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sabato 19 ottobre 2013

L'autunno è Neri Pozza (anteprime 2° parte)



Ancora novità Neri Pozza!!!

Lasciando casa mi piace per la protagonista femminile, Emma; Il genio e il golem per l'atmosfera magica e misteriosa; e poi l'ultimo, sui gatti, perchè mi sembra un romanzo carino, incentrato sugli animali!!


IL GENIO E IL GOLEM
di Helene Wecker


Il genio e il golem
Ed. Neri Pozza
I narratori delle tavole
592 pp
18 euro
USCITA OTTOBRE
 2013
1899. Due strane creature si aggirano sulle strade della New York pronta a gettarsi tra le braccia del nuovo secolo. Hanno le sembianze di un giovane uomo e di un’attraente giovane donna. Ma sono un genio e un golem, due creature di un’antica magia catapultate nel mondo moderno.

Trama

È un giorno del 1899 quando Otto Rotfield si inoltra nel folto del bosco di Konin, un paesino a sud di Danzica, e varca la soglia della catapecchia di Yehudah Schaalman.
Rabbino dall’oscura fama – a Konin si sussurra che sia stato posseduto da un dybbuq, uno spirito maligno che gli avrebbe conferito poteri soprannaturali –, Schaalman è solito ricevere nel cuore della notte la visita di ragazze di campagna alla ricerca di filtri d’amore o di donne sterili che, grazie alle sue arti cabalistiche, restano incinte poco tempo dopo.
Figlio di un fabbricante di mobili, trentenne così inetto e arrogante che in meno di cinque anni ha mandato in rovina l’azienda di famiglia, Rotfield non è a caccia di incantesimi o magiche pozioni. 
Vuole da Schaalman molto di più: un golem che passi per umano, un golem- femmina che gli faccia da moglie docile e ubbidiente e lo accompagni verso la nuova terra promessa: l’America.
Disposto, in cambio di denaro, a offrire ogni sorta di servigi, Schaalman si cimenta nel compito e crea dall’argilla una splendida golem, pronta a seguire e proteggere il suo padrone e, insieme, a scatenare la sua potente forza distruttiva.
Rotfield si imbarca con la sua creatura sul Baltika, il piroscafo addetto alla rotta Danzica- New York, ma, subito dopo averle dato vita con la formula trascrittagli dal rabbino, per un malore a lungo trascurato muore. Sola, la golem sbarca a New York e si aggira, stordita e totalmente alla deriva, per le strade rumorose della metropoli della fine del XIX secolo.
Non lontano da lei, nella zona di Lower Manhattan chiamata Little Syria, Butros Arbeely, uno stagnino cattolico maronita, è alacremente al lavoro nella sua officina in cui fabbrica o rappezza tazze e piatti, pentole e padelle, ditali e candelabri.
È alle prese con un vecchio fiasco di rame malconcio appartenuto da tempo immemorabile a una famiglia siriana, quando viene attraversato da una scossa potentissima e spinto via lontano dal suo tavolo di lavoro. 
Il tempo di riprendersi e riaprire gli occhi che scorge davanti a sé un uomo nudo, dai tratti del volto di una perfezione inquietante, i capelli scurissimi e un bracciale di metallo al polso destro: un genio, da lui accidentalmente liberato, uno di quei genii potenti e intelligenti, la cui forma reale, inconsistente come un soffio d’aria e invisibile all’occhio umano, può radunare i venti del deserto e cavalcarli, e assumere le sembianze di qualsiasi essere vivente…
The Book
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Romanzo che, attraverso lo sguardo di due affascinanti figure della mitologia araba ed ebraica, illumina la New York di inizio Novecento, città di immigrati e di grandi trasformazioni sociali, di culture che si mescolano e grandi solitudini, di millenarie conoscenze e avveniristiche innovazioni,Il genio è il golem è uno dei romanzi più attesi dell’ultima stagione letteraria americana.

L'autrice.
Helene Wecker si è laureata in letteratura inglese al Carleton College in Minnesota. Ha vissuto a lungo a New York, dove ha conseguito un Master in Fiction alla Columbia University. Vive ora a San Francisco con marito e figlia. Il genio e il golem è il suo primo romanzo
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LASCIANDO CASA
di  Anita Brookner


Lasciando casa
Ed. Neri Pozza
I narratori delle tavole
Trad. A. Arduini
176 pp
16 euro
USCITA  OTTOBRE
 2013

Trama
Londra, fine anni Settanta. A ventisei anni, Emma Roberts è una giovane donna che vive un fragile equilibrio tra la sofferenza e il piacere che la solitudine le procura.Tratta la vita proprio come il giardino oggetto dei suoi studi: taglia, cura, accorcia le sue emozioni e i desideri per realizzare il proprio ideale, un’esistenza caratterizzata dal decoro e dalla moderazione.Aspira, come dice lei stessa, a condurre i suoi giorni «secondo l’ideale classico fatto di ordine, controllo e autonomia».Sa, tuttavia, anche che, se vuole pienamente realizzare le sue aspirazioni, deve in qualche modo sciogliere il cordone ombelicale che la lega alla madre.Quell’amore così intenso, e così esclusivo da mutarsi in angoscia, per una donna che è sopravvissuta alla vedovanza considerandola un ritorno al suo stato naturale, e che trascorre il suo tempo a leggere e a pensare, deve essere per un po’ messo da parte per cercare sicurezza altrove, nel duro confronto con il mondo.Emma parte perciò per Parigi, con l’intenzione di riprendere nella capitale francese gli studi di progettazione del giardino.A Parigi, stringe una fragile amicizia con Françoise Desnoyers, una giovane bibliotecaria animata da un’energia tale da rendere la sua sola presenza pericolosa per il resto del mondo.Françoise, il cui viso s’illumina sovente di sincero divertimento, le lascia intravedere un modo di vita turbolento, ben diverso dal suo e spinge Emma a una disputa con sua madre sul futuro della loro tenuta di campagna e sull’insana prospettiva di convolare a nozze con un vicino facoltoso.
Quando le giunge la notizia della morte della madre, Emma, però, si precipita a Londra, dove si imbatte in Philip Hudson, un medico taciturno quanto lei, una sorta di padre gentile e orgoglioso che la malinconia non ha, per fortuna, reso asociale.
Può, tuttavia, anche questo incontro trasformarsi in qualcosa di diverso da un’occasione perduta, svuotata d’energia dalla circospezione e dalla timidezza, dalla prudenza e dalla passività che rendono Emma Roberts una giovane donna irrimediabilmente sola?


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L'autrice.Anita Brookner è nata e vive a Londra. Storica dell’arte, è stata docente al Courtauld Institute of Art e ha pubblicato saggi sulla pittura francese del Settecento e dell’Ottocento. Ha esordito come narratore nel 1981 raccogliendo il consenso della critica e l’apprezzamento dei lettori. Ha scritto venti romanzi, tra cui, oltre a Le regole dell’impegno e Guardatemi (Neri Pozza 2008), si segnalano Leaving Home, Providence, Hotel du Lac (Booker Prize 1984),Incidents in the Rue Laugier, Falling Slowly.


I GATTI DI NIZAMUDDIN
di Nilanjana Roy


I gatti di Nizamuddin
Ed. Neri Pozza
Le tavole d'oro
Trad. A. Biavasco,
V. Guani
272 pp
16 euro
USCITA  OTTOBRE
 2013
In un vecchio sobborgo di Delhi, un clan di gatti randagi combatte contro animali e uomini per difendere il proprio territorio. Un romanzo poetico e ricco d’azione.

Trama

I gatti di Nizamuddin sono una delle più antiche colonie di felini di Delhi. Da secoli gironzolano indisturbati tra i tetti e le rovine del quartiere alla ricerca di cibo e di avventure.
Da secoli si tramandano la storia delle loro mirabolanti imprese. 
Miu-Miu, la più anziana del clan, ne conosce alla perfezione i più piccoli dettagli e non manca di trasmetterli ai membri più in vista della colonia. A Katar, innanzi tutto, il bel maschio grigio che con lei condivide l’autorevolezza concessa dall’età. 
Hulo, il guerriero con le orecchie tremebonde, il pelo perennemente arruffato e le numerose ferite sulla schiena riportate nelle epiche battaglie contro i ratti. A Beraal, la gatta dal pelo bianco e nero così lungo che si arriccia setoso sulle zampe e si sporca facilmente di terra e foglie secche. 
Mancino, l’orfano della colonia, uno scavezzacollo che non fa che mettersi nei guai.
Una storia così illustre che suscita un tale rispetto e timore che non vi è micio del mercato o selvatico delle colonie vicine di Qawwali e della Dargah che osi avventurarsi dalle parti di Nizamuddin.
Una grave minaccia, tuttavia, impedisce ora ai gatti di Nizamuddin di vagabondare come al solito per le strade e i tetti del quartiere dopo l’afa intensa dell’estate. Beraal, Katar, Hulo, Miu-Miu… non vi è membro della colonia che non abbia udito gli strani messaggi che un misterioso gatto ha inviato dalle case dei Piedoni, gli esseri umani. Secondo Miu-Miu è un felino di sesso femminile, e di notevole stazza per avere quella potenza di invio.
Tutti i gatti stranieri vengono guardati con sospetto a Nizamuddin, specie se vivono con i Piedoni. Un Emittente sconosciuto, tuttavia, con poteri superiori a quelli dei comuni felini, è ancora più preoccupante. Difficile, infatti, sbarazzarsi di un Domestico simile.
Al clan non resta che affidare il compito di venire a capo della terribile minaccia a Beraal, la più feroce tra le femmine di Nizamuddin, più forte di molti maschi, un’abile cacciatrice, veloce, silenziosa e implacabile…
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Con una trama appassionante e una scrittura impeccabile, il romanzo di Nilanjana Roy si aggiunge alla grande letteratura che ha per protagonisti gli animali, e si impone come uno degli esordi più felici della letteratura indiana degli ultimi anni. Un’opera allegorica che, narrando delle mirabolanti avventure di una colonia di gatti randagi, racconta una storia universale sul diritto di ogni essere vivente a vivere secondo la sua natura.

L'autrice.
Nilanjana Roy è una giornalista e scrittrice indiana. Collabora da anni con numerose riviste e quotidiani, come Business Standard, The International Herald Tribune e The Kolkata Telegraph. È stata editor capo presso Westland/ Tranquebar e membro della giuria del Crossword Prize e del DSC Prize. Ha creato il blog letterario Kitabkhana con lo pseudonimo di Hurree Babu. Attualmente vive a Delhi, con un marito e due gatti. I gatti di Nizamuddin è il suo primo romanzo
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz