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mercoledì 25 luglio 2018

Recensione: DENTE PER DENTE di Francesco Muzzopappa (RC2018)



Puoi essere sfigato e imbranato quanto ti pare, ma se la persona in cui riponi tutta la tua fiducia ti tradisce senza vergogna, facendoti sentire uno che vale meno di zero..., e beh allora solo una cosa può farti sentire meglio: la vendetta.


DENTE PER DENTE
di Francesco Muzzopappa



Fazi Ed.
218 pp
15 euro
2017
"Cominciamo dalla parte triste.
Perdere due dita a quindici anni ti rende popolare come la sifilide o la gonorrea.
L’adolescenza non l’ho vissuta, l’ho subita.
Prendiamo le ragazze: quelli come me li fiutavano a distanza. Ero quel tipo di ragazzino triste con una leggera peluria sul labbro, destinato a ragazzine tristi con una leggera peluria sul labbro. Mi spettinavano i capelli dicendomi «come stai, campione?», dove campione era ovviamente ironico.
Nessuno chiama campione un vero campione.
Andava male con le ragazze, socializzavo poco con i ragazzi.
Convinti di possedere un raffinato umorismo, si divertivano a inventare per me deliziosi nomignoli come “Ottodita” o “Moncler” (da Monco, ah-ah)."

Mi chiamo Leonardo, ho ventotto anni e abito in provincia di Varese.
Non sono stato pensato per essere un oggetto sessuale, per cui non immaginatemi bello, charmant e provvisto di muscoli pronti a guizzare fuori dalle braccia o dal petto. Evitate anche di immaginarmi in costume da bagno. Lo dico per voi.
I miei capelli sono neri, lunghi e lisci come un emo della vecchia guardia, senza però il bisogno di ricorrere alle tinture Testanera per sembrare più dark.


Da questo incipit il lettore già si fa una prima idea di che tipo sia il protagonista, Leonardo.
E diciamolo, la prima impressione che ne ricaviamo è...: 'sto tipo è uno sfigato.
Mano storpia, aria triste, introverso, scansato dai coetanei e guardato con pietosa comprensione dagli adulti; uno così, al massimo ti suscita tenerezza.
Ma Leo non è mica uno stupido, anzi; da subito ci colpisce per il suo umorismo nero, la sua arguzia, la capacità di sorridere dei propri guai e di non abbattersi.
Cresciuto per lo più solo e senza grandi opportunità di socializzazione, Leonardo ha trovato nei motori la sua più grande passione, aprendo anche un blog in cui descrive le caratteristiche delle auto classiche e moderne, ottenendo discreti consensi per le sue conoscenze.

Leo lavora al museo MU.CO (museo d'arte contemporanea) di Varese, da tre anni. Non coltiva chissà quali ambizioni per il futuro, e l'unica grande certezza della sua vita ha un solo nome: si chiama Andrea, una ragazza molto cattolica, osservante e praticante, che rispetta alla lettera i dieci comandamenti, non dice parolacce e, soprattutto, non fa sesso.
Una così poteva fidanzarsi soltanto con il nostro Leo, che arde per la voglia di poter "concretizzare" questo sentimento e non riesce a capacitarsi di come proprio a lui dovesse capitare una bigotta con la fissa della castità fino al matrimonio.

Andrea è figlia unica di una coppia in vista a Varese, che in modo chiaro e palese ostenta la propria disapprovazione nei confronti del ragazzo della loro bellissima e intelligentissima figlia: come fa la loro Andrea a stare con un imbranato senza arte nè parte e per di più... monco? Che ci trova in lui?

I momenti in cui Leo ci descrive gli incontri con i genitori di Andrea mi hanno fatto ridere un sacco perchè l'autore, attraverso il suo brillante protagonista e narratore, ci fa dei ritratti del signor Lanzini e consorte davvero comici; per non parlare poi dell'odioso pappagallo (che si è meritato la copertina) colorato e strafottente che essi hanno regalato alla loro figlia e che si diverte a prendere in giro Leo per le sue otto dita!

Ma torniamo a Leo e Andrea: lui venera la sua LEI, la vede perfetta e l'ama da morire, fa e farebbe qualsiasi cosa per lei...anche se - da ateo qual è - ingoia controvoglia il rospo dell'astensione sessuale, su cui lei sembra non voler cedere di un millimetro.
Se non fosse che...., proprio il giorno in cui decide di regalarle un anellino e farle la proposta di matrimonio a sorpresa, la scopre a letto con un altro!!

Per il povero Leo è uno shock e una doppia delusione: non solo lo sta tradendo ma l'ha preso in giro pure circa la sua obbedienza cieca ai comandamenti divini...!

Dal preciso momento in cui il ragazzo vede LEI sollazzarsi in amorosi piaceri con un altro, la sua vita va in pezzi.
Leo non riesce a spiegarsi come sia possibile che la sua casta fidanzata abbia potuto tradire un fidanzato devoto e innamoratissimo come lui, che non le ha fatto mai mancare niente!
Dopo una fase di disperazione nera che più nera non si può, sorge un pensiero confortante: la vendetta.

Leonardo decide di rifarsi su Andrea e sui suoi preziosi comandamenti. In che modo? Infrangendoli tutti, dal primo all'ultimo, uno dopo l’altro, senza pietà e senza troppi rimorsi di coscienza.

E così, per ognuno dei divieti del Decalogo, Leo architetta un piano per vendicarsi della traditrice, compresi i suoi genitori, il pappagallo e tutto il resto.

Muzzopappa ci regala una storia fatta di scene esilaranti, buffe e comiche, raccontate con un'ironia tagliente, sferzante e caustica, in cui i vari personaggi sono delle macchiette bizzarre che ci vengono descritte per certi loro tratti specifici, un po' marcati ma senza dubbio strambi e divertenti.

Una commedia nera originale, godibilissima, che m'ha fatto ridere di cuore e strizzare l'occhio con tenerezza a Leo, questo Nerd intelligente, autoironico, dal cuore, a modo suo, puro (se ama, ama totalmente, ma anche se "odia", lo fa senza mezzi termini) che non si può non amare, come del resto lo stesso Autore, simpaticamente irriverente nei confronti di un bigottismo religioso che si rivela più falso di una banconota da due euro.

Lo consiglio vivamente, soprattutto se avete voglia di una lettura che vi faccia nascere sulla faccia, dalla prima all'ultima pagina, un sorrisone che va da un orecchio all'altro.
Leggerò sicuramente altro di questo autore!



Reading Challenge
obiettivo n. 27.
Un libro che ti faccia sbellicare dalle risate.


2 commenti:

  1. Quanto divertente Francesco!
    Qui, forse, più che altrove. :)

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    Risposte
    1. dai, allora ho scelto il muzzopappa giusto!!
      comunque leggerò altro, mi piace :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz