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martedì 2 settembre 2014

Libri che vorrei... ' IL BAMBINO INDACO' - 'LA SPOSA VERMIGLIA'



Libri finiti in wishlist..!
Sempre più lunga, questa lista. E anche se a volte spunto qualcosa...., per ogni libro spuntato, se ne aggiungono almeno altri 4 o 5!!

Come sempre vi chiedo: conoscete questi libri? Li avete letti? Me li consigliate?

IL BAMBINO INDACO
di Marco Francoso


Ed. Einaudi
141 pp
16 euro

«Chi sei?, chiedo silenziosamente. Qual è il tuo segreto? Perché non ti conosco?»

«Quando infine mi passarono il bambino, una fitta di felicità mi lacerò il petto. Respirai forte per non crollare. Lo tenni in braccio e pensai che ce l'avevamo fatta. Almeno fino a lí ce l'avevamo fatta».


Trama

Forse non è cosí vero che l'istinto materno non sbaglia mai. 
A volte scegliamo di non dare peso a una piccola crepa, un'incrinatura impercettibile, che a poco a poco scalfisce, fino a squarciare. 
Cosí succede a Carlo, che all'improvviso si ritrova inerme «come chi è rimasto dalla parte sbagliata di un fiume dopo il crollo di un ponte». 
Perché Isabel, sua moglie, lotta contro i propri demoni nell'accanito inseguimento di una purezza assoluta. 
Che svuota, logora, annienta. 
Anche il loro bambino. 

Marco Franzoso ha scritto una storia attuale e sovversiva, che sfida molti luoghi comuni. 
Una storia dura raccontata in punta di penna, che non ti togli piú dalla testa.

L'autore.
Marco Franzoso è nato nel 1965 in provincia di Venezia, dove attualmente vive. Nel 1998 ha pubblicato il romanzo Westwood dee-jay (Baldini & Castoldi), da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale, e con Marsilio i romanzi Edisol- M. Water Solubile (2002) e Tu non sai cos'è l'amore (2006, Premio Castiglioncello), anch'esso diventato uno spettacolo teatrale. Nel 2012 Einaudi ha pubblicato Il bambino indaco e nel 2014 Gli invincibili
.

LA SPOSA VERMIGLIA
di Tea Ranno


La sposa vermiglia
Ed. Mondadori
372 pp
18 euro
2012
Trama

Vincenzina Sparviero è giovane, innocente e bella.
Ma, ultimogenita, è destinata al convento: e così sogna, addestrando la sua fervida fantasia, sogna che qualcosa accada a liberarla da quel destino d'ombra. 
Quando, improvvisamente, l'amatissima sorella muore, Vincenzinaè felice perchè potrà avere una vita vera, ma si sente anche in colpa...
Siamo in un piccolo paese siciliano a metà degli anni Venti, in breve tempo il matrimonio tra la palombella mansueta e il facoltoso don Ottavio Licata, fascista, mafioso e trent'anni più vecchio di lei, è combinato.
Vincenzina accetta con coraggio e incoscienza la decisione paterna, ma non ha fatto i conti con una forza destinata a sparigliare le carte, a far irrompere nuovamente nella sua vita il sogno: l'amore, incontrato negli occhi del giovane Filippo Gonzales.
Così, mentre fervono i preparativi per la grande festa nuziale, la ragazza si difende dal futuro che incombe esplorando con la fantasia l'ebbrezza di un amore vero, emozioni di cui può solo intuire la potenza. 
Seduta al balcone attende il passaggio di Filippo: il passo lento, le mani in tasca, gli occhi ardenti, una passione assoluta che si nutre solo di sguardi.
Lungo la china inesorabile che conduce al matrimonio annunciato, la colombella si tramuta senza quasi saperlo in una sparviera coraggiosa e libera, capace di una ribellione estrema... 

Con una lingua imbevuta di tutti i contrasti della sua Sicilia barocca, violenta e dolce, Tea Ranno dà vita a un romanzo che si legge come un giallo - le indagini del maresciallo venuto dal Nord, le pagine di diario di Vincenzina, la testimonianza della cugina Gioconda e del paese tutto -, ma che è insieme il dramma senza tempo dell'amore impossibile e la voce vibrante, vicinissima della passione vermiglia che vince la morte, che dà senso alla vita di ognuno di noi.

L'autrice.
Tea Ranno è nata a Melilli, in Sicilia. Dal 1995 vive a Roma. Si occupa di diritto e letteratura.
Ha pubblicato per e/o i romanzi Cenere (2006, finalista ai premi Calvino e Berto, vincitore del premio Chianti) e In una lingua che non so più dire (2007)
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2 commenti:

  1. "Il bambino indaco" l'ho letto qualche tempo fa e sì, te lo consiglio. Anche se ti dico subito che è un libro che fa male al cuore.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz