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domenica 9 novembre 2014

Recensione film: "La ragazza del dipinto" di Amma Asante



2014
Regia: Amma Asante

Il film britannico Belle, con Gugu Mbatha-Raw, Tom Wilkinson e Tom Felton, racconta la storia vera di Dido Elizabeth Belle, figlia di un ufficiale della marina inglese e di una donna africana.

Tratto da una storia vera, Belle racconta la vita di una ragazza dal sangue misto, Dido. 
Portata in Inghilterra dal padre, ufficiale della marina britannica, viene cresciuta ed educata come un’aristocratica, sopportando però le discriminazioni dovute alla sua diversa etnia. 
Insieme alla cugina Elizabeth, Dido impara sulla sua pelle le regole e le convenzioni sociali del tempo. L’incontro con un giovane avvocato, John Davinier, cambia tuttavia la sua percezione di se stessa: l’amore che nasce tra i due porta la famiglia di Dido a rivedere la concezione tradizionale sul concetto di razza vigente al tempo.


Ho visto il film in streaming pochi giorni fa e l'ho trovato molto bello.
A me piacciono le storie ambientate nel passato e nella società londinese tra Settecento e Ottocento, con i suoi abiti raffinati e le sue abitudini e convenzioni eleganti ma anche molto rigide.
Dido è un bel personaggio: una donna giovane forte, determinata, fiera di sè e delle proprie origini, nonostante proprio queste ultime la costringono a stare sempre un po' ai margini della società come della famiglia.

Sì perchè, nonostante sia amata dai Mansfield, che l'hanno cresciuta praticamente come una figlia, essi non la lasciano pranzare con loro e tanto meno le permettono di presentarsi alle cene con eventuali ospiti, per non urtare la sensibilità di questi ultimi.
E' un periodo in cui si parla ancora di schiavismo dei neri e della conseguente discriminazione nei loro confronti, considerati inferiori.
La stessa Dido, che pure è figlia di una persona di alto rango - che le ha lasciato una cospicua eredità (tale da renderla, potenzialmente, un "buon partito") - ed ha ricevuto un'invidiabile educazione ed istruzione, dovrà subire il disprezzo e le umiliazioni da parte di famiglie alla ricerca di una moglie ricca (per i propri rampolli) e di certo non mulatta... (particolare, questo, visto come una cosa di cui vergognarsi).

Ma Dido ha un bel caratterino, è intelligente, istruita e sente di non dover assolutamente provare vergogna per il colore della propria pelle perchè non è questo a rendere una persona migliore o peggiore di un'altra.

dido e davinier
A rafforzare le sue convinzioni ci penserà l'incontro con un giovane avvocato, Mr. Davinier, che si batterà con ardore perchè certe discriminazioni verso i neri siano abolite e le sue opinioni progressiste in merito al Massacro della Zong (tale caso riguardava la richiesta all'assicurazione, da parte dell'armatore della nave Zong, di pagare il premio per la morte degli schiavi di colore assicurati, morti durante il tragitto in mare. Il capitano della nave sostiene che gli schiavi sono stati gettati in mare per salvare l'equipaggio della nave, in quanto non vi era sufficiente acqua potabile per tutti. Ma non fu quella la vera motivazione, bensì  il desiderio di.... frodare la compagnia assicurativa!!) potrebbero creare uno spiraglio di modernità in un contesto che ancora si dimostra gretto e chiuso.

In certi momenti del film - soprattutto quando s trattava di andare in giro per salotti e ricevimenti alla ricerca di un fidanzato per lady Elizabeth - sembrava di essere in un romanzo della Austen e questo ha dato un po' di "brio" e leggerezza ad un film che di per sè è abbastanza serio.

Non l'ho trovato mai noioso e mi sono piaciuti sia i personaggi che l'ambientazione e le tematiche affrontate.

Consigliato agli amanti del genere drammatico e di ambientazione storica,  con abiti e usanze del tempo di riferimento.




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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz