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mercoledì 31 agosto 2022

[[ RECENSIONE ]] IL KARMA NON VA IN VACANZA di David Cintolesi



È una verità universalmente conosciuta che l'adolescenza sia un periodo della vita complesso, contrassegnato - tra le altre cose - da molteplici problematiche e contraddizioni, dal desiderio di essere considerati (e trattati da) adulti pur avendo ancora, inevitabilmente, modi di fare e pensare "da ragazzi", propri di chi si sta appena affacciando alla vita adulta. È l'età della ribellione, della voglia di indipendenza dai genitori, del diritto di sognare in grande, di nutrire aspirazioni e ambizioni.
Ma è altresì l'età delle (prime) delusioni in amore, in amicizia, a scuola, in famiglia. 
I protagonisti di questo romanzo sono degli adolescenti (maschi e femmine) di diciassette anni, spesso in conflitto con i genitori, qualcuno vittima di bullismo, qualcun altro dei pettegolezzi di paese.
Tra loro si innescheranno conflitti e dinamiche complicate e pericolose, e ciascuno di loro imparerà a proprie spese e sulla propria pelle che le azioni compiute, le decisioni prese, gli sbagli commessi, hanno sempre delle conseguenze, nel bene e nel male.


 IL KARMA NON VA IN VACANZA 
di David Cintolesi

444 pp

"Era il karma, pensò. Un maledetto karma pesante che si portava dietro come un trolley da chissà quale vita e che non voleva saperne di essere trasformato. Ma Aurora sapeva bene che in realtà non esiste karma immutabile. La legge del fiore di Loto insegna questo: anche se nasci nella melma, qualunque fiore tu sia, sboccerai. Per cui anche lei sarebbe sbocciata. Era solo questione di tempo."

È il 2009, la scuola sta per giungere al termine a Grottasecca, un paese di provincia abitato da seicento anime sperdute tra i campi di girasole. 
Aurora è una diciassettenne molto bella e si fa notare per la propria fisicità prorompente; non ha un'ampia cerchia di amicizie e a riempire le sue giornate fuori casa c'è Lara, la sua migliore amica, una coetanea dai capelli rossi, bellissima, provocante, determinata e con le idee molto chiare sul proprio futuro.
Lara è l'unica persona che riesce a dare ad Aurora emozioni positive: le due si divertono insieme, ridono, si prendono in giro e tra di loro c'è un feeling speciale, unico, di quelli che nascono tra anime affini, che si completano, e Aurora è quasi sopraffatta dal turbinio di sentimenti e sensazioni contrastanti e forti che suscita in lei la vicinanza dell'amica.
Le vuole bene, per lei Lara è diventata essenziale come l'aria e quando le è accanto sente che qualcosa le si smuove nella pancia e il sangue pare scorrere più velocemente nelle vene.

"...quando ci sentiamo particolarmente affini a un’altra persona, e si ha l’impressione di conoscerla da  sempre, è perché siamo legati a questa da una sottile linea invisibile chiamata appunto legame karmico o laccio karmico. In altre parole, è un rapporto che continua da una vita precedente e che per vari motivi si era interrotto. E adesso quella persona è tornata con un compito ben preciso: concludere ciò che, come una mongolfiera nel cielo, era rimasto in sospeso."

Aurora è confusa e non ha il coraggio di confessare né a se stessa né tanto meno a Lara che tipo di sentimenti prova per lei perché teme di turbarla o spaventarla, mettendo forse a rischio la loro bella amicizia...

E non è proprio il caso, visto che le due condividono il sogno di lasciare il loro piccolo paesino; Aurora vuol diventare una regista e Lara vuole raggiungere Capo Nord.
La ricca, sensuale e disinibita Lara, poi, nasconde un segreto che potrebbe permettere ad entrambe di dare una svolta alle loro vite.
Ma il prezzo per raggiungere i propri sogni è sempre alto e ci sono non pochi ostacoli da superare, soprattutto se vivi in un contesto che non offre nulla, non ti dà possibilità e mette in giro brutte voci sul tuo conto...

Se i momenti passati con Lara sono gli unici a darle il sorriso, è il resto ad andare storto.

A casa, una tragedia quotidiana.
Aurora vive con sua madre, che ha il vizietto di alzare il gomito, e con lei la ragazza non riesce ad avere rapporti sereni, anzi: da quando i genitori si sono separati (l'amato papà se n'è andato di casa dopo un fatto drammatico che ha segnato tutti, in famiglia, e adesso vive altrove con la nuova compagna), Aurora si sente sola, non capita, non amata, i litigi sono all'ordine del giorno e la presenza del fidanzato della mamma non migliora la convivenza.
Ci sono dei momenti in cui Aurora è così arrabbiata che vorrebbe poter picchiare sua madre per sfogare tutta la frustrazione e i rancori che prova verso di lei, che le sta praticamente rovinando la vita.

A darle ulteriori motivi di tormento si aggiungono gli ossessivi comportamenti di alcuni coetanei che non la lasciano in pace, ormai da tempo. 

Tommaso, Emiliano e Loris: tre balordi attaccabrighe che, negli anni dell'infanzia, sono stati suoi compagni di giochi ma nel presente non lo sono più.
Aurora s'è accorta che i tre hanno preso una brutta deriva e, oltre ad essere degli sfigati insignificanti e dei nullafacenti senza obiettivi nella vita, hanno spesso condotte deviate, violente, aggressive... Insomma, è diventata gente da cui stare alla larga!
Li disprezza e, quando essi (Tommaso su tutti) reclamano la sua attenzione, lei risponde con arroganza e chiarendo che non ci potrà mai essere alcuna relazione (né d'amicizia né di altro) tra loro, perché sono dei poveracci avviati sulla strada della delinquenza.

Questo atteggiamento sprezzante fa innervosire moltissimo Tommaso ed Emiliano (Loris è il più tranquillo del gruppo, non è cattivo e più che altro si fa trascinare per non restare completamente solo e senza amici), che negli anni hanno maturato sentimenti di odio e profondo rancore verso la bella e irraggiungibile Aurora, la quale è infatti diventata per loro una vera e propria ossessione.
Essendo alquanto isolati da tutti e tenuti a debita distanza soprattutto dalle ragazze, i due amici hanno fretta di avere le prime esperienze sessuali e ogni pensiero concupiscente inizia e finisce con la bionda Aurora.
Essi sanno di non avere alcuna carta da giocare per conquistarla e che per lei sono dei pezzenti non degni delle sue attenzioni, che però intanto dispensa con generosità ad altri ragazzi (queste almeno sono le voci che girano in paese, e si sa: "il paese è piccolo e la gente mormora..."): Tommy ed Emiliano si convincono di avere tutti i diritti di prendersi la "loro parte" con Aurora e, se lei continua a rifiutarli, la costringeranno.
Sono disposti a tutto pur di averla e di vendicarsi, attraverso la violenza più bruta, di questa ragazzina che si crede una femme fatale
Ed è in special modo Tommaso ad essere così preso dalla fissa di avere Aurora da imbarcarsi in un piano terribile e squallido, che egli immagina e organizza con dovizia di particolari e con spietato cinismo, coinvolgendo ovviamente i due compari; ma se Emiliano è gasato all'idea di tendere una trappola alla ragazza per poi "divertirsi" con lei (o meglio, su di lei e a prescindere dalla sua volontà), facendole del male, ad essere molto titubante e un tantino spaventato dalle idee perverse e violente (e criminali!) degli unici amici che ha, è Loris, che dà il proprio assenso ma intanto prega, dentro di sé, che accada qualcosa che mandi tutto all'aria. 

Aurora, a un certo punto, si rende conto che le attenzioni morbose e scoccianti di Tommaso stanno peggiorando e prendendo una brutta e pericolosa piega; si confida con Lara, che si preoccupa e le raccomanda di tener sempre gli occhi bene aperti, entrambe consce di come quel ragazzaccio, con i suoi amici al seguito, sia capace di qualsiasi cosa, matto e fissato com'è. 

I guai sono dietro l'angolo e, a motivo anche di alcune scelte sconsiderate delle due amiche assetate di soldi e libertà, Aurora si ritroverà in una situazione complicata da cui non sarà facile uscire e che richiederà che tanto lei quanto gli altri soggetti coinvolti prendano delle scelte che hanno il sapore dell'ineluttabilità. 

il "tempo che non ricuce ma strappa e logora. Il tempo che non ritorna. Delle occasioni sprecate, degli anni persi a provare a essere quello che non potrai essere mai. Del maledetto destino a cui ognuno di noi è legato e con cui un giorno, comunque, dovremo fare i conti.
Del karma. Quel karma a cui aveva sempre creduto, non come una punizione, ma come un’occasione per diventare migliori. Per cambiare la propria vita e decidere chi vogliamo essere: se pecore o leoni. Forse era questo il segreto per diventare adulti. Il significato stava proprio lì. In quella sottile linea di demarcazione che separa l’adolescenza dal mondo adulto. Prendere scelte: definitive.
Oltrepassare il confine e lasciarsi alle spalle il vecchio mondo. Solo così si poteva crescere. E quindi cambiare"
.

Il romanzo (diviso in quattro parti) è strutturato in modo tale da far entrare noi lettori nelle vite e nella mente di tutti e cinque i personaggi principali, e infatti di ognuno di loro conosciamo la disastrata situazione famigliare nonché i loro pensieri, gli stati d'animo, ciò che li ha fatti soffrire in passato e che li ha inevitabilmente resi ciò che sono oggi.

Tutti e cinque hanno, seppur con le dovute diversità, conflitti con la famiglia: che si tratti di una madre manipolatrice o di un padre sleale o assente, che siano figli di genitori ricchi o con serie difficoltà economiche, Aurora, Lara, Tommaso, Loris ed Emiliano non sono sempre felici tra le mura domestiche e hanno non pochi grattacapi con cui fare i conti, cosa che li rendi arrabbiati, rancorosi, nervosi, vendicativi, insofferenti e desiderosi di dimostrare che non sono ciò che gli altri pensano di loro, ma che sanno fare le proprie scelte, tirare fuori il carattere, far vedere chi sono veramente, senza paura e tentennamenti.

Nel caso dei tre amici, essi si rendono conto di essere degli emarginati, di non piacere a nessuno, di essere considerati delle nullità (cosa che accade purtroppo anche in casa, visto che tutti e tre hanno un genitore che non ha dato loro amore, protezione, che non è stato un punto di riferimento positivo) e la rabbia è tanta da indurli a credere che l'unico modo per farsi notare, per reclamare la propria parte e il proprio posto nel mondo, per far sentire la propria voce, è compiere un gesto eclatante, meglio se terribile, capace di scuotere quel paesotto sonnolento e inutile.

"Era la loro rivincita su un paese che non li aveva mai accolti, voluti, che li aveva sempre emarginati e considerati dei perdigiorno. Cavalieri frustrati che nessuna dama aveva scelto per portare i suoi colori.
Un modo per ricordare che quell’amicizia nata non solo per circostanze geografiche, ma soprattutto per il bisogno di ognuno di loro di non sentirsi troppo solo, poteva diventare un’arma letale con cui prendersi la propria rivincita. Il loro riscatto sociale."
 

L'autore ha un modo di scrivere diretto, crudo, senza filtri, feroce perché questa è la realtà giovanile descritta: gli adolescenti di questo piccolo paese sono ragazzi di oggi, con problematiche proprie dell'età (relazione genitori-figli, amicizia, ricerca della propria identità sessuale, il sentirsi soli, emarginati, non compresi...) e con altre più pesanti, delicate ed importanti e attualissime, quali revenge porn, stupro, droga, stalking, bullismo.

Il quadro che ne viene fuori tra queste pagine è realistico e per questo lascia turbati, per quel concentrato di violenza e rabbia che covano questi ragazzi così giovani, i quali hanno una vita davanti ma rischiano di prendere strade pericolose e sbagliate, che potrebbero avere conseguenze irreversibili e dolorose.
Soffermandosi di volta in volta su ogni personaggio e seguendone la prospettiva, lo scrittore spinge il lettore a proseguire con foga e coinvolgimento nella lettura per capire come evolverà ogni situazione personale (le vicende avvengono in un arco temporale limitato, di pochi giorni), consapevole che a un certo punto, in un crescendo di tensione emotiva e a un ritmo sempre più serrato, le azioni e le strade di ciascuno finiranno per incrociarsi.

"Il karma non va in vacanza" è un libro scritto davvero molto bene, ti prende dal primo momento e si ha voglia di continuare, di immergersi nelle vite, nei destini, negli errori e nelle fragilità di questi diciassettenni (le cui personalità sono tratteggiate molto bene ed emergono attraverso le loro parole, i pensieri e le azioni), che da una parte si illudono di avere il mondo in mano e di poterlo spaccare, dall'altra vivono condizioni di disagio e si sentono rifiutati e non apprezzati né amati. Il linguaggio e i dialoghi sono assolutamente coerenti con i personaggi, la loro età e la loro psicologia.

Non posso che consigliarvi caldamente la lettura di questo romanzo e ringraziare David Cintolesi per avermi dato l'opportunità di leggerlo.

2 commenti:

  1. La cronaca quotidiana riporta continuamente notizie su episodi di violenza e bullismo. I ragazzi vorrebbero far scomparire la loro realtà fatta spesso di problemi, incomprensioni, emarginazione e rabbia. A tutti i genitori non resta che stare sempre attenti per scoprire cosa si cela dietro l'apparente normalità :)

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    1. condivido la tua riflessione e urge più attenzione da parte degli adulti (genitori, scuola...) vero il complesso mondo degli adolescenti, per comprenderne le problematiche, le fragilità, aiutandoli lì dove ce n'è la necessità.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz