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martedì 27 novembre 2012

Dalle pagine di un libro al cinema: "La ragazza con l'orecchino di perla"



Vedremo oggi un libro passato sul grande schermo, visto che ieri pomeriggio la corrente andava e veniva e non mi è stato possibile finire i post!!

Oggi è la volta di

LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA
di Tracy Chevalier


La ragazza con l'orecchino di perla
Ed. Neri Pozza
I narratori delle tavole
Trad. di L. Pugliese
240 pp
14 euro
2000
«Uno dei più bei libri che abbia letto negli ultimi anni. Una storia di passione inespressa, condotta con una leggerezza maniacale, precisissima, sospesa, che lascia ammirati e sconcertati da tanta bravura».  Roberto Cotroneo - L'Espresso
 

Trama

Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delfi - privato, per un incidente, "degli occhi e del lavoro" - è in cucina, intenta a sistemare, com'è solita fare, le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono "immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce". 
Sull'uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un'espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna - piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente - che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo.
Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell'atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.
cover

Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l'arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile - tra Vermeer e Griet, l'artista e la serva, l'amato e l'amante, l'uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un'intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non dette -, La ragazza con l'orecchino di perla ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea, sulla dedizione e sul coraggio femminile.
Griet è invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione col marito, è costretta a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, a sfidare tutte le convenzioni dell'epoca, e tuttavia non cessa per un solo istante di ubbidire all'amore per l'arte e alla passione che la muove. 
Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer (La ragazza col turbante) che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l'enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto.

L'autrice.
Tracy Chevalier è nata a Washington. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Il suo primo romanzo è La Vergine azzurra (Neri Pozza, 2005). Con La ragazza con l'orecchino di perla (Neri Pozza, 2000) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. Bestseller internazionali sono stati anche i suoi romanzi successivi: Quando cadono gli angeli (Neri Pozza, 2002), La dama e l'unicorno (Neri Pozza, 2003) e L'innocenza (Neri Pozza 2007)
.

E ora il film.




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locandina
Titolo originale: "Girl with a pearl earring"

Regia: Peter Webber
Musiche: Alexandre Desplat

Cast:
Cornelia: Alakina Mann
Pieter: Cillian Murphy
Johannes Vermeer: Colin Firth
Maria Thins: Judy Parfitt
Griet: Scarlett Johansson

Il titolo e l'opera ruotano attorno alla vita del pittore Johannes Vermeer, meglio noto come Jan Vermeer, ed in particolare al suo quadro "Ragazza col turbante", noto anche con il titolo di Ragazza con l'orecchino di perla.

Il film è stato candidato a tre premi Oscar: "migliore scenografia", "migliore fotografia" e "migliori costumi".

Come inizia la storia....:

Griet è una ragazza olandese che vive a Delft intorno al 1660. Suo padre è un pittore di ceramiche divenuto cieco per un incidente sul lavoro; a causa delle difficoltà economiche familiari Griet viene mandata a servire a casa del pittore Jan Vermeer. Emerge presto che anche Vermeer ha difficoltà a mantenere il suo elevato tenore di vita, tenuto conto del fatto che sua moglie mette al mondo un gran numero di figli.
Con il tempo, Griet si abitua alla sua nuova vita e mostra segretamente interesse e innata comprensione riguardo ai colori ed alla pittura. Notando ciò, Vermeer le insegna come preparare i colori per i suoi dipinti, ma tiene segreti questi incontri a sua moglie. 
Mentre Griet svolge le commissioni fuori casa, incontra un giovane di nome Pieter, che viene attratto da lei, ma Griet non mostra subito di ricambiare i suoi sentimenti. 
Anche il mecenate di Vermeer, Van Ruijven, prova attrazione per Griet e chiede a Vermeer di farla lavorare per lui. 
Vermeer rifiuta, ma per mantenere buone relazioni con Van Ruijven, la sua sola fonte di reddito, deve accettare l'incarico di dipingere per lui un ritratto di Griet. 
....

Differenze dal romanzo

Nel romanzo, Griet conosce la famiglia Vermeer a casa propria ed è in quel momento che viene ammaliata dal pittore rimanendone affascinata.
Nel romanzo, quando Griet viene insidiata da Van Ruijven, quest'ultimo viene fermato da Cornelia, la secondogenita di Vermeer, che chiede loro cosa stessero facendo,
mentre nel film Griet viene salvata da Catharina, che chiama il magnate da dentro casa.
Il fratello e la sorella di Griet, Frans e Agnes, non sono menzionati nel film. Solo in poche scene, quando Griet va a messa con i genitori e incontra poi Pieter, viene mostrato un bambino che dà la mano alla madre della ragazza, e che si suppone sia il fratello. Tuttavia, è molto più piccolo che nel romanzo, dove Frans è un apprendista decoratore di piastrelle come il padre, e che verso la fine lascia Delft.
L'amicizia di Griet con Maertge, la primogenita di Vermeer e Catharina, non è mostrata nel film.
Praticamente tutti gli eventi che succedono dopo che Griet lascia la casa del pittore, come il matrimonio con Pieter e i suoi due bambini, Frans e Jan, non sono mostrati.
Nel romanzo, van Leeuwenhoek, intimo amico di Vermeer, avverte Griet di non diventare troppo intima con il pittore, ma nel film è assente, e le sue battute sono state date a Pieter. David Morrissey ha interpretato van Leeuwenhoek nella prima versione del film, ma le scene in cui ha recitato sono state tagliate nel cut definitivo.
Nel romanzo, Griet si buca da sola prima l'orecchio sinistro, quello cioè che viene dipinto dal pittore, ma in seguito anche il destro, poiché Vermeer le dice che sarebbe una farsa indossare solo un orecchino. Nel film invece è Vermeer stesso che, su richiesta della ragazza, le buca il lobo, ma solo quello dell'orecchio sinistro.
Nel romanzo, gli orecchini sono consegnati a Griet da Catharina dieci anni dopo che fu cacciata dalla casa di Vermeer e solo dopo la morte del pittore, secondo le sue ultime volontà. Nel film, invece, è Tanneke a portarli alla ragazza, ma si capisce che non è passato molto tempo.
Nel film Griet non è capace di leggere o scrivere. Nel romanzo invece è in grado di scrivere e riconoscere il proprio nome e di capire il suo libro di preghiere; non è però capace di leggere lettere o biglietti scritti in calligrafia.
Nel romanzo, Tanneke non sopporta Griet, perché gelosa dei privilegi di cui gode malgrado sia nuova. Nel film, invece, le due sembrano andare d'accordo.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz