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mercoledì 8 marzo 2023

🪵 RECENSIONE 🤎 LA STRADA PER VIRGIN RIVER di Robyn Carr (#1)

 

Lui non ha mai avuto relazioni d'amore serie, né è intenzionato a cercarsele; lei sta cercando di riprendersi da un grave lutto che l'ha destabilizzata e le ha chiuso il cuore, convincendola che molto probabilmente non ci sarà più posto per un altro grande amore nella sua vita (non subito, almeno).
Ma anche a Virgin River, in una piccola e tranquilla cittadina incastonata in un paesaggio paradisiaco, la vita sa essere imprevedibile e donare numerose sorprese.



LA STRADA PER VIRGIN RIVER
di Robyn Carr


HarperCollins Italia
trad. C. Rey
378 pp

"Cercasi ostetrica / infermiera professionista a Virgin River, popolazione seicento abitanti. Il tuo lavoro ideale sullo sfondo delle imponenti foreste di sequoie e dei fiumi cristallini del Nord California. Cottage incluso senza spese di affitto".

Melinda Monroe è un'infermiera specializzata e ostetrica, vive a Los Angeles ma sente l'urgente bisogno di cambiar vita, radicalmente, così risponde all'annuncio di cui sopra e accetta l'incarico.

Ad assumerla è una benefattrice del posto, Hope McCrea, che le ha assicurato che ad accoglierla ci sarà uno chalet delizioso e ben arredato.

Ma quando giunge nel paesino di montagna di Virgin River, il benvenuto non è dei più incoraggianti.
Il vecchio dottore, Doc Mullins, al quale deve affiancarsi, non la vuole: è burbero e poco gentile, e non fa nulla per nasconderle che lui non la vuole un'infermiera tra i piedi, perché - nonostante l'età - è in grado di vedersela da solo con i suoi pazienti, come ha sempre fatto.

Alle resistenze di Doc si aggiungono le condizioni dello chalet: sporco, incasinato, maleodorante, con la veranda a pezzi, materassi ammuffiti..., insomma una tragedia!

L'unica nota positiva è costituita dal bar (l'unico) e dal suo proprietario, il bello e affascinante Jack Sheridan.

Jack è ammaliato dalla bella bionda che dovrebbe fare da infermiera a Virgin River; i due da subito entrano in sintonia, chiacchierano, ridono..., il feeling è evidente e anche quel pizzico di attrazione che a Jack mette qualche brivido e a Mel...
A Mel spaventa, confonde.

Lei è vedova da solo un anno e ha deciso di lasciare Los Angeles per elaborare il lutto, per sfuggire al dolore e trovare nuovi stimoli per continuare con il suo amato lavoro in un luogo diversissimo dalla grande città e, si presume, più tranquillo.

Quello che non può immaginare è che pure la bellissima Virgin River conserva il suo carico di imprevisti, belli e brutti, e di sorprese, che metteranno Melinda davanti alla scelta: restare in quel posticino dimenticato dal mondo o tornare tra grattacieli, boutique e ritmi frenetici?

Lei vorrebbe andarsene e anche subito, ma qualcosa comincia a trattenerla: una neonata viene trovata abbandonata sulla soglia dell'ambulatorio di Doc e Mel non può certo infischiarsene, così decide di restare almeno fino a quando la piccola (alla quale lei stessa dà il nome, Chloe) non avrà trovato una giusta e sicura sistemazione.
Poi si aggiungono altre donne incinte che le chiedono di seguirle, e poi Jack - che non vuole lasciarla partire - le sistema lo chalet, che diventa stupendo e confortevole.
E ancora, pian piano pure Doc comincia ad ammorbidirsi e ad ammettere che la presenza di Mel è un dono per i cittadini...: tante sono le cose che succedono e che contribuiscono a convincere la bella Melinda a restare, a dare una possibilità a Virgin River e, soprattutto, a sé stessa.

"Sono venuta qui perché credevo di aver perso tutto..., e ho finito per trovare molto di più... tutto quello che ho sempre desiderato. Sì, resterò (...), questo è il mio posto. Qui è casa mia".

Il primo romanzo della serie su Virgin River è il classico romance contemporaneo che procede con molta scorrevolezza, con abbondanza di dialoghi, tanti personaggi che intervengono a creare dinamiche, imprevisti, così da rendere quel paesino di montagna tutto fuorché noioso.

Virgin River è, infatti, una località stupenda dal punto di vista naturalistico, e vivace da quello umano: sì, gli abitanti possono sembrare dei sempliciotti abituati a una piccola realtà, con una mentalità "di paese", ma questo non vuol dire che non ci siano problemi anche lì, a cominciare dai coltivatori di erba (situati nei dintorni), che non sono proprio persone rassicuranti e, anzi, possono risultare pericolosi.

Per il resto, si respira aria di comunità: le persone si conoscono, si fanno visita, prendono sempre tè nelle case di tutti, spettegolano l'uno sull'altro ma poi, se c'è da dare una mano, non si tirano indietro; Mel mai avrebbe immaginato di potersi ritirare in un luogo del genere, di non indossare stivali da centinaia di dollari, di trovare adorabile trascorrere le serate a sorseggiare una birra al "Jack's bar", e di trovare attraente lo stesso Jack.

Il pensiero del defunto marito, l'amore vissuto con lui, è ancora così forte in lei che Mel non sa se sia davvero pronta per aprirsi ad una nuova relazione, per voltare pagina...
E poi lo stesso Jack - un ex-marine che non parla sempre volentieri del suo passato da militare - non sembra intenzionato a intrecciare legami seri, abituato com'è a posarsi di fiore in fiore.
Ma alla magia di Virgin River non si può resistere facilmente e i cuoricini sono assicurati :-D

Consigliato a chi ama il genere, a chi cerca una storia d'amore dolce, semplice, inserita in uno scenario country, gradevole e che trasmette serenità.

Sto proseguendo con la serie, che si lascia guardare con piacere e, anzi, devo confessare che i cambiamenti apportati alla trama e ad alcuni personaggi li preferisco, rispetto a ciò che succede nel libro, che quindi risulta un po' più "piatto" rispetto alla serie tv.

2 commenti:

  1. Ciao Angela, come ti avevo già scritto, questa serie tv mi piace molto ma non credo di leggere anche i libri...sinceramente mi spaventa un po' la mole della serie ;-)

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    Risposte
    1. ciao Ariel!
      ti capisco benissimo, io stessa ho letto il primo libro perché è incluso nell'abbonamento Kindle Unlimited, non so se continuerò, forse sì ma... chissà :-D
      Per il resto, la serie sta piacendo anche a me e quella sì, la proseguo di sicuro ;)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz