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martedì 18 giugno 2013

Viaggiare leggendo... e curiosando ("Dal ventre della balena").



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A proposito del romanzo di Michael Crummey - "Dal ventre della balena" (QUI per leggere il mio pensiero) -, volevo condividere con voi qualche piccola curiosità.

In particolare, mi riferisco all'episodio che dà avvio al romanzo stesso: nel ventre di una balena viene trovato un uomo vivo (Giudeo) e questo fatto non lo si può non ricollegare alla storia narrata nella Bibbia circa Giona, il profeta, che fu inghiottito da un grosso pesce e stette lì tre giorni e tre notti.
Bene, per quanto riguarda questo fatto, ecco cosa troviamo scritto circa la possibilità che un episodio tanto incredibile si verifichi sul serio.

Premessa
E' chiaro - c'è da premettere, per onestà intellettuale - che si tratta di fatti che hanno del miracoloso, del sovrannaturale e l'esperienza fatta dal Giona, ad es., avrà di certo "usufruito" dell'inevitabile intervento di Dio, visto che era da Lui che stava fuggendo.
Quindi è probabile che chi si colloca tra coloro che hanno fede nella Bibbia quale Parola di Dio, non avrà molta difficoltà a credere anche all'episodio di "Giona nel pesce"; al contrario, chi la mette in discussione, potrà a sua volta (e al contrario di me) trovare ipotesi a sostegno dell'impossibilità che un fatto simile possa essere accaduto/ accadere.

Chi scrive il presente post (cioè ME MEDESIMA ^_^) CI CREDE....!!!!


(tratto da LA PAROLA.NET) 
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Prima di tutto, la Bibbia non dice che Giona fu inghiottito da una balena, ma da un "gran pesce" (Gion 2:1; Mt 12:40). Una balena non sarebbe impossibile, anche se non si trovano nel mar Mediterraneo, perché "il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona", per cui poteva venire da un altro oceano. Inoltre, mentre la maggior parte delle balene ha una gola troppo piccola per inghiottire un uomo, il capodoglio può inghiottire oggetti con un diametro di due metri e mezzo, e lo scheletro di uno squalo lungo cinque metri è stato trovato in un capodogli (Wilson, "The Sign of the Prophet Jonah", Princeton Theological Review 25 (1927) 630-642 (http://scdc.library.ptsem.edu/mets/mets.aspx?src=BR1927254&div=4)). Ma forse era qualche specie di gran pesce, non lo sappiamo.
Un'altra difficoltà è come Giona avrebbe potuto respirare e sopravvivere. La Bibbia dice che nel pesce lui era nel ventre, che è una parola generale per alcune parti interiori di un animale. Per esempio, alcuni hanno suggerito che avrebbe potuto respirare nel ventricolo laringeo di una balena. Un'altra possibilità è che Dio lo aiutò in modo miracoloso. Di nuovo, non possiamo sapere con certezza.
Anche se non possiamo essere sicuri di tutti i dettagli, alcuni casi simili sono stati attestati, che suggeriscono che è un evento raro ma non impossibile:1. 1758: uno squalo inghiottì e rigurgitò un marinaio nel mar Mediterraneo (Eichhorn, Einleitung in das AT, iv, 340-341)2. 1891: una grande balena inghiottì un cacciatore, che sopravvisse (Neue Lutherische Kirchenzeitung (1895), 303)3. 1895: un capodoglio inghiottì il marinaio James Bartley vicino alle Isole Falkland; il marinaio fu ripreso dopo tre giorni, con la pelle danneggiata (Wilson, "The Sign of the Prophet Jonah", citando Sir Francis Fox, Sixty-Three Years of Engineering, 1924)4. 1915: una balena inghiottì un uomo, che sopravvisse (Macloskie, "How to Test the Story of Jonah", Bibliotheca Sacra 72 (1915) 334-338)

Ecco un ulteriore ragionamento, simile per presupposto: Articolo tratto dal periodico "LE CEP" n° 17, del nov. 2001 (QUI tutta la disamina).

Il grosso pesce in questione doveva essere un capodoglio, una specie che abita le acque meridionali in cui Giona viaggiava e che si incontra in tutti i mari tropicali e subtropicali, che d´estate può risalire fino alle Shetland ed anche in Islanda. Il capodoglio si distingue dalla balena o dal misticeto dei mari settentrionali per i denti sulla sua mascella inferiore (in luogo di un fanone) che si adattano agli alveoli della mascella superiore. Esso raggiunge una taglia enorme che può raggiungere i 15-24 metri di lunghezza. La grossa testa appare tronca verticalmente, e raggiunge il terzo della lunghezza del corpo.
È dunque ragionevole, in accordo con Sir John Bland Sutton, supporre per Giona un capodoglio di 18 metri (2,70m. in meno dell´esemplare del Museo di South Kensington) con una bocca lunga 6 metri, alta 4,60 e larga 2,70. Comparata a una stanza d´abitazione, si può essere inclini ad accettare la sua stima che "una tale camera potrebbe facilmente contenere 20 Giona in piedi".
Il capodoglio nuota con la sua mascella inferiore pendente e la sua enorme bocca beante come una caverna sottomarina". Nulla di più facile che esserne ingoiato!

Bartley
Il capodoglio vive essenzialmente di polipi "i cui corpi, ben più grandi di un corpo umano, sono stati ritrovati interi nel suo stomaco".
Il gestore di una stazione baleniera dell´estremo nord dell´Inghilterra ha dichiarato che la cosa più grossa che avevano trovato in un cetaceo era "lo scheletro di uno squalo lungo circa 5 metri". L´obiezione della difficoltà dovuta all´esofago lo fece sorridere e spiegò che la gola di un capodoglio può inghiottire dei bocconi di 2 metri e 40 di diametro.

Ma allora, c´è stato comunque un miracolo? Ecco il nuovo punto da studiare: può un uomo sopravvivere in una balena? La risposta sembra essere che lo può, anche se alquanto scomodo. Aveva dell´aria per respirare -un certo tipo d´aria- che è indispensabile per permettere al cetaceo di galleggiare. Il calore doveva essere soffocante: 40°, secondo l´opinione di un esperto, situazione dovuta "al suo strato di grasso, sovente molto spesso ma necessario perché possa resistere al freddo dell´oceano e si senta a suo agio in ogni tempo, in tutti i mari, epoche e maree. È per la stessa ragione che un uomo che vuole attraversare la Manica si ricopre di grasso". Questa temperatura di forte febbre, per un essere umano, non è tuttavia fatale per la vita umana. Ugualmente il succo gastrico doveva essere molto sgradevole, ma non mortale. L´animale non può digerire della materia vivente, altrimenti digerirebbe il proprio stomaco.
Un´avventura così strana come quella di Giona, quasi universalmente ritenuta unica, anche se si dimostra che non contraddice le leggi naturali, sarebbe fortemente corroborata e chiarita se potesse essere comparata ad una situazione simile. É appunto il caso di James Bartley, non più tardi del 1891, come lo espone Sir Francis Fox nel suo libro "Sixty-Three Years of Engineering". Per chi  se la cava con l'inglese, può leggere QUI.

Dal punto di vista geografico, la storia è ambientata in Canada, o meglio nel Newfoundland.

Terranova (in inglese Newfoundland) è un'isola canadese dell'Oceano Atlantico di 111.390 km² e 512.930 abitanti. Fa parte della provincia di Terranova e Labrador, il cui capoluogo, St. John's, si trova nell'isola.

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St. John's

  Hermitage Bay at Sunset, Newfoundland, Canada
Hermitage Bay
(Newfoundalnd)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz