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lunedì 16 aprile 2012

Recensione: POCHE COSE PER IL TUO VIAGGIO di Katrina Kittle




Ieri ho terminato un libro che riesce ad essere commovente e toccante ma mai melenso o patetico; ci sono molti spunti di riflessione su argomenti fondamentali quali il senso della vita, la morte, la malattia, l'amore come dono di sè, le paure di ciascuno davanti a "prove" più grandi di noi, i fallimenti, i pregiudizi davanti a ciò che reputiamo "diverso"...
Il tutto scritto con delicatezza ma anche molta onestà e trasparenza.


L'avrei divorato se non l'avessi letto in e-book (formattato malino).

 POCHE COSE PER IL TUO VIAGGIO.
di Katrina Kittle

Poche cose per il tuo viaggio
Ed. Sonzogno
Trad. di E. Giagheddu
378 pp
15.49 euro
2000

La narrazione prende avvio dalle riflessioni della protagonista, che narra tutto in prima persona: si chiama Summer, attualmente insegna Inglese in un liceo ma avrebbe desiderato diventare una ballerina; del resto la sua carriera prometteva bene!
Ma un incidente le rovinerà il sogno…, eppure Summer ha deciso di non arrendersi: ha promesso a suo fratello Todd di tirar fuori gli altri doni che sicuramente possiede e di dimostrasi combattiva, sempre.


L’amato fratello Todd, di tre anni maggiore di lei, è malato di AIDS e le sue condizioni di salute vanno via via peggiorando; la chemio lo debilita, ma lui resta un “leone” nell’animo, non vuole lasciarsi morire ma prova a combattere per restare attaccato alla vita.
Todd non è solo: i suoi genitori, la sorellina Summer, anche la nonna paterna Anna – sopravvissuta al campo di concentramento in Polonia, nella 2° guerra mondiale, in cui è finita prigioniera per aver nascosto degli ebrei – gli sono vicini; non solo, ma c’è soprattutto suo marito Jacob, che gli è amorevolmente vicino.


“Nel senso che non posso immaginare la mia vita senza di lui. Sarà come subire un'amputazione, Summer. Come se mi tagliassero le gambe." 

Anche Summer ha un amore, Nicholas, un ragazzo che l’ama teneramente e cerca di starle accanto come meglio può.
Ma le cose non vanno affatto bene e per un malato di AIDS non c’è mai pace, perché bastano delle semplici infezioni per scatenare un focolaio di malattie, tra cui un tumore alla gola o una “semplice” herpes.
Drammatiche le scene in cui Todd si chiude in bagno a vomitare e Summer e Jacob vorrebbero poterlo aiutare, ma lui non vuole: c’è un senso di dignità e di rispetto per il proprio dolore e Todd non vuole che loro lo vedano mentre è chino sulla tazza del water a dare di stomaco per tirar fuori tutto il veleno della malattia.


Nel romanzo emergono in modo molto onesto tutti i pregiudizi della gente – parenti ed estranei – che, non riuscendo a guardare gli omosessuali come delle persone “normali” che hanno il diritto di vivere liberamente la propria sessualità, manifestano tutto il proprio disprezzo per questi “diversi” e non esitano a dirlo e a mostrarlo apertamente con i propri comportamenti, nonostante la malattia che non perdona.

Summer si innervosisce e soffre davanti all’ignoranza della gente, lei vede e comprende l’amore sincero e devoto che scorre tra Todd e Jacob e si trova a “invidiare” quel sentimento forte, a desiderare di vivere anche lei quell’amore indistruttibile; lei si rende conto, invece, che il suo modo di amare Nicholas è ben lontano da quel modello, è infestato di paure e incertezze...
Todd lo sa e sarà proprio lui, nonostante i dolori e i malesseri sempre più gravi, a portare tutti alla riflessione, alla “maturazione”.


La nonna Anna una donna forte, capace di sacrificarsi per il prossimo e di soffrire ingiustizie pur di essere coerente con i propri ideali, sarà capace di accettare anche le scelte del nipote?

Summer capirà che deve rischiare, affrontare i propri timori e lasciarsi andare all’amore e alla vita senza troppe paranoie?

Ci sono tante pagine commoventi, in questo viaggio; una di queste è ben descritta dall’infermiera Arnicia: i due innamorati, Todd e Jacob, da sempre, ogni sera, hanno l’abitudine di “brindare” a loro due, e questa abitudine non è mai cessata, neanche in seguito alla malattia.

Mi voltai verso Nish. "Come facevi a saperlo?"
"Lo fanno sempre. Ogni santa notte, anche quando si sono tenuti il muso tutto il giorno. In ospedale lo facevano con i bicchieri di carta. Nei giorni in cui Todd non era... non era veramente presente, Jacob lo faceva da solo, sussurrandogli nell'orecchio." Scossi la testa, non sapevo cosa dire. Nish capì e proseguì. "Ci sono dei giorni, quando il mondo mi sta sfuggendo di mano, non ho un soldo, sono rimasta indietro con le lezioni, e tutto mi sembra grigio e senza speranze... ecco, mi metto qui e aspetto. A volte ho atteso per ore, ma alla fine ho sempre sentito uno dei due andare in cucina a prendere i bicchieri. E finché c'è questo, posso andare avanti. Finché c'è questo starò bene."

L’amore di Todd per la propria famiglia si manifesterà sino all’ultimo istante della propria vita, aiutando tutti ad essere pronti per la sua “partenza” e a non soffrirne troppo, perchè lui è sereno.

Nella vita di Summer si intrecceranno anche altre vite e storie “minori”: il giovane studente Zack, anche lui omosessuale, che lei aiuterà ad avere fiducia in se stesso; l’altro allievo Denny, che odia i gay, ma che alla fine capirà che Summer è un’insegnante di tutto rispetto; la sorella maggiore di Summer, Abby, che ha sposato un uomo cinico e altezzoso – Brad – e che si sente in colpa verso il fratello malato.....

POCHE COSE PER IL TUO VIAGGIO è una storia d’amore; l’amore in tutte le sue manifestazioni, l’amore come motore del mondo, l’amore come esperienza sublime ma allo stesso tempo piena di dubbi, incertezze, paure, ostacoli; l’amore che tutti hanno il diritto di vivere, affrontando i pregiudizi e continuando a donare se stessi in modo completo e fino alla morte.



Recensione pubblicata già in L'angolo di Angy

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz