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lunedì 11 agosto 2014

Recensione: IL PASSATO DI SARA di Chevy Stevens



Un libro che ho desiderato leggere subito e così è stato....!!

Il secondo romanzo di Chevy Stevens, che continuo ad apprezzare; dopo "Scomparsa" (recensione)...:

IL PASSATO DI SARA
di Chevy Stevens

Fazi Editori
448 pp
14.90 euro
USCITA 17 LUGLIO
2014
Trama

A 34 anni, Sara Galagher è finalmente felice.
Sta per sposarsi, fa la restauratrice di mobili antichi ed è la madre di Ally, una bambina di sei anni nata da una relazione precedente.
È una fase della vita costruttiva, ogni giorno è da affrontare con pienezza e Sara rovista nei pensieri, non smette di fare somme e sottrazioni, di definire se stessa quanto più possibile. 
Per questo le è inevitabile andare a cercare i propri genitori naturali: da figlia adottiva non li ha mai conosciuti, ma ora l’urgenza è inarrestabile, Sara è pronta per iniziare la ricerca delle proprie origini.
 Ma Julia Laroche, la madre naturale, appena se la trova di fronte la respinge con durezza, una reazione comprensibile sulle prime, che nasconde però un segreto custodito da oltre trent’anni. 
È da qui che iniziano a serpeggiare i primi sospetti di una storia molto più nera di quanto la donna potesse mai immaginare, nella quale si trova a dover fronteggiare le insidie di un padre il cui profilo umano è quel che di più basso possa realizzarsi nella nostra specie.
Narrato attraverso capitoli corrispondenti a una sequenza di sedute psicanalitiche, Il passato di Sara è il racconto di una discesa agli inferi, dove i pericoli sono mortali e minacciano ciò che di più caro ha la protagonista. Sara confessa le terribili scoperte incontro dopo incontro, attraverso quella che è ormai la cifra stilistica della sua autrice. 
Acuta narratrice di thriller psicologici, Chevy Stevens produce un romanzo in cui la suspense si dosa goccia a goccia fino al compimento di un intreccio perfettamente tessuto. 

il mio pensiero

Succede nella vita che, proprio quando tutto sembra filare liscio e si è sull'orlo della felicità, qualche pensiero "anomalo" si insinui prepotentemente nella mente e se ne stia lì per un po' di tempo, quatto quatto, apparentemente silenzioso ma in realtà fin troppo ingombrante, tanto da richiedere, pretendere!, la sua legittima dose di attenzione da parte nostra.
E' quello che succede a Sara, restauratrice di mobili antichi, 34enne, mamma della vivace seienne Ally, fidanzata e promessa sposa del bell'Evan, uomo posato, razionale, sicuro di sè.
E' tempo di essere indaffarata con i preparativi in vista del gran giorno e nulla dovrebbe incupire la felicità della giovane donna.
Eppure..., qualcosa c'è.

Il suo passato.

Quale pensiero si affaccia nella testa di Sara e porterà con sè conseguenze inimmaginabili, in grado di scombussolarle l'esistenza?

Sara è una ragazza adottata, ha sempre vissuto col peso di non essere figlia naturale della coppia che l'ha cresciuta e sorella naturale della calma Lauren e della stramba e capricciosa Melanie...

E proprio adesso che sta per sposarsi ha un desiderio: cercare e conoscere la propria madre biologica, colei che l'ha partorita e poi ha abbandonata; vuole incontrarla, per sapere qualcosa su di sè, sulla propria famiglia d'origine e soprattutto capire perchè l'ha rifiutata.

Un desiderio legittimo!!
Certo, Sara è stata cresciuta da una famiglia che s'è presa cura di lei e non le ha fatto mancare nulla, anche se le difficoltà non sono mai mancate, soprattutto di interazione con il papà adottivo - sempre duro e distruttivo verso di lei, sin dall'infanzia, poco incline a mostrarle affetto - e con la sorella minore Melanie - capricciosa, invidiosa, critica....

Nonostante le perplessità espresse da Evan in merito a questa ricerca, e nonostante i timori e le sensazioni negative provate da lei stessa (unite al senso di colpa verso la madre adottiva, fragile, cagionevole di salute), Sara decide di cercare la donna che l'ha messa al mondo e riesce a scoprirne l'identità: è Julia Laroche, ed insegna all'Università di Victoria.
Quando la contatta, Julia è fredda e dura: non la vuole nè sentire nè vedere ed è bene che non la cerchi più.
Quanto gelo, quanta durezza!
Sara non può non restarci molto male!

Ma perchè la donna non vuole avere a che fare con la propria figlia? Sì, ok, se l'ha data va è perchè non la voleva, ma adesso che Sara è una donna adulta, che male può esserci nel conoscersi, parlarsi, dirsi qualcosa di "personale", magari avere qualche informazione anche sul padre biologico?
Ma il netto rifiuto di Julia non ammette repliche ed aperture, così Sara, mortificata ma testarda, decide di assoldare un investigatore privato e attorno alla strana, sfuggente e misteriosa Julia verrà fuori tutta una serie di verità sconvolgenti, mostruose, per la povera  Sara.
La prima di esse è l'identità di Julia: il suo vero nome è Karen Christianson.


Perchè ha cambiato nome?
E perchè non vuol parlare di ciò che riguarda il padre di Sara?
Quale segreto terribile nasconde?

Ecco, io ora avrei proprio voglia di dirvi il benedetto segreto... per farvi capire qualcosa di più, ma non posso, vi farei un torto!

Vi dico solo che è ciò che darà poi il via alla "fase thriller" del romanzo, che metterà Sara nei guai, che le farà vivere settimane, mesi di tensione emotiva, psicologica e fisica molto forte, che metterà in pericolo la sua esistenza, quella della piccola Ally, di Evan, con il quale avrà non poche frizioni e litigi, perchè egli sarà da subito e sempre contrario sia al desiderio ossessivo della fidanzata di ricercare la verità e sia al suo coinvolgimento in un caso di omicidi seriali, che purtroppo riguardano la stessa Sara molto, troppo da vicino, e che la faranno sentire obbligata (moralmente) a collaborare con la polizia, per dare un contributo significativo alle indagini e fermare la catena di omicidi che sta terrorizzando tante donne, la cui "colpa" è unicamente quella di andare in campeggio in estate.

Ma cosa c'entra Sara con questa serie di omicidi inquietanti? 
Perchè il suo contributo è necessario agli agenti Sandy e Billy (che diventeranno l'ombra quotidiana di Sara, dicendole cosa deve fare, come deve rispondere, quali bugie dire ecc...) per cercare di incastrare e finalmente arrestare il terribile assassino, soprannominato "il serial killer dei campeggi"?

Attraverso una narrazione sotto forma di sedute psicoanalitiche, narrata in modo personale alla propria psichiatra di fiducia, Nadine ( l'unica persona in grado di calmare e aiutare Sara - il cui equilibrio psichico sarà messo a dura prova dalle indagini, che la vedono esposta in prima linea), il lettore segue, in un ritmo che si fa serrato via via, le vicende che legano Sara ai casi d'omicidio, e che daranno l'occasione alla stessa protagonista di conoscersi meglio, di far caso a certi aspetti della propria personalità, alle proprie reazioni, ai propri meccanismi psicologici; una sorta di specchio nella quale si rifletterà un'immagine di sè che Sara mai avrebbe pensato di possedere.

Un incubo nel quale Sara si infilerà gradualmente, pensando ogni volta che basterà chiudere gli occhi o spegnere il telefono per evitare di essere coinvolta dall'assassino psicotico, che vuol parlare con lei e solo con lei, che a lei vuol confidare i propri momenti di follia, quelli che lo prendono all'improvviso e che lo spingono a commettere omicidi efferati.

Perchè proprio Sara? 
Perchè la sua presenza è tanto importante ed 
è l'unica che può tentare di fermare gli omicidi?

Un viaggio all'inferno, insomma, che metterà in crisi tutti gli aspetti della vita di Sara, mettendo alla prova il suo carattere e la sua forza interiore.
In tanti sembrano disposti ad aiutarla e sostenerla.
C'è Evan, che le sta accanto, pur non condividendo l'ossessione per il caso, avendo troppa paura di perderla.
E ci sono i poliziotti a difenderla: Sandy, antipatica, dura, ossessionata anche lei dal serial killer, ma in fondo efficiente; e soprattutto Billy, un agente bello, simpatico, gentile, premuroso, che sa consigliare Sara, tranquillizzarla ed è sempre al momento giusto e al posto giusto.

Di chi ci si può fidare? Chi le è davvero d'aiuto? 
C'è qualcuno che può veramente difenderla dal serial killer?

La Stevens costruisce una storia accattivante, capace di tenere alta l'attenzione del lettore e soprattutto, come in "Scomparsa", proprio quando sembra di essere giunti all'epilogo e... tutto è bene quel che finisce bene!!..., beh proprio allora, non fermatevi, non rilassatevi, fatevi qualche domanda perchè l'Autrice potrebbe avere in serbo per voi un colpo di scena finale!

Mi è piaciuto e l'ho letto in poche ore perchè ad ogni capitolo volevo saperne di più; c'è un buon ritmo, anche se forse c'è meno suspense rispetto al precedente romanzo; mi piace però la presenza forte dell'elemento psicologico, il mettere a nudo la protagonista, e poi il finale..

Insomma, lo consiglio!!

3 commenti:

  1. Hai confermato ciò che mi aspettavo da questo libro, non vedo l'ora di poterlo leggere!

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  2. eh sì, a me è piaciuto, spero che piacerà anche a voi, se lo leggerete!!!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz