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mercoledì 20 gennaio 2016

Prossimi arrivi Neri Pozza (anteprima libri)



Prossimi ed interessanti arrivi in casa Neri Pozza!
Qualcosa vi stuzzica?

  • Sabbie mobili racconta la vita di una grande scrittrice, Sybille Bedford.
  • Accolto al suo apparire in Inghilterra dal favore della critica e del pubblico, L’estate degli annegamenti è un’opera in cui «follia, mistero e mito si danno la mano» (Financial Times) in una scrittura di grande bellezza e maestria. 
  • Salutato in Germania come una delle opere piú importanti della narrativa tedesca contemporanea, capace di inaugurare finalmente «l’era post-Günther Grass» (Die Zeit), Morire in primavera è piú di un libro sulla guerra e sulla follia nazista. È un romanzo in cui l’innocenza e la colpa, la libertà e il destino, l’amicizia e il tradimento sono chiamati a raccolta in una prosa limpida e controllata che colpisce al cuore.


Sabbie mobili
di Sybille Bedford

Ed. Neri Pozza
trad. S. Fefé
336 pp
16.50 euro
4 FEBBRAIO 2016

Trama

Sabbie mobili non è semplicemente l’autobiografia di «una delle più brillanti esponenti della prosa inglese moderna» (Bruce Chatwin).
È il racconto di un secolo in cui «tutte le vite si spezzarono in due» e, insieme, un prezioso documento su come accostarsi all’arte della scrittura.

Nata in Germania da Maximilien von Schoenebeck, il «beau Max» superstite del mondo scomparso nell’apocalisse della Grande guerra, il barone che nella sua residenza estiva teneva una coppia di scimpanzé, e da una madre ebrea molto più giovane del suo consorte, per una serie di circostanze – la morte prematura del padre, la fuga ancora più prematura della madre in Italia – Sybille, detta Billi, fu costretta a lasciare presto la Germania, alla volta prima dell’Italia presso la madre e poi dell’Inghilterra.
Erano gli anni di Weimar e della Società delle Nazioni. Anni cominciati con grandi speranze e proseguiti con crack finanziari e paure sotterranee che si fecero presto palesi con l’avvento del fascismo e, nel 1933, delle camicie brune.
Billi divenne subito consapevole del suo destino: essere una rifugiata, una sopravvissuta cui era toccata la sorte propria di ogni illustre espatriato negli anni tra le due guerre: vivere in enclave - il Sud della Francia in compagnia di Aldous Huxley, Thomas Mann e Bertolt Brecht, l'Italia prefascista di Norman Douglas - dove fiorivano talento e piacere. 
Parchi giochi, destinati a essere spazzati via nel settembre del 1939, in cui l’esistenza di ognuno e dell’intero secolo fu, appunto, divisa in due.
Il matrimonio di convenienza con Walter «Terry» Bedford, orchestrato da Martha Huxley per evitare il rimpatrio forzato in Germania, il passaggio all’altro capo del mondo su una nave passeggeri americana per raggiungere gli Huxley, i vani tentativi di pubblicare romanzi: la prima metà del secolo dilegua, per Billi, rapidamente tra amicizie amorose crudeli e innocenti e risparmi altrettanto celermente dilapidati.
Nel dopoguerra, sopravviene però la svolta: Billi scopre che si può dire la verità nella scrittura. Si sorprende a mettere su carta un rigo che sembra corrispondere a ciò che Ernest Hemingway definiva una frase vera («Tutto ciò che dovete fare è scrivere una frase vera, e proseguire da lì»), e abbandona i suoi maldestri tentativi di scrivere alla maniera di Aldous Huxley. Dalla svolta nascono capolavori come A Legacy, «uno dei grandi libri del XX secolo» (Francis King) e numerose altre opere che fanno di Sybille Bedford una delle maggiori scrittrici del Novecento.

L'autrice.
Sybille Bedford nasce nel 1911 a Charlottenburg, in Germania. Tra le sue opere Il retaggio (Adelphi 2003), Una visita a Don Otavio (Adelphi 2007), Educazione non sentimentale (Neri Pozza 2011). Muore il 17 febbraio 2006 all’età di 94 anni.



L'estate degli annegamenti
di John Burnside


Ed. Neri Pozza
trad. M. Ortelio
288 pp
18 euro
Febbraio 2016
«L’aspetto che più spicca del lavoro di Burnside, a parte l’esattezza del linguaggio, è la bellezza della prosa. Detto in maniera molto semplice: scrive meravigliosamente».

The Irish Times

Trama

Pur essendo vissuta per i primi tre anni di vita a Oslo, di quel periodo Liv non ha ricordi.
Lei conosce bene solo Kvaløya, settanta gradi di latitudine nord, nel circolo polare artico, l’isola che sua madre, pittrice di talento, ha scelto quando ha deciso di rifugiarsi in un luogo remoto dove dipingere in pace.
Attorno alla baita grigia in cui vive non c’è nulla, a parte la casa, e un minuscolo rifugio usato un tempo per la caccia o la pesca, del vecchio Kyrre Opdahl.
E proprio sulla casa di Kyrre girano leggende di antichi e funesti eventi: ragazzi di campagna usciti alle prime luci dell’alba e tornati a casa contaminati da qualcosa di innominabile.
Nella fantasia popolare i troll sono mostri e la huldra una fata che, vestita di rosso, danza nei prati in attesa di giovani uomini da ammaliare e distruggere, ma nella memoria di Kyrre sono forze maligne all’origine di accadimenti reali.
Liv ascolta incantata e tremante, e anche un po' scettica, i racconti del vecchio.
L’estate, però, in cui la ragazza compie 18 anni accadono eventi così letali da sradicare le più solide e ferme convinzioni.
Mats e Harald Sigfridsson, due fratelli inseparabili, trovano la morte nello stesso identico modo: annegano nel mare piatto come l’olio. 
Prima di morire erano stati visti alla sfilata del Giorno della Costituzione in compagnia di Maia, una ragazza cupa, guardinga e così sicura di sé da incutere timore.
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Le loro morti, così come quella di Marti Crosbie che avviene di lì a poco, inquietano profondamente l’intera Kvaløya e Liv in modo particolare, che resta impietrita dallo stupore quando scorge Kyrre Opdahl svanire nel nulla insieme a Maia, lungo il sentiero che scende da casa sua alla spiaggia.

L'autore.
John Burnside è nato in Scozia nel 1955. Ritenuto uno dei maggiori poeti e scrittori britannici, ha vinto nel 2011, con la raccolta Black Cat Bone, il Forward Poetry Prize (assegnato in passato a Seamus Heaney, Don Paterson e Ted Hughes). È autore di numerosi racconti e romanzi, ed è membro della giuria del Man Booker Prize. Tra le sue opere Una bugia su mio padre (Neri Pozza 2012).



Morire in primavera
di Ralf Rothmann


Ed. Neri Pozza
Trad. R. Cravero
208 pp
16 euro
uscita:
21 GENNAIO 2016
«Morire in primavera è un romanzo grandioso, piú forte di qualsiasi esperienza letteraria. Ed è anche molto piú di un romanzo pacifista. Il miglior libro che ho letto quest’anno».
Sebastian Hammelehle, Der Spiegel


Trama

Nel tardo inverno del 1945, nella Germania del nord, i 17enniWalter e Fiete lavorano come mungitori in un podere. 
Walter pensa che non lo spediranno mai al fronte. Sparava storto già nella Gioventú Hitleriana, ha gli occhi che non vanno, munge mucche, fa un lavoro che qualcuno deve pur fare. Inoltre, deve ancora finire di brigare con Elizabeth, la ragazza che fuma come una ciminiera e, con le sue sopracciglia, i riccioli neri e una sfrontatezza senza pari, sembra una zingara.
Fiete, il suo amico piú caro, ha il volto scarno, la carnagione imberbe, le ciglia lunghe e ricce e, se chiude gli occhi pesti, pare una ragazza. Quando beve, anziché dire «Heil Hitler», dice «Drei Liter». Ha già la fidanzata: Ortrud, dalle labbra rosse come nessuna. Insomma, è tutto fuorché un soldatino di piombo pronto a difendere l’onore della grande Germania.
A una festa, però, compaiono anche le Waffen-SS, e un invito cui nessuno può sottrarsi, pena ritrovarsi un cappio attorno al collo: arruolarsi per sancire la fedeltà al Führer, al popolo, alla patria e alla fede incrollabile nella vittoria!
Walter e Fiete si ritrovano cosí in Ungheria. Walter a trasportare rifornimenti per le truppe e Fiete nell’orrore del fronte. 
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In un giorno di primavera, Walter apprende che Fiete non ha resistito all’orrore: ha disertato, è stato riacciuffato, sprangato e chiuso a chiave proprio nella cantina della sua camerata. 
L’indomani tocca proprio alla sua camerata l’onore di «rispedire al mittente», davanti a un plotone d’esecuzione, il giovane amico.

L'autore.
Ralf Rothmann (1953) è uno scrittore, poeta e drammaturgo tedesco, vincitore del Premio Francoforte-Bergen, del prestigioso Literaturpreis der Konrad-Adenauer-Stiftung e, nel 2013, del Friedrich-Hölderlin-Prize. I suoi romanzi sono tradotti in piú di dieci lingue
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4 commenti:

  1. Risposte
    1. già, in particolare L'ESTATE DEGLI ANNEGAMENTI, per quanto mi riguarda ;)

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  2. Tesoro caro, la cosa più difficile dalle tue recensioni ..è ... cosa leggere..mi sembrano tutti e tre estremamente interessanti e la,scelta si fa sempre più ardua....
    Grazie di queste tue meraviglie.
    Un bacio serale!

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    1. cara, è vero, quando certi libri catturano la nostra attenzione, poi scegliere è difficile :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz