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lunedì 18 luglio 2016

Recensione: "JOHN BALE E LA LEGGENDA DI ASHKAN. I Quattro Medaglioni d'Oro" di Renato Di Pane



Buon pomeriggio, carissimi lettori!!
Ritorno qui sul blog per lasciarvi il mio parere su un gradevole e simpatico romanzo fantasy, dalle atmosfere intriganti - frutto dell'incontro tra la fantasia e il mondo delle leggende e delle scoperte archeologiche - e dal ritmo decisamente vivace.
Per la copia omaggio del libro in questione ringrazio la C.E. Kimerik e l'autore, Renato Di Pane.


JOHN BALE E LA LEGGENDA DI ASHKAN.
I Quattro Medaglioni d'Oro.
di Renato Di Pane



C.E. Kimerik
249 pp
13.60 euro
Febbraio 2016
Protagonista di questo romanzo d'esordio di Renato Di Pane è il titolato professore e archeologo John Bale, di Boston, che si ritrova invischiato in mirabolanti ed incredibili avventure alla ricerca di quattro misteriosi e potenti oggetti che potrebbero salvare il mondo dalla catastrofe.

A mettere in pericolo l'umanità è il malefico Ashan, imperatore del male, che per ora, e da tempo immemore, sta "dormendo"; ma qualcuno di altrettanto malvagio desidera risvegliarlo, ed è Kaleem, il gran maestro della setta degli ashkiani.
E' necessario un uomo coraggioso che lo fermi, e la sorte ha scelto proprio il nostro professore John Bale.

Tutto parte dalle ricerche di un altro esimio professore, Bernard, che sta cercando di scoprirne di più proprio su Ashkan e su un'antica leggenda che narra di un Libro d'Oro, nel quale viene rivelata l'esistenza dei 4 medaglioni d'oro - nascosti in quattro diversi luoghi della Terra - che, una volta riuniti, formeranno il leggendario Sacro Graal, il quale non è un calice bensì un artefatto potentissimo e, soprattutto, in grado di distruggere il terribile e temibile Ashkan.

Durante una spedizione in Israele, il professor Bernard scopre una preziosa pergamena scritta in sumero antico, scoperta che gli costerà la vita.
A prendere in mano la situazione per saperne di più ci penserà il nostro John che, accompagnato dalla fedele collega Pam Carter (i due sono legati non solo da una forte amicizia e stima, ma anche da un sentimento ben più profondo che finora non si sono mai confessati reciprocamente) e da due bravi e intelligenti studenti, Robert e Jessica, si recherà a Gerusalemme, la quale sarà soltanto la prima tappa di un lungo viaggio alla ricerca di importantissime risposte.

I quattro ricercatori scoprono la pergamena antica, apprendendo di come Ashkan abbia cercato in passato di conquistare la Terra ma senza riuscirci, grazie al provvidenziale intervento di un certo mitico personaggio di nome Adam.

Il malvagio progetto di Ashkan non è mutato e Kaleem desidera aiutarlo a realizzarlo attraverso la distruzione dei famigerati 4 medaglioni che rappresentano i quattro elementi naturali - aria, acqua, terra e fuoco.

La missione di John Bale e dei suoi tre amici sarà proprio questa, anche se i quattro si imbarcheranno in essa senza saperne inizialmente la grossa portata, ma spinti più che altro dall'euforia di fare ricerche archeologiche di valore e dal desiderio di scoprire la ragioni per la quale, nel frattempo, persone a loro note sono morte (uccise?) misteriosamente...

Le ricerche dei quattro eroi procedono a suon di intuizioni e di scoperte via via sensazionali: dall'Holy Mount di Gerusalemme alle piramidi d'Egittto, da Istanbul e il monte Ararat alla mitica Atlantide (l'isola di Santorini), per poi concludere (per ora) il giro su un pianeta sconosciuto, l'Heden..

La realtà si mescola alla fantasia attraverso avventure e colpi di scena, contrassegnati da una serie di prove ed ostacoli da superare attraverso la risoluzione di enigmi e indovinelli, per lo più scritti in una lingua leggendaria ed antichissima: il sugizio (un mix tra sumero e egizio); nel corso delle varie e pericolose ricerche, i quattro archeologi incontrano una serie di personaggi particolari, alcuni dei quali sembrano volerli aiutare in modo disinteressato, salvo poi scoprire che sanno più di quel che hanno rivelato inizialmente; ma soprattutto a rompere le uova nel paniere c'è sempre lui, Kaleem, onnipresente e super informato grazie agli scagnozzi mandati sulle tracce del povero Bale.

Infatti, parallelamente al filone narrativo principale (la movimentata spedizione di John e compagni), l'autore ci porta negli indefiniti luoghi sperduti e oscuri in cui vive Kaleem, che medita piani di distruzione nei confronti dei nostri eroi.

Il ritmo narrativo è reso vivace ed incalzante da un linguaggio semplice ed immediato, dall'abbondanza di dialoghi e dai repentini (a volte anche troppo...) cambi di scena, oltre che dal contenuto decisamente avventuroso delle ricerche dei personaggi all'interno di scenari ricchi di storia, miti e leggende antichi quanto il mondo.

Come di frequente accade nei fantasy, vi è la tematica del Bene e del Male, che porta non solo alla netta distinzione tra i "buoni" e i "cattivi" ma anche a quella, conseguente, della necessità di salvare il mondo e l'umanità da un "qualcuno" ("Lui") molto malvagio, che ha degli scopi che potrebbero avere effetti deleteri sul genere umano.

Leggendo, ho apprezzato molto la fantasia dell'Autore nel costruire questo percorso archeologico che, come dicevo, mescola frammenti di storia (biblica e antica, in generale) con altri fantastici; del resto, il sostrato della storia è la cosiddetta fanta-archeologia, punto d'incontro tra storia, fantasia e mistero.

Durante la narrazione delle vicende, l'Autore si rivolge direttamente al lettore e con domande e frasi sibilline cerca di stuzzicarne la curiosità.

In diversi momenti, nel corso della lettura, ho trovato il linguaggio un po' ripetitivo e meccanico, e questo soprattutto in relazione all'uso eccessivo di determinate espressioni e aggettivi vòlti a trasmetterci gli stati d'animo, le emozioni e le reazioni dei personaggi, il che però (a mio avviso, immagino sia una considerazione squisitamente soggettiva) non basta a conferire loro un grande spessore psicologico; con questo non intendo dire affatto che siano piatti, anzi, riusciamo comunque a comprenderne il carattere generale, e così ci fa sorridere l'entusiasmo di John, le sue "illuminazioni" improvvise di fronte ad un mistero da risolvere; la determinazione di Pam; l'euforia e l'irritabilità di Jessica; i borbotti e i momenti di saggezza di Robert.

Il mio giudizio complessivo sul romanzo è positivo, l'idea è bella, accattivante, come lo sono in generale il campo delle scoperte archeologiche e la conoscenza delle civiltà antiche; ho trovato trascinante lo slancio e la passione che l'Autore è riuscito a trasmettere nella storia tramite sia gli eroi che i nemici; il finale è aperto in quanto si tratta del primo libro di una trilogia.
Non ci resta che aspettare il secondo libro per immergerci di nuovo nelle avventurose peripezie di John Bale e compagni!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz