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venerdì 21 febbraio 2014

Recensione NONOSTANTE TUTTO di Alex Rebatto



Buon venerdì!!!
Stamattina la mia giornata sul blog inizia tardi, ma prima ho avuto delle incombenze da sbrigare ^_^

Ieri sera ho terminato due libri e spero di poter postare due recensioni entro l'ora di pranzo (macchè.....).

Primo libro, per il quale ringrazio l'Autore per l'invio della copia digitale.

NONOSTANTE TUTTO
di Alex Rebatto


NONOSTANTE TUTTO
2.72 euro
QUI
Un paesino del centro Italia e una realtà senza sbocchi come tante.
In un call center s'intrecciano le vite di uomini e donne apparentemente senza un futuro. Vittime della noia, di scelte sbagliate, dei giochi di potere per cercare di sfiorare un minimo di gratificazione all'interno di un'azienda dove il sesso e la sudditanza appaiono come unica speranza per provare a sfuggire al cliché della "vita sprecata".
Tra vecchi ricordi legati alla droga e sogni cinematografici svaniti nel letto di un dirigente si alternano le vicende degli operatori, sempre più rassegnati e sconfitti.
Tra loro il protagonista.
Quando un concorso letterario gli apre le porte del successo, il nostro eroe, partito per la città, prova ad evadere da quella provincia che gli va così stretta.
In breve tempo scoprirà quali insidie si nascondono dietro il successo e quanto sia facile perdere la strada di casa.
Alcol, delusioni, droga, sesso, amici persi e rimpianti..
Un viaggio verso l'inferno cercando di restare sospesi con una corda all'ultimo brandello di paradiso.


il mio pensiero

"Nonostante tutto" è un libro che punta i riflettori su personaggi comuni, con vite comuni, professioni altrettanto "normali" e con vizi ed aspirazioni non lontane dalla realtà, anzi.

Ed è partendo da contesti aderenti alla realtà che l'Autore ci narra le vicende di un giovane che lavora in un Call Center ma aspira a diventare scrittore; vicende arricchite da tante piccole storie parallele, di persone che ruotano attorno al protagonista, storie che vanno ad incastrarsi formando un puzzle che, pagina dopo pagina, assumerà spesso tinte cupe e tristi.

Alessio Principe è un giovane uomo che  vive in un paesino di provincia, svolge un lavoro che probabilmente non è il massimo della stabilità professionale (come dicevo, operatore Call Center) e trascina le proprie giornate con una certa dose di apatia, insoddisfazione, aspettando che arrivi improvvisamente l'occasione propizia per spiccare il volo e realizzare le proprie ambizioni.
Intanto, lavora alle dipendenze di un certo Masiero che, da buon capo senza scrupoli e pieno di sè, tiranneggia sui propri dipendenti, non risparmiando atteggiamenti discutibili ed immorali, soprattutto con le subalterne del gentil sesso, che tiene alle proprie dipendenze in cambio di "favori" in natura...
In questo call center i diversi colleghi cercano di essere alleati tra loro e bene o male Alessio può considerarli propri amici; non solo, ma in fondo le diverse storie di vita possono costituire un interessante materiale per lui che, da aspirante scrittore, deve sforzarsi di essere anche un buon osservatore della realtà circostante, traendone spunti narrativi.
Non si sa mai che qualche casa editrice si accorga di lui...!

E così conosciamo i vari personaggi secondari che gravitano attorno ad Alessio: dalla dolce Claudia - con cui vive una breve storia d'amore -, ad Antonello e ai suoi problemi con la "polvere bianca"; da Giacomo (un giovane marito e padre, responsabile, uomo di fede e pronto a sacrificare una vita d'agi per andare in missione umanitaria) a Miriam, bella, un po' svampita ma in fondo buona.
E ci sono poi le amicizie fuori dall'ambiente lavorativo: dal reverendo di paese (che interagisce coi parrocchiani non sempre adottando comportamenti... "tipici di un prete") al compagno di stanza in ospedale, Barto, col quale Alessio intratterrà una strana amicizia nonchè discussioni filosofiche tendenti all'amarezza e al rimpianto nei confronti di una vita che prende più di quanto dà, e se dà, è una donatrice davvero poco generosa.

Da subito, Alessio ci appare un tipo abbastanza cinico, sicuramente intelligente, acuto, ma anche molto sarcastico, poco incline a coltivare davvero le amicizie (cosa di cui si renderà conto da solo, dopo aver fatto determinate esperienze), poco propenso a relazioni di coppia stabili, fissato col sesso e col bere alcolici ed, in generale, mal disposto nei confronti di una vita sobria...
Non che sia una cattiva persona, probabilmente; ci sarà del buono anche in lui, è pieno di talento (quando si mette d'impegno, è capace di scrivere un libro in un mese) ma non sembra intenzionato a far emergerlo, e forse la realtà attorno a lui non è un valido aiuto, in questo senso.

Le cose precipitano quando viene licenziato dal Call Center, ingiustamente e senza una motivazione reale; questo sarà il primo passo verso la solitudine e soprattutto verso una vita votata all'eccesso.
Proprio quando il problema oggettivo (la perdita del lavoro) avrebbe potuto diventare un'occasione per darsi una spinta e cercare, chissà, di prefiggersi obiettivi di un certo tipo (cercare case editrici seriamente disposte ad apprezzare e pubblicare i suoi manoscritti) e da lungo tempo agognati, Alessio non si rivelerà in grado di gestire le diverse situazioni che si ritroverà a vivere.
Vero è che ci sono contesti professionali poco puliti e persone con una certa posizione (ai quali ti devi necessariamente affidare se vuoi emergere) che non vedono l'ora di "spellarti vivo", di sfruttare il talento di un giovane scrittore emergente traendone il massimo vantaggio a qualsiasi costo....; se a questo si aggiunge che lo scrittore in questione è pure una personalità particolare e non facilmente gestibile, tutt'altro che docile, allora le cose non possono che complicarsi....
Ed infatti, alla novità positiva di una casa editrice disposta a pubblicarlo, si accosteranno una serie di fatti e persone che metteranno Alessio nei guai; nei guai non solo economicamente, ma soprattutto con se stesso.

Droga, alcol, sesso, stato di salute pessimo, solitudine, disprezzo per tutti e per se stesso, consapevolezza di star raschiando il fondo del barile e di non sentire più le forze per risalire....: Alessio si getterà a capofitto in un inferno che inizialmente gli era sembrato il mondo ideale, in cui godere dei piaceri più disparati e provare a far soldi (interviste, comparse in tv, autografi, feste Vip...), ma che pian piano si rivelerà per quello che è: il miraggio di una vita ben lontana dall'essere felice; una vita in cui lui si ritroverà solo più che mai e questo sembrerà renderlo ancora più chiuso e sprezzante verso tutti.
Ma in ogni uomo c'è un lato che aspira a risorgere dalle sabbie mobili che lo stanno soffocando; forse anche Alessio, nonostante tutto, continua a nascondere in se stesso quel briciolo di amor proprio, di orgoglio e rispetto per se stesso, che potranno aiutarlo a non lasciarsi andare nel baratro di una vita che vita non è, in cui lui non è che l'ombra di se stesso e di cui ha smesso da un po' di tempo di essere il protagonista?
Si dice che una volta toccato il fondo, non è possibile andare più giù e quindi non resta che provare a risalire.

Nonostante il romanzo - attraverso le vicende narrate, tanto quelle "minori" tanto quella principale - sia percorso da tinte "cupe", dominate dalla tristezza di tante piccole esistenze che non riescono a venir fuori dalla mediocrità, dalla noia, dalla rassegnazione di fronte alla prevaricazione, e a questo mondo corrisponda un linguaggio crudo, in certi tratti "sboccato", di certo molto realistico, senza peli sulla lingua...; nonostante il lettore segua Alessio nel suo viaggio all'inferno e inevitabilmente si trovi a provare spesso disapprovazione per le sue "non-scelte" o, al contrario, per le scelte sbagliate..., pure non sono riuscita a detestare del tutto  questo protagonista moralmente discutibile, che ne vive di cotte e di crude e che in molti casi non ha meritato opinioni rispettose da parte mie; c'è qualcosa in lui che, se da una parte racchiude diversi mali della società e mi fa "storcere il naso", dall'altra mi ha fatto pensare che in fondo egli non sia altro che un individuo lasciato in balìa di se stesso, intelligente ma anche debole, che alla fine ci appare come incredibilmente solo e "semplicemente" desideroso di essere importante per qualcuno.

Il libro mi è piaciuto, è scorrevole, si seguono con interesse le vicende di Alessio e degli altri, lo stile è vivace, i personaggi sono realistici e vividi, i dialoghi abbondanti, il che rende la narrazione veloce; certo, dicevo che il linguaggio è "nudo e crudo", non manca qualche parolaccia, ma credo che questo e le altre caratteristiche vadano a rendere la storia d'impatto e "tosta" al punto giusto.

Mi sento di consigliarne la lettura.


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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz