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domenica 7 aprile 2013

Auguri, William!!



Oggi nasceva un grande poeta inglese...: William Wordsworth.
Wordsworth

William Wordsworth nasce il 7 aprile del 1770 a Cookermouth nella regione del Cumberland inglese. La sua infanzia trascorre serena e felice grazie all'amore materno e alla disponibilità economica consentita dal padre che svolge l'attività di avvocato ed esattore delle tasse.
La felicità di cui il giovane William gode immerso nella natura, che impara ad amare visceralmente proprio in questi anni, viene interrotta prima dalla morte della madre e poi dalla morte del padre, a distanza l'uno dall'altro di cinque anni. Alla morte del padre ha solo tredici anni e con l'aiuto degli zii entra in una scuola locale per poi continuare i suoi studi all'Università di Cambridge.

Il debutto come poeta di William Wordsworth avviene nel 1787, quando pubblica il sonetto "The European magazine". Nello stesso anno si iscrive all'università, laureandosi nel 1791.
Nel 1797 William Wordsworth incontra Samuel Taylor Coleridge e tra i due nasce una profonda amicizia che li porta anche a lavorare insieme. Il frutto delle loro fatiche poetiche viene pubblicato nel 1798 con il titolo "Lyrical Ballads". L'intento con cui Wordsworth scrive le sue poesie è quello di dipingere la vita ordinaria delle persone utilizzando la loro lingua, vale a dire la lingua del vivere quotidiano. Chiarisce la sua poetica nella importante prefazione alla seconda edizione delle "Lyrical Ballads" (1800).



Gli anni successivi sono caratterizzati da un impegno poetico sempre più totale, intervallato solo da una serie di viaggi in Italia, Belgio, Svizzera e Germania. Wordsworth vive nella regione dei laghi, a Grasmere, conducendo un'esistenza ritirata e povera, ma il successo seguito alla pubblicazione delle Lyrical Ballads gli consente di inviare dei soldi ad Annette e alla figlia.

Nel 1802 sposa Mary Hutchinson. La nuova moglie segna l'allontanamento definitivo dalla Francia e da Annette. Nell'anno 1810 si consuma anche la separazione da Coleridge, resa necessaria da divergenze poetiche e personali, tra cui la molesta dipendenza dall'alcol dell'amico.

Nell'ultimo periodo diviene di vedute sempre più conservatrici, avvicinandosi anche all'ortodossia cristiana come testimoniato dai suoi "Ecclesiastical Sonnets" (1822). Il suo cambiamento nasce dalla cocente delusione per le mire espansionistiche francesi. Egli si è convinto che la Francia potrebbe essere il faro del cambiamento democratico dell'Europa, ma le guerre napoleoniche, causa anche della tragica morte del fratello John, morto annegato, lo inducono a riconsiderare la monarchia inglese, abbracciandone gli intenti.

Wordsworth compone intanto in questo periodo, sottoponendolo ad infinite revisioni, il suo poema più celebre insieme a "Tintern Abbey": si tratta di "The prelude" (Il preludio), pubblicato postumo ad opera della moglie. Pubblica infine nel 1807 "Poems in two volumes".

Gli anni più felici da un punto di vista poetico sono per il poeta inglese quelli compresi tra il 1830 e il 1843, anno quest'ultimo in cui riceve il titolo di Poeta Laureato. Paradossalmente, questi sono però anche gli anni peggiori da un punto di vista personale: egli assiste impotente alla morte di due dei suoi cinque figli e alla paralisi dell'amata sorella Dorothy, nel 1829.

William Wordsworth muore all'età di 80 anni il 23 aprile del 1850 a Rydal Mount, luogo dove ha vissuto per ben trentotto anni.

(tratta da Biografieonline.it)


E’ questo il primo giorno mite di marzo,
Più fragrante di momento in momento,
Col pettirosso che cinguetta in cima al larice
Che sorge accanto alla nostra casa.
Aleggia nell’aria una benedizione
Che sembra infondere un senso di gioia
Agli alberi spogli, alle nude montagne
Ed ai verdi campi erbosi.
Sorella mia! Ho un desiderio:
Ora che la nostra colazione è terminata,
Fai presto, lascia le tue faccende mattutine,
E vieni fuori a goderti il sole.
Edward verrà con te, e ti prego,
Presto, mettiti il tuo abito silvestre,
E non portar libri, chè questo giorno
Noi lo dedicheremo al riposo.
Nessuna tetra parvenza sarà legge
Per il nostro vivente calendario:
Da oggi, amica mia, data per noi
L’inizio dell’anno.

.

Amore, che ora ovunque rinasce,
Migra furtivo di cuore in cuore,
Dalla terra all’uomo, dall’uomo alla terra,
- E’ questa l’ora dei sentimenti.
Ora un momento potrà darci di più
Di cinquant’anni di ragionamenti;
Le nostre menti succhieranno da ogni poro
Lo spirito della stagione.
Poche tacite leggi si daranno i nostri cuori
Cui prestare lunga obbedienza;
Per l’anno a venire prenderemo
L’esempio da quest’oggi.
E dal beato potere che aleggia
D’Intorno, quaggiù e su in cielo,
Trarremo la misura delle anime nostre,
Accordandole alla nota d’amore.
Orsù vieni, sorella mia! Vieni ti prego,
Presto, mettiti il tuo abito silvestre,
E non portar libri, chè questo giorno
Noi lo dedicheremo al riposo.


UN SONNO MI SIGILLO' LA MENTE


Un sonno mi sigillò la mente -
non avevo paure umane -
lei pareva creatura che non sente
il tocco di anni terreni.

Ora non ha più forza né moto,
non vede né sente -
avvolta nel flusso della terra
diuturno, fra piante, sassi, rocce.

sogno

tratte da QUI

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz