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lunedì 19 dicembre 2022

DISOCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA (Fondazione Idea)

 

Qual è il tasso di disoccupazione femminile in Italia?

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Se è vero - e lo è! - che la disoccupazione è un problema presente in tutta l’Italia, la situazione è ancor
più critica quando si analizzano i dati sull’occupazione femminile.

Nel nostro Paese solamente 1 donna su 3 ha un lavoro regolarmente retribuito e, secondo le statistiche del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, nel 2021 l’occupazione era pari al 49%. Il tasso di occupazione degli uomini invece è molto più alto. 

La pandemia non ha fatto che peggiorare questa condizione, portando moltissime donne a perdere il proprio posto di lavoro; tuttavia la causa principale è che ancora oggi alla donna viene attribuito il ruolo di madre e casalinga. 

Quant’è il divario di genere fra uomo e donna nel lavoro? 

Il Global Gender Gap Report del 2022, nell'analizzare il divario di genere fra uomo e donna nel mondo, ha preso in considerazione 4 fattori: 

1. Partecipazione economica e opportunità
2. Istruzione
3. Salute
4. Politica

Tra i 146 Paesi inclusi in questo studio, l’Italia si posiziona 63esima, con un peggioramento rispetto all’anno precedente. 

Se invece consideriamo solamente i fattori economici e le opportunità presenti per le donne nel mondo del lavoro, allora il nostro Paese scende ulteriormente di moltissime posizioni, classificandosi nientemeno che al 110° posto.

Le donne hanno meno opportunità rispetto ai loro colleghi uomini: a quali cause può essere attribuito questo dato di fatto?

Per prima cosa si è notato che all’aumentare del numero di figli aumenta anche il tasso di disoccupazione, e questo non dipende solamente dalla decisione, da parte di numerose donne, di  interrompere la propria carriera lavorativa per dedicarsi totalmente alla cura dei figli, ma anche dal fatto che purtroppo portare avanti una gravidanza se si è dipendenti non è semplice. Non sono pochi, infatti, i datori di lavoro che decidono di assumere uomini per evitare di gestire in futuro questa eventualità.




In secondo luogo, il 30% delle donne ha ancora contratti part-time mentre, se guardiamo ai dati relativi agli uomini, solamente l’8% non ha un contratto full-time. 

Perchè?
Ancora una volta la risposta è da ricercare, in prima istanza, sulla responsabilità affidata alle donne di prendersi cura dei figli: andarli a prendere a scuola o portarli alle attività extra-scolastiche. 


Le proposte di legge per ridurre il Gender Gap 

Le cause che portano il nostro Paese ad avere un divario così grande fra uomo e donna nel mondo del lavoro, come si è visto, sono radicate nella cultura. 
Ecco perché il governo ha sviluppato delle iniziative che favoriscono l’occupazione femminile. 
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stata introdotta la Certificazione della Parità di Genere, la quale viene assegnata alle aziende che hanno un punteggio minimo del 60%. Questo attestato valuta la parità di genere all’interno delle organizzazioni. 
Un’altra iniziativa è l’Esonero Contributivo del 100%. Si tratta di agevolazioni fiscali che vengono riconosciute alle aziende che decidono di assumere donne che si trovano in una situazione di svantaggio e difficoltà. Queste organizzazioni vengono quindi esonerate dal pagamento dei contributi lavorativi che verranno coperti dallo Stato. 

Tantissime associazioni oggi stanno cercando sempre di più di limitare questo divario con l'obiettivo di eliminarlo definitivamente in futuro, ma la situazione per non sembra cambiare velocemente.


Con la pubblicazione di questo post desidero dare spazio sul blog all'associazione "Fondazione Idea" e condividerne le tematiche attraverso una serie di articoli che si soffermino sull'universo femminile e raccontino storie di donne che hanno fatto la differenza.


Post originario:

>> DISOCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA <<

Fondazione Idea è un progetto creato da donne per le donne, in cui si celebrano i successi di tantissime figure femminili che sono riuscite a realizzarsi in diversi campi, nonostante i tantissimi ostacoli.



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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz