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mercoledì 20 gennaio 2016

I libri nei libri ("Ally nella tempesta")



Cari lettori, anche voi come me siete in compagna di un buon libro?

Io sto leggendo "Ally nella tempesta" di Lucinda Riley e mi sono balzati agli occhi questi libri menzionati nel romanzo.

Uno dei libri principali, che hanno un posto importante nelle vicende narrate, è Peer Gynt, un poema drammatico in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritto nel 1867 e rappresentato per la prima volta a Oslo (a quell'epoca chiamata Christiania) il 24 febbraio1876, con le musiche di scena di Edvard Grieg.

Ed. Einaudi
trad. A. Rho
137 pp
13 euro
1975
La storia narrata dalla Riley si snoda su due diversi piani temporali - distanziati da oltre cento anni - e quello più in là nel tempo vede come protagonisti due personaggi che hanno avuto a che fare proprio con la rappresentazione teatrale di questo dramma.

Peer Gynt è, per i norvegesi, un'opera poetica fondante l'identità nazionale, come il Don Chisciotte per la Spagna, il Faust per la Germania e la Divina Commedia per l'Italia. 
In una più universale prospettiva, Peer Gynt ha del resto molte analogie con questi classici perché affronta i temi cruciali del destino civile e metafisico dell'uomo, del senso della sua esistenza e del suo impegno morale. 

Per questo, Harold Bloom l'ha definito il «centro di Ibsen»: un'immensa capricciosa e sconvolgente opera poetica, che sintetizza e concentra tutta la complessità della natura umana - sospesa fra eroismo e vigliaccheria, abnegazione e istinto, santità e perdizione analizzata e trasfigurata dal grande drammaturgo, con sguardo implacabile e profondo.





«Io sarei fuggita molto più velocemente da quei troll» aveva dichiarato un giorno dopo aver finito
di leggere Le tre principesse di Whiteland.
«Ma uno dei troll aveva sei teste» aveva obiettato Knut.
«Sei teste ti rallentano e basta» aveva detto con un sorriso.

Leggendo la citazione che ho riportato, potete notare  la seconda menzione metaletteraria.
Essa non è propriamente un altro libro, bensì un racconto favolistico: Le tre principesse di Whiteland - oggetto di lettura da parte di una dei personaggi femminili principali del romanzo - è appunto una favola di Andrew Lang (1844-1912).
Questi è stato è stato uno scrittore e poeta scozzese, oggi maggiormente conosciuto quale uno dei più importanti scrittori folkloristici e di racconti di fate.

Interessante è il sito dedicato alle sue raccolte di favole: QUI
QUI potete leggerla online, se vi va.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz