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martedì 8 marzo 2016

Recensione: LA ROSA SELVATICA di Jennifer Donnelly



E fu così che portai a termine la saga, composta da tre libri, di Jennifer Donnelly iniziata con "I giorni del tè e delle rose"!

JENNIFER DONNELLY, scrittrice americana di grande successo e tradotta in tutto il mondo, vive a New York. I suoi precedenti romanzi – I giorni del tè e delle rose (RECENSIONE) e Come una rosa d’inverno (RECENSIONE), entrambi pubblicati da Sonzogno – hanno ottenuto il plauso della critica e conquistato i lettori di tutto il mondo.


LA ROSA SELVATICA
(The Wild Rose)
di Jennifer Donnelly


La rosa selvatica
Ed. Sonzogno
trad. S. Caraffini
592 pp
21.50 euro
2013
Siamo a Londra ed è il 1914. 
Abbiamo già incontrato (alla fine del secondo libro) i protagonisti principali del capitolo finale di questa saga famigliare: Seamus Finnegan (fratello minore di Fiona Finnegan  Bristow, la coraggiosa e intraprendente eroina del primo romanzo) e la sua amica speciale, Willa Alden.
La loro comune passione - scalare le montagne, quelle più alte e pericolose - è stata anche la ragione della loro dolorosa separazione: erano ancora giovanissimi quando, nel corso della scalata del Kilimangiaro, a causa di un incidente Willa fu sul punto di morire, ma fu salvata da Seamie, che in quella condizione di assoluta e disperata emergenza, autorizzò il taglio della gamba della ragazza pur di farla vivere.

In seguito al tragico incidente, l’anticonformista e caparbia scalatrice Willa Alden taglia i ponti con il proprio passato e con Seamus Finnegan, l’uomo che l’ha salvata, che lei ama più di se stessa ma che al contempo ha permesso che le fosse recisa una gamba (lei avrebbe preferito morire piuttosto).

Eroe delle esplorazioni polari, Seamus cerca di rifarsi una vita a Londra, provando a dimenticare la sua rosa selvatica, l'indomabile Willa, che intanto si è rifugiata in un angolo remoto del Nepal da cui contemplare e fotografare le cime dell’Himalaya per la Royal Geographical Society. 

Entrambi quindi cercano di mettere da parte il grande amore che li unisce, cui però loro non hanno mai dato spazio e sfogo, buttandosi in altre storie.
E mentre in Nepal Willa conosce - avendo una breve e non impegnativa relazione - Max von Brandt (enigmatico alpinista tedesco), a Londra il malinconico Seamie incontra la bella e dolce Jennie, figlia di un reverendo, e il suo cuore sembra riprovare emozioni e sensazioni che la lontananza da Willa sembravano aver soffocato per sempre.
Jennie è l'esatto opposto della donna amata da sempre: tanto dolce e mite la prima, quanto selvaggia e determinata l'altra.
Può esserci posto per un'altra donna e un altro amore nel cuore di Seamie, con il ricordo di Willa (e il rimpianto di un amore non vissuto) a ossessionarlo?

I due innamorati sembrano destinati a star lontani, e la voglia di ricominciare a vivere fa sì che Seamie si affezioni alla bella Jennie, il cui amore è rassicurante, puro...: quello che gli ci vuole per placare la tempesta che gli agita il cuore e la mente.
L'amore giusto per seppellire quello senza futuro per Willa.

Proprio quando sembra che quest'amore nuovo abbia portato una ventata di freschezza nell'esistenza di Seamie, ecco che Willa ritorna a Londra.
L'incontro tra Seamie e l'amore della sua vita non può lasciarli indifferenti: la passione divampa e i due diventano amanti, ma questa tresca non ha futuro, perchè la coscienza vieta loro di ingannare la povera Jennie - che nel frattempo è rimasta incinta - ed entrambi si convincono che sia meglio rinunciare, ancora una volta, al sentimento che li unisce, e che li unirà sempre nonostante la vita li separerà.

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Nel frattempo, si avvicinano sempre più i rumori di un'imminente guerra, che andrà inevitabilmente a stravolgere le vite dei nostri protagonisti.
Londra è in fibrillazione per le tensioni che precedono la Prima guerra mondiale e infatti seguiamo i dibattiti in Parlamento - in merito agli interventi bellici da parte dell'Inghilterra - grazie alla presenza in politica di Joe Bristow (marito di Fiona).
A complicare le cose sarà il già citato Max von Brandt - un uomo dai mille nomi, dai mille volti - che frequenta l'alta società, i salotti dell’élite, per carpire i segreti dei più influenti uomini politici.

Gli svariati e sempre movimentati incontri tra i tre - Max, Seamie e Willa - darà inizio a una serie di avventure che li porterà di nuovo a viaggiare, arrivando in Egitto e in Siria, addirittura al fianco dell'agente segreto britannico Lawrence d’Arabia (che guidò la rivolta araba nel 1916-17), in un vorticoso succedersi di colpi di scena e sentimenti che intrecceranno sempre più saldamente i loro destini.

Max è un personaggio (antagonista) complesso che, con i suoi incomprensibili e loschi traffici, farà del male a molte persone e più volte riuscirà a mettere in pericolo le vite anche di Seamie e Willa; e anche lui ci riserverà un clamoroso colpo di scena finale.
I due eterni amanti, benchè lontani fisicamente, continueranno ad amarsi e a fare qualsiasi cosa per salvare l'uno la vita dell'altra, quando potranno.

Ad ostacolare il loro amore e la loro felicità interverranno non solo furfanti, criminali, spie e complotti di guerra, ma anche menzogne dette da chi, per amore e per paura di perdere l'oggetto del proprio amore, è capace di costruire castelli di bugie...

Incontriamo i diversi personaggi presenti nei precedenti romanzi; ho già citato Fiona e Joe, la loro famiglia (in particolare spicca la loro figlia Kate, attivista femminista coraggiosa e impavida come sua madre), Sid e India,  protagonisti del secondo libro e che anche qui vivranno le loro piccole avventure.

La rosa selvatica è l'ammaliante epilogo di un'epopea romanzesca capace di restituirci le  pene e le attese di un mondo sull’orlo di una guerra logorante che porterà inevitabilmente a un cambiamento epocale.

La Donnelly riesce anche questa volta a costruire una storia complessa, ricca di colpi di scena, che coinvolge il lettore attraverso un ritmo adrenalinico, lo tiene incollato alle pagine, ansioso di proseguire capitolo dopo capitolo per conoscere le vicende imprevedibili e movimentate dei tanti personaggi che intervengono e che ci attirano perchè passionali, "vivi", cattivi compresi.
Storia e finzione si mescolano in modo avvincente e, sebbene il romanzo sia corposo, non risulta mai noioso, anzi, tiene alto l'interesse del lettore ad ogni pagina.

Una bella trilogia, romantica e avventurosa, che ti permette di fare un sacco di "viaggi" con l'immaginazione in luoghi e tempi lontani da noi.
La consiglio, soprattutto se amate il romance storico.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz