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sabato 13 gennaio 2024

[[ RECENSIONE ]] LA VOCE DI ELOISA di Antonella Grimaldi



Una giovane e bella cantante viene ritrovata morta in circostanze misteriose; il caso si presenta, sin dal primo momento, complesso e intricato ma il commissario Antonio Conte, supportato dai suoi efficienti sottoposti, è intenzionato a districare l'ingarbugliata matassa che man mano si andrà delineando e che vedrà coinvolte diverse persone insospettabili.


LA VOCE DI ELOISA 
di Antonella Grimaldi




LFA Publisher
206 pp


Eloisa Donati è una giovane e bellissima donna proprietaria di una trattoria e con un talento canoro notevole; quando in commissariato arriva una telefonata anonima per avvertire che presso l'Abbazia Cistercense, in un dirupo, è presente un corpo senza vita, la polizia scopre che è proprio quello della ragazza.

Suicidio?

Apparentemente potrebbe sembrare così, ma diversi particolari relativi alla posizione e alle condizioni del corpo inducono il commissario Antonio Conte a dubitare che Eloisa si sia tolta la vita.

Le indagini partono immediatamente e Antonio, accompagnato dai fedelissimi e operosi Esposito e Niccolai, inizia a cercare di capire chi fosse la povera Eloisa, come vivesse, che frequentazioni avesse, per capire se ci fossero nella sua vita delle zone d'ombra, delle situazioni oscure che l'hanno potuta portare alla morte.

Dal momento in cui viene scartata con convinzione l'ipotesi suicidaria, non resta che l'omicidio, con le relative e pressanti domande: chi ha ucciso Eloisa Donati e, soprattutto, perché?

Scavare nella vita, nel passato come nel presente, della vittima è inevitabile, e così Conte raccoglie gradualmente informazioni sulla famiglia - in particolare sulla ambigua figura materna e su quella poco raccomandabile del compagno di lei -, sul rapporto col fidanzato Marco, sulle insistenti visite al ristorante di un cliente in particolare (chi era e perché è andato a cena da Eloisa per molte sere di seguito?), sulle amicizie passate, sul suo modo di essere, e pian piano emerge il ritratto di una ragazza nella cui vita non sembrano esserci "scheletri nell'armadio", una donna pulita e con un grande dono: una voce angelica, che sapeva intonare melodie davanti alle quali non ci si poteva che fermarsi per ascoltarla incantati e rapiti.

Il fascino di questa voce colpisce lo stesso Conte - che già di suo è un uomo molto empatico, sensibile alla bellezza femminile, sia a quella dell'animo che a quella estetica - e, in un certo senso, gli risuonerà nelle orecchie guidandolo verso la soluzione del caso.

Antonio Conte è da tutti considerato un grande poliziotto, serio, dotato di un buon intuito e di una sincera devozione alla sua missione di vita: combattere le ingiustizie, difendere i deboli; per carattere e temperamento, egli tende ad essere malinconico, riflessivo, pensa molto al passato e ai legami importanti che hanno dato valore alla sua esistenza fino a quel momento; è un commissario che non si limita ad inseguire e arrestare i colpevoli e i criminali, ma a questo dovere aggiunge il sincero desiderio di cercare la verità, di far sì che trionfino il bene e la giustizia.

Nel suo modo di relazionarsi a coloro che, in qualche modo, sono coinvolti nelle fitte maglie che avvolgono la morte di Eloisa, Antonio si lascia sempre guidare dalla compassione, dal bisogno di comprendere l'essere umano che ha di fronte, che sia una donna dai "facili costumi" o un genitore o un ragazzo semplice e ingenuo.

Durante la coinvolgente ricerca investigativa, egli si ritrova, quindi, a confrontarsi con un universo umano variegato, popolato da gente semplice che ha imparato a trovare la pace e la libertà pur restando ai margini di una società ingiusta, corrotta, in cui troppo spesso ad averla vinta sono i potenti e i prepotenti, coloro che hanno soldi e influenza e che, con i loro velenosi tentacoli, arrivano e hanno le mani in pasta ovunque.

La città viene man mano sconvolta da altri efferati omicidi, a cominciare da persone vicine ad Eloisa, per arrivare ad altre che, solo in apparenza, non paiono collegate all'omicidio di partenza.
Pur essendo solitamente una località tranquilla, Conte scopre con sgomento che c'è un retroterra criminale spaventoso e che i delitti su cui deve indagare sono connessi strettamente a loschi tentativi di infiltrazione da parte della 'Ndrangheta nel tessuto economico della città.

I nomi che, giorno dopo giorno, vengono fuori da interrogatori e minuziosa raccolta di indizi, sono altisonanti, di gente importante con troppi sporchi segreti che Conte è intenzionato a portare a galla affinché Eloisa e le altre vittime possano ottenere giustizia.

Il romanzo di Antonella Grimaldi è un noir/poliziesco che si lascia leggere con fluidità e interesse grazie ad una trama per nulla scontata o banale ma anzi molto ben strutturata e ricca di elementi che conferiscono alla trama corposità; ha, sì, al centro dei delitti e la loro necessaria soluzione ma va oltre questo: ciò che mi ha colpito è stato il porre attenzione all'aspetto umano, ai vissuti, agli stati d'animo, ai pensieri del protagonista, la cui personalità emerge con chiarezza attraverso il suo agire, le sue parole e anche attraverso i frequenti momenti di solitudine, in cui il silenzio - carico di ricordi, desideri inespressi, rimpianti - è il suo unico compagno.

Caparbio, determinato, non prende nulla sotto gamba, non si tira indietro dall'accettare le continue sfide che il suo difficile lavoro gli mettono davanti: Antonio Conte è quel genere di commissario che attira le simpatie del lettore per il suo modo di essere onesto, intelligente ma non cinico e freddo, piuttosto egli è ricco di un'intelligenza emotiva, che gli permette di entrare in connessione con chi gli è vicino, di non ignorarne gli stati d'animo e gli umori.
C'è un che di romantico in quest'uomo che ha superato i quaranta, condivide l'appartamento con il gatto, ha una fidanzata con cui vive una relazione altalenante, si lascia sedurre dalla bellezza femminile e non può fare a meno di fermarsi per ammirarla e fantasticarci un po' su.

Ringrazio l'Autrice per avermi dato l'opportunità di leggere il suo libro, che ho apprezzato e che consiglio, soprattutto a chi ama il genere.

2 commenti:

  1. Ciao Angela,
    La copertina è davvero bella. Ho visto che il libro è stato pubblicato nel 2021, ma credo di non averlo mai visto prima. Peccato, perché sembra un giallo molto interessante.
    Come sempre complimenti per la recensione.
    Un saluto 😘

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    Risposte
    1. Ci sono tanti libri interessanti e meritevoli di scrittori (emergenti e no) che pubblicano con piccole realtà editoriali, che però non hanno molta visibilità.
      Ed è uno dei motivi per cui, nel mio piccolo, cerco di riservare uno spazio per queste pubblicazioni.
      (⁠✿⁠^⁠‿⁠^⁠)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz