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venerdì 29 marzo 2024

LA FIGLIASTRA di Nicole Trope [ RECENSIONE ]

 

Una bambina di tre anni scompare da casa mentre è sotto la sorveglianza della sorella maggiore dodicenne, la quale, però, sembra tacere su quanto è davvero successo in quel fatidico e tragico pomeriggio in cui la piccola Millie è sparita.
Cosa nasconde la ragazzina e perché mente?


LA FIGLIASTRA
di Nicole Trope



Ed. Bookouture
trad. A. Cataoli
260 pp
"Tutti nascondono il loro vero io, e questo viene fuori solo quando le cose vanno male".

Quando Leslie riceve una chiamata dalla figliastra - la 12enne Shelby, figlia avuta nel precedente matrimonio da suo marito Randall - che le dice, con tono isterico, che la piccola Millie è sparita da casa, il mondo le crolla addosso.

Come ha fatto la sua adorata bambina di tre anni a scomparire in una tiepida giornata invernale senza che nessuno la vedesse?
Per quanto possa essere vivace e sveglia, Millie Everleigh ha pur sempre solo tre anni...: dove può essere sgattaiolata tutta sola, quanto lontana può essere andata in un arco di tempo non più esteso di un'ora, un'ora e mezza?

Leslie è preoccupatissima ma cerca di mantenere la calma; all'arrivo della polizia, le ricerche iniziano e così pure le domande a tutti loro, a partire dalla spaventata e reticente Shelby, che racconta cosa è accaduto quel pomeriggio usando sempre le stesse parole: “Sono solo andata al piano di sopra per un attimo e quando sono scesa, Millie non c'era più. Sparita.”

Cosa è accaduto in quelle ore in cui Shelby avrebbe dovuto fare da baby-sitter alla sorellina?

Benché il racconto di Shelby sembri lineare, a Leslie non convince del tutto. Dev'essere successo qualcosa che la figliastra non sta dicendo, perché è assurdo che Millie abbia specifica aperto la porta di casa senza una vera ragione e sia uscita da sola, per strada!

La ricerca porta i poliziotti a interrogare tutti loro, ovviamente, e viene fuori che la stessa Leslie ha commesso un'imperdonabile ed egoistica leggerezza che, forse, è anche un po' causa di ciò che è successo: se solo lei si fosse limitata ad andare a far la spesa e basta... senza incontrarsi furtivamente con il suo ex...
Quando è costretta a confessare questo particolare, Randall è stupito: perché sua moglie si è vista con l'ex? 
Leslie si affretta a dare una risposta - la verità - e la cosa finisce lì, in quanto la motivazione per cui ha incontrato l'uomo non era nulla di grave o sospetto.

Le ore passano angosciose e prive di novità, con i giornalisti e i curiosi che assediano l'esterno della casa e l'ex-moglie di Randall, Bianca, che si fionda in casa per difendere la propria bambina, Shelby, da interrogatori estenuanti e dalle paranoie di Leslie, che vorrebbe che la ragazzina confessasse chissà cosa pur di dare indicazioni alla polizia.

Bianca è una donna dal carattere apparentemente d'acciaio, ha sempre avuto un forte ascendente su Randall (anche ora che sono divorziati) e, pur occupandosi della figlia preadolescente, è sempre poco affettuosa e molto brusca, a tratti egoista.
L'unica cosa che la rende felice è il nuovo marito, Trevor: un brav'uomo che l'ama e che sta cercando di creare una famiglia unita assieme a Shelby.

Il racconto dei fatti ci giunge attraverso più punti di vista: Leslie - con le sue legittime preoccupazioni e domande - e Shelby, che effettivamente non ha raccontato proprio tutto ciò che è successo in casa nell'ora che ha preceduto la sparizione della piccola Millie.

La verità è che in casa non c'erano solo loro due, bensì altre due persone...: di chi si tratta? Perché e in che veste erano lì? In che modo hanno contribuito alla scomparsa della bimba? E soprattutto: sanno dov'è e cosa l'è successo?

Ma c'è un altro punto di vista che viene aggiunto nella narrazione degli eventi: quello di Ruth.

Ruth è una donna che vive sola ed è rimasta senza nessuno dopo la morte della madre; ha la fobia di uscire di casa e di ritrovarsi in mezzo a tanta gente, infatti esce solo quando è strettamente necessario e sfoga i propri malesseri emotivi e psicologici nel tenere tutto categoricamente in ordine e, in special modo, nel comporre pile di... tutto, di qualsiasi oggetto.
Pile di peluche, di libri, di piatti, di giornali...
Pile che lei compone meticolosamente e poi, quando è nervosa o angosciata, butta già per ricomporle per trovare, così, un po' di pace e placare i battiti accelerati del cuore. 

Il lettore non può non chiedersi: chi è Ruth e che ruolo ha in questa storia? Come si lega alla sparizione di Millie?

Ebbene, le risposte arrivano pian piano e ogni elemento che si aggiunge via via verrà messo al suo posto, così da avere chiaro il quadro dell'intera situazione.

È proprio Ruth, quando apprende dalla tv di ciò che è accaduto alla piccola, che invia un messaggio sul cellulare a Leslie, dicendole: “Tuo marito non è chi pensi che sia.” 

Leslie è basita: cioè?? Chi sarebbe in realtà Randall? Le sta forse mentendo e le sue ipotetiche menzogne potrebbero essere la causa del dramma che si sta consumando in casa loro?

All’improvviso, la famiglia perfetta di Leslie sta rivelando le sue fragilità, i suoi angoli oscuri, forse le sue bugie e i suoi segreti.

La stessa Leslie aveva nascosto il perché ha tardato nel tornare a casa.
Randall potrebbe non essere chi dice di essere.
Shelby non ha raccontato tutta la verità, altrimenti né lei né sua madre sarebbero tanto nervose da risultare sospette.

Insomma, pare che tutti abbiano un qualche piccolo segreto da custodire.
E se la chiave per risolvere tutto fosse proprio lei, questa estranea di nome Ruth?

Ruth, in effetti, ha qualcosa da dire, un segreto (anche lei!) da svelare e che, da anni, la sta divorando dentro, privandola di serenità, voglia di vivere e di stare con le persone, obbligandola a chiudersi in casa a impilare roba inutile.

Un segreto che l'accomuna proprio a Shelby e che, se venisse finalmente reso noto, potrebbe essere la chiave per risolvere tutto e, forse - se si è ancora in tempo -, a riportare a casa un'anima innocente.


"La figliastra" è un domestic thriller avvincente, dallo stile molto scorrevole, dalla storia che si lascia leggere tutto d'un fiato perché la trama si arricchisce, di capitolo in capitolo, di piccole rivelazioni e colpi di scena che conducono dritti verso un finale che tiene il lettore attento e coinvolto.

Un romanzo ben scritto, che ha al centro le relazioni famigliari, soffermandosi sulle famiglie allargate, sui segreti che spesso risiedono tra le mura di case che, dall'esterno, paiono perfette, sui traumi irrisolti che, se non tirati fuori opportunamente, possono condizionare negativamente un'intera esistenza, sulle molestie sessuali, su relazioni di coppia tossiche.

Consigliato.

4 commenti:

  1. Ciao Angela, mi è capitato di vedere spesso questo libro negli scaffali delle varie librerie. Il thriller è un genere che mi attira e anche questa storia ha catturato fin da subito il mio interesse... Grazie anche alla bambina vestita di rosso in copertina.
    Come sempre, bella recensione.
    Un saluto 😘

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    1. Anche a me piacciono i thriller e in particolare le scomparse 😉
      Buon sabato (⁠。⁠•̀⁠ᴗ⁠-⁠)⁠✧

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  2. Un thriller davvero coinvolgente, tutti hanno qualcosa da nascondere. Io adoro questo genere e leggo sempre con piacere le tue ottime recensioni. Un caro saluto :)

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    1. Sì, un thriller che si fa apprezzare 😉
      Grazie Aquila 🙂

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz