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giovedì 19 ottobre 2017

Recensione: IL FANTASMA DI CANTERVILLE di Oscar Wilde (RC2017)



Un racconto dallo stile ironico e leggero con al centro un povero fantasma che non riesce più a spaventare le vittime prescelte; uno spirito in pena da secoli per il quale potrebbe essere giunto il momento di trovare la pace.



IL FANSTASMA DI CANTERVILLE
di Oscar Wilde



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L'edizione da me letta di questo simpatico racconto (pubblicato nel 1887) è edita da Lisciani, con illustrazioni di Maurizia Rubino e indirizzata in particolare a giovanissimi lettori (+8 anni), e per questa ragione si tratta di una versione leggermente abbreviata e adattata, pur rispettando l'opera originaria, e nello stile dell'Autore e nella trama.

Siamo nell'Inghilterra di fine '800 e l'ambasciatore degli Stati Uniti, il signor Otis, si è appena trasferito con la famiglia - la moglie, il figlio maggiore Washington, la 15enne e timida Virginia e i due pestiferi gemellini, chiamati Stars e Stripes - ad Ascot (Berkshire), acquistando la dimora dei Canterville, un antico castello infestato dai fantasmi dal 1584.
A nulla valgono le raccomandazioni delle persone intorno: meglio lasciar perdere quel castello, chiunque vi abbia dimorato in precedenza è scappato a gambe levate per la paura e i tremendi rumori notturni.
Ma Otis è un uomo pragmatico, razionale e molto scettico: lui, ai fantasmi - buoni o cattivi che siano -, proprio non crede ed è convinto dell'acquisto fatto.

La domestica del castello, Mrs Umney, conosce bene la situazione e sa che davvero c'è un fantasma dispettoso in giro per le stanze, ma neanche l'inquietante macchia di sangue presente in biblioteca spaventa o preoccupa i nuovi arrivati.
Anzi, mi son divertita nel leggere con quanta leggerezza Otis e famiglia reagiscono ai tentativi del fantasma di Sir Simon di terrorizzarli per mandarli via dal castello: il giovane Washington che propone uno smacchiatore efficacissimo per la macchia di sangue; la signora Otis che offre al fantasma lo sciroppo per la tosse, i gemellini che gli fanno dispetti da veri discoli qual sono....: insomma, per il vecchio Sir Simon la vita si fa davvero dura! Lui che ha sempre fatto spaventare tutti gli abitanti che negli anni si sono succeduti nella dimora di Canterville, adesso non solo non riesce più nella propria missione di far paura, ma è lui stesso indispettito e impaurito dai modi di fare rozzi e selvaggi di questi americani, che non si lasciano impressionare dal fantasma e dai suoi stratagemmi e travestimenti terrificanti!!.

L'unica persona della famiglia a provare compassione per il disperato spirito di Sir Simon è Virginia, fidanzata con un govanotto, Cecil; proprio il suo atteggiamento virtuoso e di buon cuore potrebbe essere di grande aiuto al fantasma di Canterville, su cui grava una profezia a motivo dei peccati da lui commessi in vita...
Rotta la profezia, forse lo spirito vagabondo e inquieto di Sir Simon potrà trovare riposo nell'eternità?

E' un racconto davvero molto piacevole, ho apprezzato l'umorismo di Wilde, le situazioni buffe che si creano tra il fantasma - disperato nel constatare la propria improvvisa incapacità di essere spaventoso - e i membri di questa bislacca famiglia americana; sempre suggestiva e intrigante l'ambientazione di un castello grande e antico su cui incombe un incantesimo da spezzare.
Lettura veloce e gradevolissima.





READING CHALLENGE
Obiettivo n.11 - Un libro che parli di fantasmi

2 commenti:

  1. Ciao Angela, conosco la novella, non l'ho letta ma, dalle tue parole, la trovo davvero una gradevole lettura :-)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz