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venerdì 2 novembre 2018

Recensione: PERSUASIONE di Jane Austen (RC2018)



Una protagonista femminile che racchiude in sè dolcezza, mansuetudine, rispetto per il prossimo, senza essere scevra di forza morale, carattere e coerenza. Può non esserci un lieto fine per una donna così?

Con Persuasione si conclude il mio ciclo Jane Austen, che ha compreso la lettura dei suoi romanzi più importanti.



PERSUASIONE
di Jane Austen



Ed. Newton Compton
4.90 euro
224 pp
O. De Zordo (a cura)
trad. F. Fantaccini
La ventisettenne Anne Elliot è la protagonista di questo classico di Jane Austen del 1818, scritto poco prima dell'aggravarsi della malattia che la portò alla morte (fu pubblicato postumo dal fratello dell'autrice), in cui ancora una volta l'Autrice inglese ci lascia un ritratto della società a lei contemporanea tanto fedele quanto ironico e non privo di una buona dose di polemica antiaristocratica.

Anne è una giovane donna appartenente ad una ricca famiglia; suo padre, sir Walter Elliot, è un baronetto vanitoso e superbo, convinto del prestigio del proprio buon nome e tendente a guardare gli altri dall'alto in basso.
Ma, ahilui, il casato di per sè non è sufficiente a garantire un'esistenza agiata, e nell'anno 1814 le sorti della famiglia non navigano in buone acque, anzi: a causa di problemi finanziari, sir Walter si vede costretto ad affittare la propria dimora di famiglia al gentile e socievole ammiraglio Croft.
Ciò che desterà stupore e inquietudine nella dolce Anne è apprendere che la moglie dell'ammiraglio altri non è che la sorella di Frederick Wentworth.
Mai nome fu più in grado di provocare capriole incredibili nel cuore della nostra Miss Elliot!

Sì perchè Frederick non è uno sconosciuto: otto anni prima i due sono stati fidanzati, ma a quel tempo la giovanissima e appena diciannovenne Anne si era lasciata persuadere dai familiari e, ancor di più, dalla cara e stimata amica di famiglia Lady Russell, a rompere il fidanzamento col giovane
ufficiale di marina, ritenuto sì caro e gentile ma... non sufficientemente ricco e quindi degno di sposare una Elliot.

Sono dunque trascorsi diversi anni e, nel rivederlo, Anne deve ammettere a se stessa due cose: anzitutto che lui non riesce ad esserle indifferente e rivederlo, ascoltarne la voce, i discorsi, scorgere in volto quelle espressioni che lei conosce benissimo e che ha tanto amato, fa saltare un battito al suo agitato cuore; in secondo luogo, Anne si rende conto che troppa acqua è passata sotto i ponti di quell'amore giovanile e per il quale ella non ha avuto, a quel tempo, il coraggio e la forza di combattere, contrapponendosi all'autorità paterna e alla disapprovazione di colei che considera quasi una seconda mamma (le sorelle Elliot sono infatti orfane di madre, e la perdita della genitrice ha influito molto sulla formazione del carattere di Anne, che vorrebbe tanto poterle somigliare anche solo un po'). 

Ha senso emozionarsi tanto alla vista di Frederick?
No, non ne ha, ed Anne lo sa bene, anche perchè, nelle diverse occasioni in cui i due si ritrovano insieme (in compagnia di altra gente), lui pare volerla ignorare di proposito e, quando si sente in dovere di rivolgerle la parola, lo fa con distacco.

Possibile che per il giovane capitano - che in mare ha fatto fortuna, tanto da diventare ricco e stimato - ciò che c'è stato tra loro anni prima - e in nome del quale avrebbero voluto sposarsi... - non conti nulla?
Anne cerca di controllarsi e di razionalizzare: a lei va addebitata la responsabilità della fine della loro relazione, ragion per cui è comprensibile che lui non abbia un ricordo bellissimo di lei  e che ora si senta pronto a cercar moglie... Cosa potrebbe mai rinfacciargli Anne?

Anne non è una sciocca; ella è saggia, mite, dolce, paziente con tutti... e ne deve avere di pazienza con il borioso padre, la snob sorella maggiore (anch'ella nubile e per questo alla disperata ricerca di un buon partito) e la sciocchina sorella minore, Mary, l'unica ad essersi maritata.
Anne è circondata da persone per lo più  frivole, vanesie e vanitose; da uomini impegnati nelle attività tipicamente maschili (caccia, conversazioni riguardanti  la carriera...) e donne occupate in ricevimenti, balli. visite di cortesia e, perchè no?, pettegolezzi.

Anne è una silenziosa ed acuta osservatrice, che partecipa a questa vita il minimo indispensabile senza assimilarne lo spirito lezioso, i modi affettati e non sempre sinceri, i pregiudizi verso chi appartiene a una categoria sociale ritenuta inferiore, "non all'altezza", il pensiero fisso di accaparrarsi un buon fidanzato; sensibile, desiderosa di capire ciò che si cela dietro i comportamenti altrui, empatica e comprensiva, sembra non appartenere davvero al mondo da cui pure proviene e che,  attraverso i suoi occhi tranquilli, non possiamo non guardare con quella chiave ironica che è l'Autrice stessa a fornirci, ma senza mai invitarci a condannarlo aspramente.


"...Anne, con la sua raffinata intelligenza e la sua dolcezza, virtù che avrebbero dovuto collocarla molto più in alto nella stima di chiunque fosse dotato di giudizio, non era nessuno né per il padre né per la sorella. La sua parola non aveva alcun valore, le sue esigenze erano sempre considerate poco importanti; era soltanto Anne".

La povera Anne non è apprezzata dai suoi cari  (fa eccezione la saggia Lady Russell per la quale è come una figlia), è vista più come una presenza grigia e ininfluente, della cui disponibilità è lecito approfittare quando se ne ha bisogno, e lei stessa non ci tiene ad essere al centro dell'attenzione; del resto, dopo la rottura del fidanzamento con l'amato di allora, si è lasciata un po' trascurare e da fanciulla graziosa e piacente, è diventata una donna adulta non più al colpo del proprio splendore.

Ma come sempre accade nei romanzi della "zia Jane", anche qui il destino ha in mente qualche novità e, attraverso fraintendimenti, gite in comitiva, coppie di fidanzati vere o presunte, Anne potrebbe ritrovarsi a fare nuovamente i conti con i propri sentimenti, che non sono mai morti, per il capitano Wenthworth.
Ma egli..., prova ancora del rancore verso Anne? O, peggio ancora, lei non conta assolutamente più nulla per lui?
Attenta, signorina Elliot, le vivaci donzelle, pronte ad accalappiarsi il giovanotto venuto dal mare, non mancano mai, e forse questa potrebbe essere l'ultima vera occasione per seguire il cuore e provare ad essere felice!

Piacevole, sufficientemente scorrevole, Persuasione ci dà sì un ritratto vivace della società inglese di inizio Ottocento, ma non lo fa con pesantezza, esagerando con passaggi troppo descrittivi, lenti e che quindi potrebbero risultare noiosi; tutt'altro, l'ho letto gustandomi ogni momento, ogni scena descritta, i dialoghi, l'ingresso di volta in volta dei vari personaggi, lo sviluppo delle vicende - che sembrano prendere una piega ma poi... - e la stessa protagonista, che è sì dolce, mite, colta e accondiscendente ma senza essere una "smidollata" priva di personalità. Diciamo che Anne Elliot sa aspettare il momento giusto per agire!

Confesso che nella mia personalissima top ten delle eroine austeniame, Emma Woodhouse stravince, perchè è la più frizzante e la più imperfetta; si piazza bene anche Lizzie Bennett per la sua schiettezza e perspicacia, mentre all'ultimo scalino collocherei Fanny Price, che è la miss che mi ha convinta meno.

Consigliato a chi ama i classici della letteratura inglese e, in generale, a chi ama tuffarsi in un mondo distante da noi  nel tempo e nei costumi, che ci strappa qualche sorriso, fa sognare le lettrici più romantiche mentre fantasticano di balli, schermaglie amorose, equivoci che poi si risolvono per il meglio, il tutto sorseggiando una tazza di the fumante e apprezzando quella  penna leggera e intelligente propria della Austen, che ha saputo descriverci con efficacia e acume gli uomini e le donne del proprio tempo... che, a ben guardare, non sono poi così differenti da ciascuno di noi oggi nei sentimenti, nelle contraddizioni e nei desideri.




Reading Challenge
Obiettivo n.1
Un libro scritto più di 100 anni fa



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6 commenti:

  1. E chi non ama la Austen?. Grazie e buon pomeriggio.
    sinforosa

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  2. Sai mia cara che questo romanzo proprio non l'ho letto amando questa autrice moltissimo e scoprendo una figura di donna nel tuo post come sempre molto attuale.
    Da leggere assolutamente.
    Un abbraccio sotto la pioggia

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    1. Se piace il genere, è una lettura piacevolissima :)
      Un abbraccio a te... ugualmente piovoso :-D

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  3. Ciao Angela, la tua recensione mi fa ricordare che vorrei leggere più romanzi della Austen!!! Questo romanzo, per esempio, sembra molto bello :-)

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    1. sì, lo è, tra quelli che ho preferito di jane! :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz