposta, i  ragazzi del Movimento reagiscono con rabbia, devastando Bologna e reagendo con violenza alle forza di polizia. È l’inizio del declino del Movimento del ’77. 

Delusa e amareggiata, Arianna cerca conforto in Francesco ma l'inquietudine che la divora non le dà pace e la porta a fare determinate scelte che l'allontaneranno dall'amico, fino a portarla anche fuori dall'Italia, pur di cercare un po' di pace.

Ho trovato molto interessante l'ambientazione scelta dall'Autore, e a mio avviso essa è ben "fotografata", nelle sue caratteristiche principali, nei fermenti, nelle ideologie di pensiero, nei gesti, nelle proteste che hanno travolto molte città in quegli anni, e che tanti movimenti giovanili hanno portato convintamente avanti.

Arianna è una protagonista femminile particolare: è un vulcano di progetti, sogni, desideri; è sempre in movimento, ha la lingua sciolta e una bella dialettica; ha le idee piuttosto chiare su quelle che sono le tematiche calde dei "collettivi" e dei gruppi di protesta di quegli anni roventi; è uno spirito libero, indipendente, ribelle, è pronta a buttarsi nella mischia senza paura pur di difendere i propri ideali, pur di sostenerli contro ogni repressione da parte di partiti ed istituti politici.
È "moderna", femminista, ha una grande consapevolezza del proprio corpo e di come esso appartenga solo a lei; non sopporta i legami, i "lacci", e se l'amicizia ricopre un ruolo importante nella sua vita, l'amore ne ha uno decisamente diverso, nel senso che anch'esso, se e quando c'è, deve avere contorni sfumati, niente costrizioni o impegni per la vita, giuramenti d'amore eterno, ma sempre e solo la libertà: di amarsi, di condividere momenti di intimità, di parlarsi con franchezza, di non vedersi per settimane e anche mesi ma avvertendo sempre che quel filo di sentimento e rispetto, che unisce due persone che stanno bene insieme, non si spezza facilmente.

Ma attenzione: Arianna non è un'eroina né una superdonna. Ha le proprie fragilità, contraddizioni, i momenti di silenzio, di solitudine; non lo fa spesso, ma quando piange è perché il cuore le si è gonfiato così tanto che il dolore, la confusione, lo smarrimento, i dubbi, le paure... devono poter rompere gli argini e uscir fuori.

Una "personcina" così complicata e difficile da "domare" perché sempre "in bilico sui cavalli della vita", con una tale gioia di vivere da non poter essere contenuta..., che ci fa nel cuore e nei pensieri di Francesco?
Francesco: buono, calmo, razionale, con una visione della vita diametralmente opposta e di certo più placida, senza grosse pretese: casa, studio, università, poi verrà il lavoro..., insomma un aspirante borghese che vuol solo vivere senza troppi problemi.
Si dice che "gli opposti si attraggono", e nel caso di Francesco ed Arianna magari è così: lei ha quella euforia, quella fame di vita, di creatività, di cambiare il mondo, che lui ha sicuramente da  qualche parte dentro di sè, ma che fino a prima di essere investito dall' "uragano Arianna" è stato sempre sepolto dalla monotonia; e a lui piace questa sua amica inafferrabile, indomabile, che va e viene come e quando vuole, con lui che è sempre pronto ad accoglierla.

Dal canto suo, anche Arianna è attratta da ciò che è diversissimo da lei, forse perché Francesco costituisce un porto sicuro, un punto di riferimento inamovibile, al quale tornare per ritrovare un po' di pace tra un tumulto e l'altro.

In questo libro la politica si intreccia con il fervore dei sentimenti giovanili dando vita a percorsi di vita particolari, che segneranno la crescita e l'evoluzione emotiva e psicologica dei personaggi coinvolti; la musica ha un ruolo importante nella storia, come l'ha avuta in generale tra gli anni '60 e '70, quando ha esercitato un'influenza profonda nello sviluppo dei movimenti giovanili di contestazione, prima fuori dall'Italia e poi anche qui.

Ho apprezzato lo stile dell'Autore, coerente con i personaggi e lo sfondo storico-sociale-culturale di riferimento; in particolare, da notare l'uso di parole separate da barre (slash) o parentesi, in linea con il clima dell’epoca e con gli ambienti creativi della “controcultura”, che si servivano di questi segni e di un certo modo di scrivere e comunicare per deformare e destrutturare il linguaggio, per scardinare stereotipi mentali e comportamentali.
Non solo, ma questa scelta linguistica ha lo scopo di porre l'enfasi sui significati delle frasi e di offrire al lettore stesso l'opportunità di scegliere l'espressione che ritiene più opportuna. 

Un romanzo di formazione che merita attenzione per i temi e il periodo storico affrontati, come anche per l'interessante tratteggio psicologico dei personaggi.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz