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martedì 9 settembre 2014

Recensione IL CONFINE DELL'ETERNITA' di J.A. Redmerski



Che stress non poter scrivere sul blog per giorni!
Ma finalmente eccomi qui, di nuovo online!!
Le mie letture continuano e sono felice di poter dire che nel corso della scorsa settimana sono continuati anche i regali librosi che amici generosi mi hanno fatto a sorpresa!!

Ma non è dei regali che voglio parlarvi stasera, bensì di uno degli ultimi libri letti!!

IL CONFINE DELL'ETERNITA'
di J.A. Redmerski


Ed. Fabbri
14.90 euro
450 pp
USCITA 20 NOVEMBRE
2013
Si sono conosciuti in un viaggio fuori da ogni regola.
E di certo Camryn e Andrew non sono tipi regolari. 
Si sono lasciati tutto alle spalle e sono partiti, insieme. 
Si sono amati sotto la pioggia, si sono rincorsi dentro i rispettivi dolori, hanno rivelato le loro fragilità più grandi e hanno imparato a proteggersi da tutto e da tutti.
Ora, dopo mesi on the road, aspettano una bambina. Nonostante la preoccupazione per la gravidanza inaspettata, la precarietà e le prime tensioni con i genitori, il loro rapporto è più forte di ogni altra cosa. 
Ma in agguato c’è una tragedia che potrebbe dividerli per sempre, una catastrofe che nemmeno loro sono pronti ad affrontare. 
Quel che non ti uccide ti rende più forte: sapranno superare insieme questa prova? 
O il loro rapporto, cresciuto al di fuori delle regole, non è destinato a durare per sempre?
La appassionante storia d'amore di Camryn e Andrew fa parte della serie "The Edge of never":

1.The edge of never ("Il confine di un attimo")
2. The edge of always (Il confine dell'eternità)

L'autrice.
Jessica Ann Redmerski è nata nel 1975, vive in Arkansans con i suoi figli; è un'autrice di bestseller, ama la tv e i libri.


il mio pensiero
Non vorrei spegnere l’entusiasmo in merito a questo romanzo prima ancora di cominciare a scriverne la recensione, ma mi sento di dirlo da subito: spesso, quando il primo libro di una serie (lunga o breve che sia) mi è piaciuto moltissimo, suscitando in me non poche emozioni, mi creo aspettative piuttosto alte circa il sequel… e mi accosto a quest'ultimo con un certo “timore", il timore di chi s’aspetta tanto e, allo stesso tempo, paventa una delusione, proprio in virtù dell’interesse scaturito dalla lettura del primo libro!

Ecco, questo è quello che sentivo prima di leggere il sequel di “Il confine di un attimo”: avendo amato la storia d’amore tra Camryn e Andrew- che mi ha commossa, intenerita, divertita, fatto un po’ sognare…. – non vi dico cosa e quanto mi aspettassi da “Il confine dell’eternità”.

Colpa mia e delle mie aspettative troppo alte?
Può darsi… ma la “differenza” tra i due romanzi per me è troppa!

Proverò a dirvi cosa non mi è piaciuto e cosa, invece, “può andare” di questo libro.

Inevitabili spoiler ma cercherò di selezionarli di nero!

C’eravamo fermati, nel primo libro, a Andrew malato di tumore che però riesce a combatterlo, grazie alle cure ma anche all’amore della famiglia e della sua fidanzata, Camryn.

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A rendere ancora più forte e magico l’amore dei due si aggiunge l’inaspettata gravidanza di Cam, che rende i due fidanzatini super felici.
Certo, l’apprensiva ed ansiosa Cam non riesce a non farsi mille paranoie, a non chiedersi quanto durerà questa beata felicità: il tumore è davvero stato sconfitto o è nascosto quatto quatto in un cantuccio, pronto a travolgere di nuovo la vita sua e di Andrew?

E la gravidanza? I due sono così giovani, hanno ancora tante cose da fare insieme, tanti posti da visitare: forse questa bimba è giunta troppo presto? 


Le domande sono tante e sta ad Andrew – e a Natalie, la migliore amica di Cam – cercare di rassicurare la ragazza, in modo che non si faccia prendere dall’ansia e dalle paure di sempre, che poi finiscono per rattristarla e smorzare la sua gioia di vivere.

Perché Camryn, infatti, anche qui, è sempre la solita insicura, travagliata da mille dubbi, dai dolorosi ricordi del passato…, che non le permettono di godere appieno dei doni del presente.

Ma per sua fortuna accanto a lei c’è Andrew: positivo ed ottimista per natura, capace di vedere il buono ovunque per cercare soluzioni e sicurezze anche quando non sembrano esservi; protettivo all’ennesima potenza verso la propria ragazza, desideroso di farla star bene, di esaudire ogni suo desiderio, di aiutarla ad avere più fiducia in se stessa, a non scoraggiarsi facilmente, a non farsi sopraffare dalle paure…

Senza di lei, Cam sarebbe davvero “nuda”, la metà di se stessa; e lo stesso è per Andrew, che l’ama incondizionatamente.

Ho ritrovato, quindi, lo stesso amore viscerale, giovane, fresco eppure maturo: Andrew a Cam si completano, si aiutano a vicenda in modo spontaneo, e quale test più “appropriato”, per mettere alla prova il loro amore, delle continue difficoltà che la vita li pone davanti, proprio quando pensavano che le cose andassero non bene, di più?

La vita è una strada in salita, sempre, e i due protagonisti, seppur giovanissimi, hanno dovuto impararlo presto e a loro spese: la vita ha provato in passato, e ci prova ancora nel presente, a togliere loro un po’ di “cose” importanti, a volte riuscendoci, altre volte no, ma certo è che Andrew e Cam hanno avuto modo di crescere, di imparare a conoscere se stessi e il proprio partner sempre meglio, ed insieme sono una forza, capace di superare ogni difficoltà!

E se Cam rivela debolezze e insicurezze, se si rivela meno pronta di Andrew a gestire perdite importanti, pure lui riuscirà a “insegnarle” come fare, inventando mille modi per scuoterla, per “obbligarla” a guardare in faccia il proprio dolore e affrontarlo.
I momenti di buio non mancheranno ma l’amore sarà la luce per uscirne fuori.
Ritorna anche qui il tema della “vita on the road, del viaggio come esperienza per staccare la spina dalla quotidianità e non permettere che l’abitudinarietà e la routine di un’esistenza trascorsa in città, magari in casa con mamma, possa farli arenare nella noia, smorzando ogni entusiasmo.

La musica, che nel primo libro ha avuto un suo ruolo importante, a far da cornice al loro incontro così spontaneo, suggellando il loro legame e il loro amore, la ritroviamo, sì, ma a mio avviso con meno forza.

Ecco, “meno forza”: due paroline che, ahimè, descrivono questo romanzo.

Ho trovato tutto meno incisivo: i dialoghi li ho trovato sciocchini e banali, fin troppo adolescenziali (più che nel primo, e lì erano più piccoli, no?); le situazioni create mi sembrano tirate per i piedi, senza troppo sforzo mentale e senza troppa fantasia, quasi trascinate (sia gli episodi “positivi” che quelli negativi); il romanticismo ha superato quello che per me è il “livello sano” per sfociare nella sdolcinatezza e, talvolta, nella pateticità.

Per carità, mi rendo conto che siamo nel genere Young Adult/romance contemporaneo, per cui approvo e accetto di buon grado i momenti di tenerezza e dolcezza uniti a quelli hot, ma non so…, spesso Andrew mi è parso, come dicevo, banale (e io l’ho adorato nel primo libro, credetemi!!!), scontato, troppo “principe azzurro” perfettino, di un premuroso quasi “innaturale”!

Sì, ok, alla fine può risultare l’uomo ideale – e questo è un elemento positivo – e lui non solo veste alla perfezione i panni di partner attento e amorevole, ma anche di counselor/psicoterapeuta, visto che aiuterà lei ad affrontare e superare il lutto del primo fidanzato (Ian) e altre vicende dolorose.

Insomma, mi è mancata la spontaneità e la forza narrativa del primo, come se tutto fosse trascinato per creare per forza una storia che, non dico non riesca a stare in piedi o che sia sciocca o inutile, ma che comunque - a mio modesto avviso - manca di convinzione; cioè, mi spiace dirlo, ma ho trovato davvero tutto scialbo, anche l’epilogo.

Ok, ammetto che forse, stando al genere letterario in questione, non potevo aspettarmi chissà che scelta narrativa differente da parte dell’Autrice, ma io ho avuto questa sensazione per tutto il libro: un sequel che di per sé non dà un granchè in più alla storia d’amore tra i due.
Alla fine del primo libro, ho pensato che questa giovanile love story fosse già perfetta così!
Sì, loro continuano a passarne di diverse, insieme, quindi il loro amore risulta rafforzato; ci sono diversi momenti teneri e un pochetto mi hanno pure commossa, ma per la maggior parte della lettura, mi costa dirlo, non sono riuscita a farmi coinvolgere emotivamente (e sì che io sono romantica e facile alla lacrimuccia e “alle palpitazioni d’amore”!!).

Insomma, non mi sento di consigliarlo più di tanto… Certo, se il primo vi è piaciuto e siete curiosi di rivivere l’amore di Andrew e Cam, leggetelo (quello c’è)  e spero che soddisfi le vostre aspettative più e meglio di quanto abbia soddisfatto le mie   ^_-

Dovrei scrivere un'altra recensione, ma forse rimando a domani!!

'Notte <3

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz