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martedì 5 luglio 2022

CLASSICI IN ATTESA

 

Buon pomeriggio, cari lettori!




Come va col caldo? Io sto boccheggiando e, per dimenticare i fiumi di sudore che mi tocca versare, ho pensato di tornare sul blog con un post su alcuni dei classici più famosi... che io non ho mai letto in vita mia, pur essendomi ripromessa di farlo ormai da anni.

Fatemi sapere come siete messi voi e se, al contrario mio, questi li avete letti e quali sono - se ce ne sono - i vostri classici preferiti  ^_-

L'input mi è partito leggendo "Ritorno a Riverton Manor" di Kate Morton, dove è menzionato l'Ulisse di James Joyce.

È uno di quei romanzi che ai tempi delle superiori mi incuriosivano molto, in quanto romanzo psicologico e per l'uso della tecnica del flusso di coscienza.

Probabilmente l'ho già detto in precedenza, ma i classici sono stati il mio primo vero approccio alla lettura, la mia personalissima causa prima che mi ha portato ad amare i libri; però, devo ammettere che negli ultimi anni li ho accantonati, pur possedendone alcuni (tipo FAUST di Johann Wolfgang von Goethe, CAMERA CON VISTA di Edward Morgan Forster, SHIRLEY di Charlotte Brontë, LA COSCIENZA DI ZENO di Svevo...); stanno lì a guardarmi con i lucciconi ma io passo avanti fingendo indifferenza.

Comunque, ecco alcuni classici che da tempo incalcolabile dico di voler leggere per colmare qualche lacuna d'ignoranza; finora ho rimandato ma chissà che il loro tempo non sia giunto. o per lo meno sia un po' più vicino.

Sempre negli anni delle superiori, mi ero fissata con Proust, e sempre in virtù del mio interesse per il romanzo psicologico; lessi anche alcune opere dello scrittore francese, ma mi fermai ben presto; fatto sta che il rammarico di non essermi mai immersa in toto nella monumentale Alla ricerca del tempo perduto (Ed. Mondadori, trad. G.Raboni, 2088 pp.) ancora mi accompagna.

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Usciti a partire dal 1913, i sette libri che compongono, in un tutto unitario, la "Recherche" - colossale 
romanzo-mondo frutto di quindici anni di gestazione - esplorano una moltitudine di temi: il senso del tempo, la memoria, il sogno, l'abitudine, il desiderio. E poi ancora la gelosia, il rapporto tra arte e realtà, l'interagire di rituali ed emozioni. Memorabili i personaggi che il lettore incontra fra queste pagine, dal Narratore, figura dai fortissimi tratti autobiografici, alle donne da lui amate, Gilberte e Albertine, fino a Odette e Swann, Bloch, Françoise, il barone di Charlus e la duchessa di Guermantes. Attorno al tema della memoria involontaria, le cosiddette "intermittenze del cuore" della celeberrima scena della madeleine, vive tutta la società francese dei decenni a cavallo del Novecento, quelli della vita di Proust, dalla sconfitta di Sedan agli anni delle avanguardie, passando per l'affaire Dreyfus e la Grande Guerra. E anche in questo suo essere specchio dei tempi e del tempo sta il miracolo irripetibile, o quanto meno irripetuto, della "Recherche". (sinossi da IBS)


GUERRA E PACE di Lev Tolstoj (Ed. Mondadori, trad. I. Tribaldi, 1334 pp.)

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Si tratta dell'opera più nota di Tolstòj; in queste pagine spiccano personaggi come la contessina Natàsha Rostòva e il principe Andréj Bolkònskij, si narrano le vicende di due famiglie dell'aristocrazia russa, i Bolkònskij e i Rostòv appunto, sullo sfondo della Russia patriarcale e contadina devastata dalle guerre e dall'invasione di Napoleone, ma ancor più sconvolta dall'influsso, borghese e civilissimo, dell'Europa occidentale. Della Grande Russia di inizio Ottocento "Guerra e pace" è infatti insieme il magnifico epos e la struggente elegia. Un capolavoro che esce dagli angusti confini del romanzo, per ampliarsi e trasformarsi al di là di ogni definizione di genere, e diventare di volta in volta romanzo storico, cronaca familiare, trattato storiografico, pamphlet, testo filosofico.


ULISSE di James Joyce (Ed. Newton Compton, trad. C.Bigazzi, 864 pp.).

Il romanzo è la cronaca di un giorno reale, un inno alla cultura e alla saggezza popolare, e il canto di
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un'umanità rinnovata. 
L'intera vicenda si svolge in meno di ventiquattro ore, tra i primi bagliori del mattino del giorno 16 giugno 1904 - data in cui Joyce incontra Nora Barnacle, la futura compagna di una vita, che nel tardo pomeriggio dello stesso giorno lo farà "diventare uomo" - fino alle prime ore della notte della giornata seguente. Il protagonista principale, l'ebreo irlandese Leopold Bloom, non è un eroe o un antieroe, ma semplicemente un uomo tollerante, di larghe vedute e grande umanità, sempre attento verso il più debole e il diverso, e capace di cortesia anche nei confronti di chi queste doti non userà con lui. Gli altri protagonisti sono il giovane intellettuale, brillante ma frustrato dalla vita e dalle forze politiche e religiose che lo costringono, Stephen Dedalus - già personaggio principale del libro precedente di Joyce, "Dedalus. 
Un ritratto dell'artista da giovane" - e Molly Bloom, la moglie dell'ebreo, vera e propria regina del romanzo. "Ulisse" è un romanzo della mente: i suoi monologhi interiori e il flusso di coscienza sono una vera e propria versione moderna dei soliloqui amletici. Si insinuano gradualmente nelle trame dell'opera, fino a dissolvere ogni limite tra narrazione realistico-naturalista e impressione grafica del pensiero vagante. (sinossi da IBS)


I MISERABILI di Victor Hugo ((Ed. Newton Compton, trad. R. Reim, 942 pp.).


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In questo romanzo Victor Hugo riversa gran parte della sua esperienza umana e sociale, per costruire una storia di fatica, esilio, amore e povertà. 
Un'epopea della miseria e un imponente affresco d'epoca che, nella Parigi dell'800, vede protagonisti alcuni indimenticabili personaggi, come Jean Valjean, la solare Cosette, Fantine, il cupo ispettore Javert: anti-eroi ricchi di luci e ombre, capaci di gesti scellerati ma anche di azioni generose e commoventi.








ADDIO ALLE ARMI di Ernest Hemingway (Ed. Mondadori. trad. F. Pivano, 325 pp.)

Guerra, amore e morte, temi fondamentali della narrativa di Hemingway, si intrecciano in questoromanzo tra i più celebri e amati della letteratura di ogni tempo. 
Ispirato all'esperienza dello scrittore sul fronte italiano nella Prima guerra mondiale, Addio alle armi narra la diserzione di un giovane ufficiale americano durante la ritirata di Caporetto e la sua indimenticabile storia d'amore con una crocerossina. 
La viva percezione sia dell'incanto sia dell'estrema precarietà dell'esistenza, insieme al sentimento di rivolta contro il sangue versato ingiustamente, dà voce a una vibrata condanna della disumanità della guerra.



IL DOTTOR ZIVAGO di Boris Pasternak (Ed. Feltrinelli, trad. S. Prina, 632 pp.).

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Quando, nel 1957, l'intuizione e il coraggio della casa editrice Feltrinelli portarono alla pubblicazione de Il dottor Živago, Borìs Pasternàk era consapevole delle conseguenze che ciò avrebbe avuto sulla sua vita e su quella dei suoi cari: da un lato la realizzazione di un progetto artistico che l'avrebbe condotto al Nobel e alla fama mondiale, dall'altra l'espulsione dall'Unione degli Scrittori, una violenta campagna denigratoria e la morte civile nel suo paese.
Narra la vita avventurosa di un medico e poeta, Jurij Andreevič Živago, diviso dall'amore per due donne – sposato con la cugina Tonia e travolto dalla passione per la crocerossina Lara Antipov, sullo sfondo della guerra civile combattuta tra bianchi e rossi a seguito della rivoluzione d'ottobre. 
Si susseguono incontri, aspre separazioni e rincongiungimenti.

6 commenti:

  1. Ciao cara, anche tu stai cuocendo per bene? Qui a Cagliari abbiamo raggiunto i 41 gradi. Ieri in balcone avevamo 43 gradi all'ombra! Aiuto!!! Meglio dunque dedicarsi alla lettura, magari con un libro ambientato al Polo Nord o in montagna per immaginare di avere un po' di fresco!!!! ;-) A parte gli scherzi, parlando di classici, innanzitutto non so se conosci il sito Liber Liber. Si trovano decine di classici da poter scaricare gratuitamente perchè liberi dai diritti. Magari trovi qualcosa che ti può interessare. Da poco ho trovato un romanzo breve Le ragazze siciliane, di una scrittrice del '900 che non conosco. Devo dire comunque che anche per me, avendo fatto studi letterari, sono stati un amore a prima vista. Però,capisco perchè questi che hai scelto non hai voglia di iniziarli. Io li ho letti tutti e devo dire che mi è piaciuto solo Addio alle armi. Gli altri, a mio parere, sono dei veri mattoni che ho faticato a finire. Di Tolstoy, ho preferito Anna Karenina e La sonata a Kreutzer, un romanzo breve ma intenso. Tra i classici francesi che preferisco ci sono L'educazione sentimentale di Flaubert, Eugenie Grandet e il Paradiso delle signore (diverso dalla fiction Rai!) di Zola, Bel-ami - storia di un seduttore e la grande scrittrice Irène Némirovsky con tanti romanzi brevi e drammatici ma bellissimi (i miei preferiti Il malinteso e Due)Tra gli inglesi Persuasione di Jane Austen, Nord e Sud di Elizabeth Gaskell (anche qui ho visto la serie tv bellissima!!!!!) e un saggio di Virginia Woolf sulle donne Una stanza tutta per sé. Degli americani, a me piace molto Il Grande Gatsby di Fitzgerald e L'amante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence. Tra gli italiani di casa nostra, adoro L'esclusa di Pirandello e ovviamente i romanzi della Deledda. I migliori per me sono Canne al vento, Marianna Sirca e i racconti. Insomma, ce n'è per tutti i gusti... Ovviamente è questione di opinioni personali... ;-)

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    1. Vivianaaaaaa!! Ma grazie per tutti i suggerimenti, mollo questi del post e mi fiondo sui tuoi ah ah :-D
      Attingerò sicuramente dal sito che cito, vado subito a fare un giro Grazie milleee

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  2. L'Uliisse di Joyce devi assolutamente leggerlo poi la Recherce... certo io non sono nai riuscito a finire tutti i volumi al contrario di mio padre che l'ha letta.

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    1. Grazie Daniele.Si, Ulisse vorrei leggerlo, di Proust lessi un paio di libri, ma forse ero troppo giovane per apprezzarlo. Ci riproverò ;)

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  3. Figurati, Angy! Condividere consigli libreschi è sempre un piacere! A proposito, ti ho inviato anche un'email con una piccola sorpresa, spero gradita!!!! 🙂

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz