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domenica 16 ottobre 2022

❤ RECENSIONE ❤ LA SORELLA PERDUTA di Lucinda Riley (vol. #7)



Dopo aver percorso, insieme alle prime sei sorelle D'Aplièse (Maia, Ally, Star, CeCe, Tiggy ed Electra), l'incredibile viaggio di ciascuna alla scoperta delle proprie origini e famiglie biologiche, con il settimo volume della bella saga "Le Sette Sorelle", la compianta Lucinda Riley ci presenta la più misteriosa tra loro: la famosa "sorella perduta".
Il cammino per giungere a lei, scoprirne l'identità e appurare che non ci siano errori di identificazione, è lungo e molto avventuroso, porterà a sciogliere diversi nodi, a rispondere a tante domande e, giunti alla fine, si avrà la consapevolezza che, a fronte di alcuni misteri svelati, ne resta uno - il principale - da conoscere e risolvere: quello di Pa' Salt, il padre delle sette sorelle. 


8. Atlas: la storia di Pa' Salt (sul sito dell'autrice è riportato che il romanzo sarà pubblicato in tutto il mondo a maggio del 2023, e che Harry Whittaker, figlio di Lucinda, ne è il co-autore).


LA SORELLA PERDUTA
di Lucinda Riley



Ed. Giunti
trad. F. Zaniboni
G. Taddeo
864 pp
Mary-Kate McDougal ha ventidue anni, vive a Gibbston Valley (Nuova Zelanda) ed ha da poco perso suo padre, Jock.
La sua famiglia è proprietaria di The Vinery, un'azienda vinicola che sta rendendo bene e che negli ultimi tempi è passata (anche) nelle mani del fratello Jack (maggiore di dieci anni); adesso che il papà non c'è più, tocca al giovane e alla mamma Merry (nomignolo datole sin dall'infanzia, ma il suo vero nome è Mary) portare avanti l'attività, mentre Mary-Kate cerca di sfondare come cantante nel mondo della musica.
Ma la sua vita e ogni certezza stanno per subire un colpo non indifferente, che travolgerà come un fiume in piena non solo lei ma anche la madre e il fratello.

E sì, sono coinvolte le sorelle d'Aplièse.

Maia ed Ally hanno appena scoperto, grazie all'avvocato di Pa', Georg, che la sorella perduta vive in Nuova Zelanda, si chiama Mary, che il loro defunto padre non ha fatto in tempo ad adottarla, avendone perduto le tracce (?), e che come segno di riconoscimento questa figlia mancata e mancante (corrispondente a Merope) ha un anello speciale a sette punte (tante quante sono le sorelle delle Pleiadi), impreziosito da smeraldi e diamanti.

Le due sorelle sono entusiaste all'idea di essere vicine al ritrovamento dell'ultima sorella, tanto più che s'avvicina il giorno del primo anniversario della morte di Pa' ed esse hanno in programma una crociera da fare tutte insieme per commemorare il genitore deponendo una corona di fiori in Grecia.
Sarebbe davvero meraviglioso se la trovassero in tempo per questa importantissima occasione, così da essere finalmente tutte unite a ricordare il defunto padre adottivo.

Ma le cose si riveleranno meno semplici del previsto e richiederanno, da parte delle sorelle D'Aplièse, tutta la loro caparbietà e il loro impegno per cercare Merope.
Si scatena, quindi, una vera e propria "caccia alla sorella", che vedrà coinvolte tutte loro in diverse parti del mondo: CeCe e la compagna Chrissie volano in Nuova Zelanda a parlare con Mary-Kate, la quale sembra avere tutti i requisti per essere la sorella perduta, per età perché è stata adottata dai McDougal; inoltre possiede un anello che - stando alla descrizione - pare essere proprio quello indicato da Georg; purtroppo non ce l'ha in quel momento disponibile in quanto sua madre Merry l'ha portato con sé  in viaggio: dopo la morte del devoto e amato marito, la donna ((una bella 58enne in formissima e di origini irlandesi) si è presa un periodo di svago per allontanarsi un po' da casa e andare in giro per Stati Uniti, Canada ed Europa, magari cogliendo l'occasione di visitare famigliari e vecchi amici.

Le sorelle D'Aplièse capiscono che il perno di tutto è questa Merry: ha l'anello (fondamentale per capire se la figlia sia o no la loro sorella perduta) ed è l'unica a poter chiarire le origini biologiche della stessa Mary-Kate, informazioni indispensabili per identificarla come Merope o meno.

Insomma, questa Merry McDougal va rintracciata, ovunque sia e a qualunque costo!

Il lettore assiste, da questo momento, a una situazione che forse lo farà anche sorridere: le sei sorelle sono sparse ovunque nel mondo - Star in Inghilterra, Electra a Toronto, CeCe nell'isola di Norfolk (dove Merry è andata all'inizio del suo tour, a trovare una cara amica d'infanzia), Ally si reca in Provenza ad incontrare il figlio Jack per carpirgli informazioni utili, Tiggy potrebbe raggiungere Dublino, Maia resta ad Atlantis a coordinare le operazioni... - e si aggiornano costantemente per poter volare là dove si ferma Merry, così da avvicinarla e farle le domande che stanno loro più a cuore.

Ma Merry, in realtà, non le vuole incontrare, è terrorizzata all'idea (perché?) e ogni volta che capisce che una di queste strambe sorelle D'Aplièse - tutte con i nomi delle stelle della costellazioni delle Pleiadi, tutte adottate da questo fantomatico padre di cui non sanno né nome né professione né origini, chiamato solo Pa'Salt - le sta dando la caccia, la donna scappa via impaurita.

Cosa vogliono da lei queste sorelle sconosciute? E cosa vogliono da sua figlia Mary-Kate? È vero, la ragazza è stata adottata, ma in base a quale criterio esse pensano che sia la loro "sorella perduta"? 
In virtù dell'anello?? Ma quello è un regalo fatto a Merry stessa dal suo padrino Ambrose tanti anni prima, non ha nulla a che fare con Mary-Kate in maniera diretta!

Fatto sta e come sia sia, Maia&Sisters sono all'affannata ricerca di Merry, l'unica che può fugare ogni dubbio e il prima possibile, perché a breve ci sarà la crociera per commemorare Pa' e loro vorrebbero essere in sette e non solo in sei.

Ok, cari lettori, questa è la situazione di partenza: ogni risposta può darla solo Merry, ma Merry non vuole.
Perché? In realtà Merry fugge da qualcuno che per lei, da ormai più di trent'anni, è il suo incubo, la sua minaccia più terribile, colui per colpa del quale ha dovuto cambiare identità, Paese, continente addirittura, trovando rifugio in Nuova Zelanda e rifacendosi una vita in una zona sperduta, dove nessuno la conosce.
Dove nessuno sa chi sia lei davvero, quale sia il suo passato e da cosa e da chi sia scappata, piena di terrore.

Merry McDougal non è il suo vero nome; lei è Mary O'Reilly ed è nata e cresciuta nella contea rurale del West Cork, nel sud dell'Irlanda, da cui è andata via quando aveva ventuno anni per non tornarci più.
La spasmodica caccia che le stanno dando le sei donne e il suo tour per ritrovare un po' di serenità, diventano, suo malgrado, l'occasione propizia per ritornare a quel passato e a quelle origini che le appartengono, alle quali è legata nell'intimo e questo legame non è stato reciso neppure in trentasette anni di lontananza.

Merry torna a Dublino, dove ha studiato, e incontra Ambrose, il suo padrino, un uomo ormai anziano e provato che non ha mai smesso di pensarla, volerle bene e chiedersi che fine avesse fatto.
Perché Merry lasciò l'Irlanda in fretta e furia, come se avesse il diavolo alle calcagna e non vi ha fatto più ritorno neanche per una visita ai suoi cari? Cosa o chi l'hanno tenuta lontana?

È arrivato il momento di rispondere a ogni dubbio e interrogativo e, nel dare risposte e spiegazioni, altre domande sorgeranno per Merry, che si ritrova - ripercorrendo la propria storia personale e  famigliare - a scoprire particolari di sé e delle proprie radici che non conosceva... e che gettano una luce nuova e diversa sulla sua stessa identità: chi è davvero Mary O'Reilly/Merry McDougal?

Come sempre accade nei romanzi della Riley, la narrazione degli avvenimenti del presente (2008) viene interrotta per dare spazio alle vicende del passato; un passato chiaramente collegato a quello che è l'argomento principale: l'identità della sorella perduta.

In questo libro il passato è diviso in due filoni: il 1920 e gli anni Sessanta; l'ambientazione è però comune ed è il West Cork, Irlanda.

Il nostro viaggio nel 1920 ha luogo grazie alla lettura di un diario; a scriverlo è stata una giovane donna, Nuala, appartenente a una famiglia di convinti feniani *, che combattevano per la libertà dell'Irlanda dal giogo inglese.
La vita di Nuala è ricca di avventura e non priva di pericoli, in quanto non solo i membri della sua famiglia sono dei ribelli pronti a lottare con le unghie e con i denti per il loro amato Paese, sacrificando anche la loro stessa vita, ma pure lei è parte delle "Cumann na mBan" (pronuncia: cu-mann na mahn), il consiglio delle donne irlandesi,  una forza paramilitare che diede il suo rilevante contributo alla rivoluzione irlandese; erano donne che lavoravano per aiutare i propri uomini in questa guerra, preparando loro i pasti, lavando indumenti, portando messaggi di nascosto, facendo le spie e raccogliendo notizie importanti per colpire il nemico britannico.

Nuala è un bel personaggio: è una donna forte, saggia, sensibile ma anche tanto tenace, combattiva, disposta al sacrificio, devota al proprio marito, Finn, anch'egli ribelle e repubblicano convinto, fedelissimo alla causa irlandese.
La Riley racconta il periodo della rivoluzione irlandese in modo vivido, immersivo, permettendo al lettore di sentirsi uno spettatore coinvolto nelle vicende narrate, drammatiche e in cui viene versato inevitabilmente molto sangue, intrise di dolore, perdite, lutti, nonché divisioni in famiglia se qualcuno cominciava a pensarla diversamente e si tirava indietro dal far parte dei ribelli.

L'altro filone del passato, come dicevo, si aggira attorno agli anni Sessanta e riguarda l'infanzia di Merry, vissuta nella stessa contea di Nuala (non è un caso, certo, e scopriremo nel corso della lettura cosa le lega); intelligente e acuta, la piccola Merry cresce in una famiglia numerosa: il papà John (gran lavoratore, marito amorevole e padre premuroso ma, ahilui, con la debolezza di alzare il gomito ai primi problemi), la dolce e cara mamma Maggie (che muore giovane, di parto) e molti fratelli e sorelle, tra cui Kate, di poco più grande e con cui è sempre stata legatissima nell'infanzia e nell'adolescenza.

A vegliare su questa bella famiglia ci sono due figure maschili importanti: padre James O'Brien (un parroco che ama davvero e di cuore i suoi parrocchiani, visitandoli, aiutandoli e spendendosi per loro in ogni modo) e Ambrose, amico del prete, uomo di cultura e padrino di Merry, della cui istruzione si occuperà con determinazione fino a quando potrà (fino al college, poi Merry sparirà, come abbiamo detto).

Il motivo per cui O'Brien e Ambrose sono legati in modo speciale alla piccola Merry ci viene spiegato nel corso della lettura.

Il romanzo sulla settima sorella è forse il più denso e complesso dei sette: è pieno di dettagli, piccoli colpi di scena che aprono la porta  nuovi scenari, a nuove letture e nuove chiavi per aprire altre porte e fare le necessarie connessioni, capire parentele, svelare identità e porre ogni tessera al posto giusto in questo mega puzzle che Lucinda compone passo dopo passo.

È quindi una narrazione intrecciata, intricata, con molta carne al fuoco; se è vero che, giunti alla fine, ci vien detto esplicitamente chi sia la sorella perduta, è altrettanto vero che i dubbi vengono tranquillamente abbastanza presto, per cui c'è solo da riceverne conferma e mettere i puntini su ogni i.

Se, come dicevo più su, la caccia alla donna da parte di Maia&Sisters mi ha quasi divertita, ad avermi colpito e coinvolto molto a livello empatico è stata quella relativa a Nuala e alla rivoluzione per rendere l'Irlanda una Repubblica, separata dagli inglesi; essendo piuttosto appassionata di Storia, il contesto di questa terra meravigliosa il cui suolo s'è sporcato di tanto sangue prima di conquistare la libertà tanto agognata - sommosse e attacchi terroristici, guerra di religione cattolici-protestanti, "Cumann na mBan"... - mi è piaciuto davvero molto e conto di fare ricerche per conto mio; questo è l'aspetto, dei libri dell'autrice, che amo di più: il fatto che mi invogli a "studiare", a fare ricerche per colmare eventuali lacune culturali.

Il volume consta di 840 pagine, non proprio un libriccino, dunque, ma vi dico che l'ho terminato in poco tempo; in particolare, le ultime 450/500 pagine le ho letteralmente divorate, passando da un capitolo all'altro senza riuscire a fermarmi.
In conclusione, è un romanzo intricato, pregno di dettagli e informazioni che chiariscono il mistero delle Sette Sorelle e che, al contempo, convergono sempre verso la figura più sfuggente ed enigmatica: Pa'Salt.

Ogni risposta su di lui è rimandata all'ottavo ed ultimo libro di questa saga famigliare che, non smetto di ripeterlo, trovo appassionante, avvincente e scritta magistralmente dalla cara Lucinda..., che mi mancherà sempre perché avrebbe avuto senza dubbio ancora tante storie emozionanti da regalarci.


"Penso sia nella natura umana credere che le persone che ami vivranno per sempre, quindi spesso si evita di porre le domande fondamentali finché non è troppo tardi".



Se avete voglia di un'infarinatura circa l'ambientazione, fate un salto sul sito della scrittrice >> QUI <<

*  membri di organizzazioni segrete irlandesi il cui scopo era l'instaurazione, attraverso la rivolta armata, di una Repubblica irlandese indipendente dal governo inglese

4 commenti:

  1. Ciao Angela, come sai, anch'io adoro questa saga e confermo sul fatto che la parte storica che l'autrice inserisce in ogni libro invoglia il lettore a saperne di più, facendo ricerche in autonomia... anche a me succede sempre ;-) Per quanto riguarda il romanzo... devo ammettere che un po' mi ha delusa, ma solo perchè pensavo che finalmente avremmo scoperto la vera identità di Pa' Salt e se è o meno ancora vivo... speriamo che l'anno prossimo riusciremo a colmare tutti i dubbi legati a questa saga davvero avvicente!

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    1. eh lo so, ma del resto, avendo lucinda deciso di dedicare a lui un intero romanzo, ha voluto lasciarci col fiato sospeso e rimandare tutto alla prossima (ed ultima) uscita. Sono curiosa davvero di di trovare risposta a ogni domanda!

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  2. Ciao Angela, anch'io sto leggendo questa saga familiare che trovo bellissima. Un vero peccato che l'autrice ci abbia lasciati così presto, che peccato...

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    1. Verissimo 😕
      E l'ultimo libro della saga è praticamente il suo ultimo "dono" ai lettori

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz