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sabato 30 aprile 2022

** RECENSIONE ** I MEDICI. UNA DINASTIA AL POTERE di Matteo Strukul



È il primo libro della saga sulla famiglia fiorentina, la più potente del Rinascimento. 
E proprio in virtù della loro influenza ed importanza, come non mancano i sostenitori, così non mancano gli oppositori.
Tra molte traversie, intrighi e colpi di scena, i fratelli Lorenzo e Cosimo de' Medici dovranno vedersela con chi vuole a tutti i costi liberarsi di loro per poter governare sulla bellissima Firenze.


I MEDICI. UNA DINASTIA AL POTERE
di Matteo Strukul


Ed. Newton Compton
384 pp
È il 1429 quando Firenze vede spegnersi Giovanni de' Medici.
I suoi figli, Cosimo e Lorenzo, si ritrovano privati della solida guida paterna ma ancora esortati dai saggi consigli della loro amata madre, Piccarda, che con amore e fierezza parla al cuore dei suoi figli e delle nuore, incoraggiandoli a continuare a portare in alto il nome della famiglia, amando Firenze e lavorando perché in essa regnino sempre la pace e la bellezza.

Giovanni era stato un uomo potente, che aveva costruito un autentico impero finanziario, e inevitabilmente si era fatto molti nemici negli anni; del resto, Firenze era magnifica ma anche un covo di serpi e traditori, tra i quali spiccavano in particolare
Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine. 

"Firenze è come uno stallone selvaggio: magnifico ma bisognoso di essere domato"

...dice Piccarda al figlio Cosimo, mettendolo in guardia perché sul suo cammino troverà più nemici e uomini spregiudicati che amici sinceri disposti ad aiutarlo.

Ma i due fratelli non sono degli sciocchi o degli sprovveduti e, con scaltrezza, intelligenza, temerarietà e intraprendenza sanno cosa fare per conquistare più potere politico ed economico, rafforzando la propria posizione grazie agli affari, alle banche e al grande amore per l'arte e la cultura, cercando di guadagnarsi anche la devozione e il rispetto del popolo. 

E mentre Cosimo si assicura che il grande Brunelleschi prosegua con la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore, gli avversari di sempre continuano a tessere le loro trame. 

Il già citato Rinaldo è tra i più ostili e determinati nel voler cacciare i Medici da Firenze per impadronirsi della città, anche a costo di scatenare una guerra interna e versare il sangue dei fiorentini.
Ma prima che questo avvenga, riesce comunque a ottenere l'allontanamento di Cosimo, che viene accusato di tradimento verso la città di Firenze.
Nonostante Rinaldo speri nella condanna a morte, la pena che viene comminata a Cosimo è l'esilio, durante il quale però questi non si lascia scoraggiare e, anche da lontano, sa come continuare i suoi affari economici e politici, creando le condizioni per alleanze con Venezia e con Ludovico Sforza, dai quali ottenere aiuti al momento opportuno.

A tramare contro la potente famiglia fiorentina non sono solo uomini avidi di potere, ma anche una donna, tanto bella e sensuale, quanto piena di livore e desiderio di vendetta: Laura Ricci, una ragazza con un passato contrassegnato da violenze e abusi che, crescendo, ha sfruttato la propria avvenenza e il proprio fascino maledetto per sedurre gli uomini e manipolarli, ricavandone sempre qualche beneficio per sè.
In particolare, è la favorita di Rinaldo, che stravede per la donna e con lei condivide l'odio per i due fratelli di Firenze.
Laura è convinta di avere della valide ragioni per volere la morte dei maschi della famiglia de' Medici, e ad aiutarla nei suoi perfidi propositi c'è un mercenario svizzero, grosso e forte, di nome Schwartz, che con un'arma in mano è capace di uccidere molti uomini senza troppo sforzo.

Nell'arco di più di dieci anni (1429-1440, con un salto nel 1453, nell'ultimo capitolo) Cosimo dovrà sfuggire a cospirazioni, alla guerra contro Lucca, dovrà vedersela pure con la peste, passare periodi lontano dalla propria famiglia - dal fratello Lorenzo, dall'amatissima moglie Contessina, dai figli... - ma non smetterà mai di lottare per riappropriarsi della posizione di prestigio che la sua famiglia ormai s'è guadagnata e che tanto lustro ha portato a Firenze.

Questo romanzo narra l'inizio dell'ascesa alla Signoria fiorentina della famiglia più influente del Rinascimento, e di come essa si sia mossa all'interno di un vortice di intrighi; leggiamo di omicidi, battaglie sanguinose, tradimenti, alleanze, giochi di palazzo e colpi di scena che vedono agire aristocratici senza scrupoli e desiderosi solo di tiranneggiare, capitani di ventura e sanguinari mercenari, fatali avvelenatrici.

I romanzi storici li leggo sempre molto volentieri e il Rinascimento è un periodo che mi piace molto perché caratterizzato dal rifiorire delle lettere, delle arti, della scienza e della cultura in generale; inoltre mi hanno sempre incuriosito ed affascinato le storie di queste famiglie così importanti, con i loro "intrallazzi" per conquistare/mantenere il potere, le alleanze, i matrimoni, le pugnalate alle spalle, gli intrighi, ma anche il loro accogliere, proteggere e finanziare artisti, letterati, scultori ecc..., contribuendo così a dare splendore e magnificenza al proprio casato e, di riflesso, alle città da esse governate.

Ho nutrito simpatia per i due fratelli, Lorenzo e Cosimo, per il loro rapporto così stretto e pieno d'affetto e stima; lo stesso vale per il legame fortissimo tra Cosimo e sua moglie, la dolce e saggia Contessina.

Adattissimo a chi ama il genere, il periodo di riferimento e una trama densa di avvenimenti, battaglie e giochi di potere.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz