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martedì 28 maggio 2013

Jonathan Franzen: il piacere della lettura



Questo articolo l'ho trovato su Panorama: l'autore Jonathan Franzen ci dà dei consigli di lettura.
Quali di essi accoglieremo? ^_^


Qual è il miglior libro che ha letto nell'ultimo anno?
Mi è piaciuto molto The Flamethrowers (I lanciafiamme, non ancora pubblicato in italiano, ndr) di Rachel Kushner. Anche La guerra della fine del mondo di Mario Vargas Llosa e L'insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera.

Ci descriva la sua situazione di lettura ideale: quando, dove, cosa, come...

È il libro che crea la situazione. Quando qualcosa mi prende, scopro tutto a un tratto e senza nemmeno saperlo di avere tantissimo tempo da dedicare alla lettura. Devo ammettere che il massimo è ritrovarsi bloccati nel sedile centrale su un volo di lunga durata che parte con due ore di ritardo. Qualche anno fa mi è capitata un’esperienza del genere: avevo portato con me un romanzo che aveva riscosso ampi consensi dai critici, certo che sarebbe piaciuto anche a me. Era così noioso e piatto che l’ho chiuso dopo 50 pagine, passando così il resto del tempo in pena a fissare il tavolino del sedile davanti, ad avercela con l’autore e a psicoanalizzare i critici. Al contrario, per un paio di viaggi ancora più lunghi, mi ero saggiamente tenuto da parte L'usanza del paese, che mi ha completamente assorbito per tutto il tragitto. L'ho finito di leggere mentre ero in fila per un taxi all’aeroporto J.F.K., provando infinita gratitudine per Edith Wharton.

Quali autori tedeschi sta leggendo?
Thomas Brussig, scrittore molto divertente, che purtroppo non è stato tradotto in inglese. L’anno scorso ho letto Karl Kraus per il libro di traduzioni di sue opere che pubblicherò in autunno.

Quale tipo di racconto l’attira? E quelli da cui invece si tiene alla larga?
Mi piacciono i romanzi degli scrittori impegnati a dare un senso alla propria vita e al mondo in cui si trovano, che hanno veramente degli interessi in gioco; per lo stesso motivo non mi attirano i romanzi storici. Eppure, alcuni dei romanzi che da sempre preferisco appartengono a questo genere: The Greenlanders di Jane Smiley, Il fiore azzurro di Penelope Fitzgerald e Guerra e pace. Mi ci è voluta una buona dose di perseveranza per immergermi nella lettura della Guerra della fine del mondo, che racconta della brutale repressione di una rivolta nel Brasile di fine XIX secolo. Ma una volta entrato nella storia il libro mi ha coinvolto come pochi altri.

Legge mai libri di autoaiuto?
Suppongo di non dover considerare Sigmund Freud, anche se devo dire che mi è stato d’aiuto. Quando ero poco più che trentenne, in un periodo difficile della mia vita, ho trovato conforto nel libro di Harriet Lerner La danza della rabbia. È uno dei pochi che riconosce quanto sia difficile aiutare se stessi.

Il libro più bello che le hanno regalato?
Una copia di Libra con una dedica molto carina, che Don DeLillo mi ha inviato nel 1989. Avevo chiesto al mio editore di mandargli una copia ultimata del mio primo romanzo, altrimenti non so spiegare il perché del suo regalo. Quando ero più giovane, dopo aver lavorato dai 20 ai 30 anni nel quasi totale isolamento ammirando DeLillo da lontano, non riuscivo a credere di aver ricevuto un libro autografato da lui. Stento ancora a crederci.

L’aspetto più bello dello scrivere un libro?
Il significato che, seppur temporaneamente, conferisce alla mia vita.

E quello più difficile o meno divertente?
Tutto il tempo che passo a chiedermi se avrò un’altra storia da raccontare.

Se potesse chiedere al presidente di leggere un libro, quale sarebbe?
Non mi permetterei mai di chiedere all’attuale presidente di leggere qualcosa, ma il romanzo di Vargas Llosa non sarebbe stato sbagliato per il suo predecessore, poiché gli avrebbe consentito di farsi un’idea dei costi umani delle cosiddette guerre giuste. Per quello prima ancora, invece, avrei scelto The Flamethrowers, che fra le altre cose trasmette velatamente un’immagine negativa di un uomo potente attraverso gli occhi della sua giovane amante, ambiziosa ma arrendevole.

È cresciuto circondato dai libri? Cosa le leggevano da bambino?
Quando ero piccolo, mi recavo ogni settimana alla biblioteca pubblica e tornavo a casa con pile di libri; i miei genitori, al contrario, non erano grandi lettori, non ne avevano il tempo. Però mio padre, quando era a casa di sera, mi leggeva sempre qualcosa; mia madre mai, neanche quando lui era via per lavoro. Mi chiedo se lei avesse capito che la lettura era il principale interesse che io e lui avevamo in comune.

Qual è il suo personaggio o eroe preferito della letteratura per ragazzi?
Come per molti altri scrittori della mia generazione, è Harriet del libro Professione? Spia!. L’autrice, Louise Fitzhugh, è morta a una quarantina d’anni e mi chiedo se avesse un’idea di quanti giovani hanno deciso di diventare scrittori dopo aver letto i due libri su Harriet. Spero proprio di sì.

Quali libri ha sul tavolino in sala?
Ammetto di avere un tavolino in sala e che sul ripiano inferiore tengo libri con le illustrazioni di uccelli, cataloghi di Anne Neely e Lisa Sanditz (pittrici che adoro) e un libro fotografico sulla crescita disordinata delle città. Vorrei tanto poter dire che qualche mio ospite si è chinato a prenderne in mano uno.

Deludente, sopravvalutato, semplicemente non buono... quale libro pensava le potesse piacere ma così non è stato?
Sono la maggior parte i libri che inizio ma non finisco di leggere perché la scrittura è fiacca o sembra finta, o perché non mi sento coinvolto. Ho iniziato L’insostenibile leggerezza dell’essere quasi per accertarmi che fosse sopravvalutato. Non avrei mai immaginato che una storia d’amore analizzata così bene a livello filosofico potesse essere alla fine così commovente.

Se potesse incontrare uno scrittore, chi sceglierebbe? E cosa gli chiederebbe?
Mi sarebbe piaciuto essere presente quando Franz Kafka lesse La metamorfosi ai suoi amici, che non riuscivano a smettere di ridere. L’umorismo è presente nel testo, ma avrei tanto voluto assistere alla sua interpretazione.

Se avesse la possibilità di incontrare un personaggio qualsiasi della letteratura, quale sarebbe?
Una delle eroine comiche di William Shakespeare, probabilmente Rosalinda, anche se sarebbe molto difficile cercare di parlare con lei in pentametro giambico.

Quale sarà la sua prossima lettura?
Sono circa 20 anni che ho in programma gli ultimi quattro volumi della Ricerca del tempo perduto.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz