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domenica 30 giugno 2024

LA PIENA (Blackwater I) di Michael McDowell [RECENSIONE ]



È il 1919 e la cittadina di Perdido (Alabama) è sommersa dalle acque del fiume; intere famiglie devono fare i conti con le conseguenze di questo disastro naturale e cercare di recuperare più immobili e beni possibili, sperando di tornare presto alla vita di sempre. 
In un momento così drammatico fa il suo ingresso una figura sconvolgente e sfingea, che sembra piombata dal nulla: Elinor Dammert, una donna bella, dai capelli rossi che più rossi non si può, una personalità seduttiva e ammaliante come poche e un passato tanto ignoto quanto misterioso.



LA PIENA.
Blackwater I
di Michael McDowell


Neri Pozza 
Trad. E. Cantoni
256 pp
La scena che si profila sotto gli occhi del lettore, dalle prime righe, è quella di una cittadina che ha appena passato una brutta esperienza: le acque nere e minacciose del fiume Blackwater hanno coperto Perdido (nome immaginario) e, adesso che si sono quasi del tutto ritirate, hanno mostrato lo sfacelo provocato, davanti al quale c'è solo da rimboccarsi le maniche e cercare di ricostruire, piano piano.

Proprio mentre Oscar Caskey (a capo, assieme a sua madre Mary-Love, di una famiglia ricca e stimata, proprietaria di boschi e segherie) è su una barca, guidata dal suo servo di colore, Bray, a fare un giro di ricognizione, si accorgono che nell'albergo del paese, sommerso per buona parte dalla piena, c'è una sopravvissuta: è una giovane donna che dice di essere rimasta bloccata nella camera dell'hotel e di aver atteso, con pazienza, che le acque si abbassassero e qualche anima pia venisse a salvarla.
Con suo sommo e gioioso stupore, è Oscar a poter vestire i panni del salvatore di questa bella fanciulla indifesa.

La fanciulla in questione si chiama Elinor Dammert e dice di essere una maestra; è venuta lì a Perdido per sostituire la precedente insegnante ma purtroppo ha perso la valigia in cui vi erano tutti i suoi documenti, da quelli d'identità ai titoli di studio.
In pratica, tocca fidarsi e cederle sulla fiducia.

E ad Elinor non puoi non credere, perché ha un modo di parlare e di atteggiarsi capace di incantare chiunque, di attirare gli sguardi di tutti - uomini, donne, bambini - sul suo sorriso enigmatico, sul suo sguardo ammaliatore, sulla sua voce dolce e ferma allo stesso tempo, sulla sicurezza che emana mentre parla, sui suoi capelli rossi, di un rosso che non s'era mai visto prima.

Oscar viene irretito immediatamente da questa donna affascinante, e così pure suo zio James e la di lui figlioletta Grace, che si affeziona alla nuova maestra al punto da volerla al posto della madre; quest'ultima, Genevieve, è una donna dura e col "difetto" di alzare il gomito, il che la rende di sovente aggressiva e sgradevole; attualmente è lontana da Perdido, a fare chissà che con chissà chi.., ma non manca a nessuno, né al marito e alla figlia né alla cognata Mary-Love Caskey, che con Genevieve non è mai andata d'accordo.

Ma alla matriarca di casa Caskey non piace neppure la nuova arrivata, Elinor.
La mamma di Oscar non si fida di questa ragazza che fa tanto la gentile con tutti ma che sicuramente nasconde qualcosa: chi è davvero? Da dove viene? Da quale famiglia? Come mai è venuta a stare in una cittadina tranquilla come Perdido in un momento, tra l'altro, delicatissimo?
E soprattutto: che vuole da Oscar?

E sì, perché il suo istinto materno la mette in guardia da subito e lei capisce - forse prima ancora di Oscar stesso - che il suo unico figlio maschio è completamente circuito da questa sconosciuta che guarda tutti con sufficienza mascherata da gentilezza, che sembra avere sempre la risposta pronta, la soluzione a tutto...
E nonostante Sister Caskey, sorella di Oscar, cerchi di convincere la severa madre della bontà della signorina Dammert (che, di giorno in giorno, piace davvero a tutti, tranne a lei e quel brontolone di Bray), il lettore avverte, sin dalla prima strana apparizione della maestra, che qualcosa che non va, in lei, c'è davvero.

Elinor Dammert ha qualcosa che la rende bizzarramente vicina all'elemento acqua, in un modo poco comune e quasi "sovrannaturale", che però (per adesso?) non è semplice da definire; dal suo modo di parlare, di rapportarsi agli abitanti di Perdido (a fronte della semplicità e spontaneità di alcuni di loro come della diffidenza di altri, soprattutto donne), di esprimere la propria opinione su ogni questione, di sforzarsi di fare buon viso a cattivo gioco anche quando è contrariata..., insomma tutto di lei induce a gridare: Non fidarti! 

E se per almeno metà della storia il ritmo è piuttosto statico, da un certo momento cominciano ad accadere fatti e situazioni che ci lasciano vedere come dove c'è Elinor, accadono strani fenomeni.

L'alone di mistero attorno alla presunta maestra si fa sempre più evidente e cupo ed è ovvio che questa donna non è chi dice di essere ed è arrivata lì a Perdido con un piano, un disegno ben preciso.
Una cosa è evidente: se vuole, sa come trascinare dalla propria parte le persone, sa come ottenere ciò che si prefigge senza alzare la voce o aggredendo, ma con una sottile intelligenza che si insinua come un veleno dove vuole lei.

La guerra tra Mary-Love e la signorina Dammert diventa aperta e palese a tutti quando Elinor e Oscar convolano a nozze.
Per la mamma e suocera è un colpo al cuore e all'orgoglio: il suo adorato e devoto figlio sposato con quella strega dai capelli color "rame sfacciato", che sicuramente farà di tutto per allontanarlo da lei!
Mary-Love ha una personalità granitica, sa essere tanto determinata quanto spietata ed egoista, è mossa da interessi personali, da avidità, desiderio di possesso e di controllo su tutto e tutti... ma si è scelta un'avversaria dalla pelle più dura della sua, che rispetto a lei ha il vantaggio di essere imprevedibile proprio perché avvolta da nubi di mistero, da una oscurità fitta e indefinibile.
Più Elimor Dammert sembra agire alla luce del sole e con limpidezza, più inquietante e torbida ne esce la sua immagine.

Il lettore giunge al termine di questo primo volume della saga consapevole che progressivamente ogni situazione, dinamica e interazione tra i personaggi si rivestirà di una sempre maggiore tensione ed Elinor comincerà a rivelare la sua natura inquietante, ambigua e impenetrabile.

L'arrivo di un personaggio inafferrabile come lei porta scompiglio a Perdido e, in special modo, nell'agiata famiglia Caskey, che vede traballare le fondamenta di legami famigliari fino a quel momento solidissimi.

"La piena" è un inizio di saga interessante e ricco di suggestioni, queste ultime dovute più alle atmosfere oscure e alle sensazioni evocate (si legge con la costante convinzione che qualcosa di rovinoso stia per avvenire) che a specifici avvenimenti; la suspense viaggia sottile per buona parte della lettura, per poi farsi più palpabile procedendo verso la fine.

Siamo nel genere gotico, si affacciano elementi paranormal ma per ora non c'è nulla di propriamente horror (fiuuuuu!); l'ambientazione mi piace moltissimo e così pure questa protagonista femminile senza passato e di cui si intuisce che abbia doti "speciali"; ben caratterizzati i personaggi principali, come Oscar (il tipico uomo gentile e buono sì, ma anche tanto - troppo!! - accondiscendente, debole, con scarse capacità decisionali) e Mary-Love, una donna che, dietro il suo carattere d'acciaio, cela contraddizioni e difetti dal potere distruttivo.

Ho molta voglia di tornare presso il fiume Blackwater, sbirciare ancora nelle vite dei Caskey e scoprire cos'ha in mente la furba Elinor.

Consigliato a chi ama gotico e paranormal.

LIBRI DELLA SAGA

1. LA PIENA
2. LA DIGA
3. LA CASA
4. LA GUERRA
5. LA FORTUNA
6. PIOGGIA

12 commenti:

  1. Ciao Angela, avevo notato questa saga mesi fa, anche in libreria, ma purtroppo, pur ritendendola affascinante, non sono amante del paranormal, quindi credo che lascerò perdere... leggerò però di sicuro le tue recensioni, così da saperne un po' di più ;-)
    Buona domenica!

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    1. Ciao Ariel, capisco benissimo, tutti abbiamo generi meno frequentati o evitati del tutto (⁠◠⁠‿⁠・⁠)⁠—⁠☆
      Grazie comunque per fermarti a leggere (⁠人⁠ ⁠•͈⁠ᴗ⁠•͈⁠)
      Buona domenica a te

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  2. Ho letto tutta la saga Blackwater ed Elinor mi ha conquistata. Elinor che arriva con la piena e si scontra subito con la matriarca Mary-Love. La lotta è appena cominciata. Hai visto che splendida cover? Un caro saluto :)

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    1. vero, proprio azzeccata la cover!
      sono curiosa di proseguire :)

      Ciao Aquila!

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  3. Non è il mio genere ma la tua recensione è come sempre un capolavoro

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  4. Pur non amando molto il genere, la tua recensione mi ha catturata e quindi annoto i titoli della saga. Grazie. Buon luglio.
    sinforosa

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    1. Grazie Sinfo! Io per prima non amo il paranormal alla follia, però le atmosfere gotiche sì!
      Un caro saluto

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  5. Ciao Angela, sono contenta che questo primo volume ti sia piaciuto. Io l'avevo divorato in poche ore.
    Un abbraccio 😘

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    1. Fra, le tue recensioni mi hanno invogliata a iniziare la saga! :))

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    2. Davvero? Sono contenta 🥰

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  6. Assolutamente sì, anche perché hai pubblicato tutte le recensioni molto velocemente per cui ho potuto avere subito un quadro della saga chiaro (⁠✿⁠^⁠‿⁠^⁠)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz