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martedì 29 agosto 2017

Recensione: VARESE NON AVER PAURA di Laura Veroni



Un noir che sin dalle primissime battute tiene avvinto il lettore alle vicende narrate, coinvolgendolo in un'impegnativa e delicata indagine che vede al centro delle povere ragazzine vittime di uomini depravati e un feroce assassinio; ad occuparsene è il P.M. Elena Macchi, magistrato dalla personalità forte e determinata.


VARESE NON AVER PAURA
di Laura Veroni


Ed. Frilli



Il libro si apre raccontandoci di una ragazzina di 11 anni che sta si sta allenando, correndo in un bosco, quando a un tratto viene aggredita da un uomo...

La scena si interrompe e saltiamo a vent'anni dopo questa brutta faccenda. 
A Varese il P.M. Elena Macchi, rientrando dal lavoro, si imbatte in una giovane donna: è Carla Allevi, la nuova vicina, di professione insegnante, più giovane di lei.
Elena è una donna prossima ai cnquanta, single per scelta, algida, rigida, molto sostenuta con chiunque, poco incline a concedere amicizia e confidenza, sempre sulle sue, tanto da mettere in soggezione tutti coloro che hanno a che fare con lei; eppure, quando conosce la nuova condomina, sente di potersi sciogliere e tra le due scatta subito un'intesa, che pare avere tutti i presupposti per sfociare in una bella amicizia.

Carla, diversi anni più giovane di Elena, è un tipo tranquillo, dolce, che conduce una vita senza eccessi, abbastanza solitaria, dedita al proprio lavoro; cerca di essere un'ottima insegnante (di scuola media) e di offrire ai propri alunni anche un supporto emotivo, mostrando comprensione ed empatia. Proprio questo modo di essere la spinge a preoccuparsi di una delle sue migliori alunne, Sara Guglielmi, che ultimamente è molto schiva e silenziosa, e il suo rendimento scolastico è inspiegabilmente calato.
Conquistata la sua fiducia, Carla scopre che la ragazza è turbata e spaventata perchè ultimamente un uomo la sta importunando con troppa insistenza; di questo lei non ha fatto parola con nessuno per vergogna, ma la sua professoressa le fa capire che è bene non prendere la cosa sottogamba.
Ed infatti viene coinvolta subito la polizia e il caso viene affidato proprio al P.M. Elena e ai suoi agenti, che si mettono alla ricerca di quest'uomo ancora senza identità, che a quanto pare ha "un debole" per le ragazzine; unico indizio: una cicatrice vistosa su un sopracciglio...

Elena e Carla non avranno a che fare solo con i turbamenti della dolce Sara, ma anche con i problemi di una studentessa ben più complicata, Erika, che ostenta un atteggiamento da lolita, è strafottente con gli adulti e nulla sembra intimorirla; attorno a lei c'è un alone di mistero e non si sa chi sia davvero e da dove venga...

A complicare tutto ci si mette il ritrovamento del corpo senza vita di un sessantenne, Rosario Accorsi, brutalmente ucciso dopo essere stato torturato; questo darà il via a una complessa indagine, che assumerà presto risvolti sconvolgenti.

L'assassinio efferato di quest'uomo ha qualcosa a che vedere con le ragazzine importunate dal pedofilo?

Intanto, Carla si sta lasciando coinvolgere sentimentalmente da un giovane poliziotto che sembra sinceramente interessato a lei, che ha da sempre grossi problemi a relazionarsi con gli uomini.
C'è qualcosa in lei "che non va": una diffidenza verso il sesso forte, un'ansia incontrollabile che la prende quando si tratta di vivere l'intimità di coppia e che finora le ha fatto condurre "una vita incompleta", dal punto di vista sentimentale..
E poi ultimamente c'è la presenza di una donna - che non conosce ma che, allo stesso tempo, le ricorda qualcuno di noto... - che compare e scompare alla sua vista, lasciandole sensazioni di inquietudine, addirittura di panico.

Carla si rivelerà via via un personaggio enigmatico, con i suoi demoni che stanno facendo capolino dal suo passato e che rischiano di travolgerla emotivamente.

A differenza sua, la protagonista del romanzo, il magistrato Elena Macchi, è una donna consapevole del proprio carisma, della propria avvenenza nonostante non sia proprio una giovincella, e sa come usare e dosare il proprio "fascino letale" sugli uomini, ai quali piace proprio perchè è un tipo difficile da conquistare, che incute soggezione e quindi stuzzica l'orgoglio e la virilità maschile.
Elena è allergica ad ogni forma di relazione duratura, scottata com'è da situazioni famigliari; eppure, anche ad una persona così sicura di sè com'è lei, che è il corrispettivo femminile dell'uomo che non deve chiedere mai, ogni tanto si affaccia un velo di malinconia, e la solitudine di una vita priva di affetti e relazioni si fa sentire in tutta la sua pesantezza...

L’intera vicenda si svolge tra Varese e i comuni limitrofi, ma tutto ciò che di grave e importante è accaduto fa sempre riferimento ai boschi. E sarà proprio in un bosco, all’interno di quello che un tempo era stato un maestoso albergo, il Grand Hotel Campo dei Fiori, luogo ormai fatiscente e abbandonato, che Elena Macchi dovrà giungere per trovare la soluzione di un mistero che affonda le proprie radici in casi di aggressione a minorenni risalenti a vent'anni prima e che erano rimasti irrisolti...

Si arriva alla risoluzione dell'indagine attraverso diversi colpi di scena, che si susseguono con un andamento sempre più incalzante, concitato, adrenalinico, che toglie il fiato al lettore; personalmente mi son ritrovata a cominciare questo noir e a non riuscire più a staccarmene, perchè non solo lo stile di scrittura è molto fluido, ma poi la vicenda è ben strutturata e si sviluppa su diversi piani: il presente, in cui seguiamo la narrazione e dal punto di vista di Elena e da quello di Carla, e il passato, al quale torniamo attraverso pochi ma significativi sprazzi che raccontano episodi drammatici collegati all'oggi.
Il passato è la chiave per comprendere il presente ed Elena deve tenere gli occhi aperti perchè nulla va dato per scontato, di nessuno c'è da fidarsi ciecamente e lei dovrà tirar fuori tutto il suo intuito, le sue capacità investigative e il suo autocontrollo per arrivare fino in fondo al misterioso caso.

Un romanzo trascinante, si legge con molta partecipazione perchè gli argomenti trattati - il mondo degli adolescenti, traumi non superati, pedofilia... - e i personaggi implicati sono delicati e complessi insieme; la fragilità della co-protagonista, Carla, ben si incastra con la personalità granitica della P.M. Macchi, una "lady d'acciaio" che, sembra, nulla riesce a scuotere e turbare, e questo crea dinamiche e intrecci interessanti.
Sullo sfondo, la bella zona di Varese e dintorni, che grazie all'Autrice e ai suoi personaggi, impariamo a conoscere un po'.

Un altro giallo/noir targato Frilli Editori che ancora una volta è una garanzia e tiene incollati dalla prima all'ultima pagina.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz