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giovedì 26 dicembre 2013

"Maria Antonietta. L'ultima Regina" di Evelyne Lever (recensione)



Finalmente ho portato a termine la biografia della regina di Francia più chic di sempre:

MARIA ANTONIETTA. L'ultima regina
di Evelyne Lever


Maria Antonietta. L'ultima regina
Ed. Rizzoli
Trad. M. Mendolicchio
447 pp
10.20 euro
2006
Sinossi

Andata in sposa al Delfino di Francia, il futuro Luigi XVI, Maria Antonietta viene incoronata nel 1775, ad appena vent'anni, regina dei francesi.
Non amata dai sudditi, criticata dalla nobiltà per l'insofferenza all'etichetta e delusa da una vita coniugale poco appagante, Maria Antonietta ritaglia per sé un mondo su misura, consacrato allo svago e al lusso e scandisce le sue giornate tra balli e serate a teatro, pettegolezzi e intrighi di corte, scandali e amanti. 
Al di fuori di questa realtà sospesa, però, il corso degli eventi non rallenta: allo scoppio della Rivoluzione i membri della famiglia reale sono imprigionati e processati. 
La regina sarà ghigliottinata nell'ottobre del 1793, nove mesi dopo l'esecuzione del marito.







il mio pensiero

Leggere una biografia su Maria Antonietta di Francia  è stato come fare un viaggio nel passato, che mi ha permesso di entrare nell'affascinante mondo di Versailles e, in generale, nel mondo nel quale la vita di questa donna è collocata.
Pensare a Maria Antonietta è pensare alla Rivoluzione Francese e alle sue conseguenze, tanto a quelle "drammatiche"", quanto alle conquiste e agli ideali di libertà, che hanno attraversato quel periodo e il popolo francese.
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E' davvero giovanissima, Antonia, quando sua madre, la solenne e razionale imperatrice d'Austria, Maria Teresa, decide di negoziare con la Francia e di dare in sposa, al Delfino Luigi Augusto, la propria figliola, ai fini di garantirsi una solida e duratura pace con una delle potenze più forti d'Europa.
Ma, si sa, l'ingenua e spaesata austriaca era troppo giovane per essere capace di sobbarcarsi di un peso tanto grande quale quello di regnare sul sempre difficile popolo francese; se a questo si accostano altre "problematiche", è facile capire come diversi possano essere stati i fattori che hanno reso quanto meno difficoltoso regnare, insieme al Re, sulla Francia...: un marito altrettanto giovane ma soprattutto inadeguato al proprio compito, per insicurezza caratteriale fondamentalmente; una cerchia di "amici" di cui la bella Regina si è circondata nel corso del tempo e che hanno contribuito a creare di lei un'immagine di donna frivola, presa esclusivamente da giochi, balli, feste, divertimenti, intromissione nella vita politica come fosse un gioco....; senza considerare tutta una serie di pregiudizi verso l'austrachienne, che in fondo non verrà mai ben vista dai francesi (a prescindere dal ceto sociale) ma anzi sarà sempre additata come un'austriaca su suolo francese, una straniera, chissà forse una "spia", vòlta a favorire la propria patria d'origine, a costo di tradire la Francia (del resto, l'accusa di alto tradimento - fondata o meno che sia - è stata quella che ha decretato la sua morte, nell'ambito dello pseudo-processo cui fu sottoposta).

E Maria Antonietta, con determinate sue scelte, non farà in modo da volgere le sorti a proprio favore, anzi spesso e volentieri farà scelte discutibili (non sempre e non tutte coscientemente), che la metteranno in cattiva luce e faranno emergere il lato più superficiale di lei, che si farà completamente trascinare dagli intrighi di corte, a volte quale "protagonista attiva", altre volte quale vittima; infatti, c'è da dire che molte saranno le calunnie che i giornali satirici nazionali non esiteranno a mettere in giro sulla sua persona inventando di sana pianta dicerie e malignità (ad es., molti amanti le verranno attribuiti, tanto donne quanto uomini...) o mettendo alla berlina comportamenti veri e reali (tipo, il suo far feste di continuo, dedicarsi all'arricchimento del proprio guardaroba spendendo troppo e impoverendo le casse dello stato...., la relazione con Fersen...).

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Insomma, il regno di Luigi XVI e Maria Antonietta - inizialmente scherniti in quanto per alcuni anni senza eredi, avendo lui serie difficoltà ad unirsi fisicamente alla pur deliziosa sposina - sarà attraversato da non poche difficoltà sin da subito, e negli anni le cose non faranno che peggiorare; ciò non significa che il popolo francese non proverà ad amare i due giovani e smarriti regnanti, ma quest'amore durerà poco, in effetti, soprattutto a causa di un modo di vivere della corte reale, dal sovrano ai nobili ad essi vicini: troppo sfarzo, troppo "scialacquo" di soldi da una parte e troppa fame dall'altra!
Una tale sostanziale differenza non poteva non sfociare in qualcosa di ... "grosso", che ponesse fine alla tirannia dei Borboni, che pensavano solo a rimpinguare le proprie pance e le proprie tasche infischiandosene dei bisogni urgenti di un popolo che moriva di fame.

Leggendo le pagine della Lever, piacevoli e scorrevoli come un romanzo, emerge una Maria Antonietta tutt'altro che cattiva e spietata, quanto piuttosto ingenua e spaesata al'inizio, frivola, avventata e sciocchina nel pieno del regno di Luigi XVI, per arrivare ad una Regina adulta, più serena e meno euforica (grazie alla maternità, ma forse anche al grande amore, Axel di Fersen) ma sempre troppo lontana dal pensare al proprio ruolo "dal punto di vista della Francia" e molto presa, al contrario, dal vivere questo ruolo semplicemente come privilegiata, come una donna al di sopra di tutti che aveva il diritto di vivere nell'agiatezza e nelle comodità anche in un momento storico in cui avrebbe dovuto stare accanto al proprio marito per soccorrere il proprio popolo, piuttosto che inasprirlo.

Nonostante sulla bella e fashion Regina francese se ne siano dette tante - dalle critiche più aspre a quelle volte a vederla come martire da riabilitare -, apprendere o rivedere tante informazioni su di lei è sempre interessante, per quell'alone di curiosità e fascino che la sua figura e la sua vita emanano; non solo, ma a renderla interessante sono, ai miei occhi, soprattutto gli ultimi tempi della sua vita, in cui siamo di fronte ad una Maria Antonietta fragile, dai nervi tesi (a motivo dei tumulti e delle rivolte popolari), una mamma cui stanno a cuore i propri figli, che piange per la morte di due di essi, che lesina affettuosità materne alla maggiore (Maria Teresa, nota col nomignolo di "Madame Royale") per riversarne abbondanti sul figlio maschio, l'erede al trono.
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Intenerisce e commuove l'immagine della Regina ormai sola con i suoi carcerieri, lontana dall'austera bellezza e dallo splendore di Versailles, e che soffre la solitudine e le privazioni (e non solo materiali) nella prigione della Concergerie, in attesa di salire sul patibolo; una donna e una mamma che ha dovuto tirar fuori tutta la dignità e la fierezza di cui è sempre stata portatrice per difendersi da alcune accuse davvero infamanti che, se anche non sono servite di certo a salvarla da una sentenza già decisa a priori dal tribunale rivoluzionario,  pure ne hanno riabilitato, in un certo senso, l'immagine di donna dissipatrice e senza freno, per restituirci quella di una moglie e di una madre come lo erano tantissime altre del suo tempo, affezionata alla propria famiglia.

Amo le biografie sulle famiglie reali e questa di Maria Antonietta mi è piaciuta molto perchè dettagliata ma mai pesante...!

2 commenti:

  1. Mi ha sempre affascinato questa figura femminile...chissà se è la volta buona per leggere qualcosa su di lei XD

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    1. anche a me ha sempre affascinato!
      infatti ho anche letto i due libri di Juliet Grey, che fanno parte di una trilogia, Ed. Newton Compton, e aspetto il terzo libro!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz