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sabato 23 marzo 2019

Recensione: LO SCANDALO MODIGLIANI di Ken Follett



Un giallo collocato nell'affascinante mondo dell'arte: una vera e propria caccia al tesoro, incentrata su una tela dipinta dipinta da Amedeo Modigliani e che si riteneva perduta; sulle sue tracce,  una brillante studentessa di storia dell’arte e l’avido proprietario di una piccola galleria, ed entrambi dovranno vedersela con gente disposta a tutto pur di mettere le mani sul dipinto.




LO SCANDALO MODIGLIANI
di Ken Follett


Ed. Mondadori
213 pp
In questo suo primo romanzo, Kollett si concentra sul mondo dell'arte e dei falsi d'autore, presentandoci, come se fossero essi stessi dei quadri, una galleria di personaggi, uomini e donne, alla frenetica ricerca di quel colpo di fortuna che gli arricchisca o dia loro attimi di gloria.

Al centro di questa caccia al tesoro c'è il famoso artista italiano Amedeo Modigliani, colui che dipingeva figure stilizzate, con i caratteristici colli lunghi e affusolati e le espressioni inquietanti.

Sulle sue tracce, o meglio su quelle di un suo quadro perduto di inestimabile valore, si mette anzitutto una giovane studentessa impegnata in una tesi di laurea incentrata sul rapporto tra l'uso di stupefacenti e la produzione di opere geniali e originali da parte degli artisti; tra questi c'è appunto Modigliani, che, sotto l’effetto dell’hashish, ha concepito delle vere e proprie opere d'arte, la maggior parte delle quali sono andate perse per sempre, tranne una..., che quasi sicuramente è ancora In Italia (l'artista era di Livorno).

Ma la signorina Dee non è l'unica che desidera trovare il quadro; a lei si aggiungono altre persone interessate per ragione meno nobili, tra cui un gallerista noto, l'artista emergente Peter Usher, cui viene rifiutata una mostra delle proprie opere; l'umiliazione, e la frustrazione che ne segue, lo porta a architettare un piano per dare una bella lezione al borioso e snob mondo dei galleristi d'arte londinese, dimostrando come essi siano meno esperti e competenti di quanto facciano credere e non abbiamo un grande e cristallino amore per l'arte e gli artisti.

Tra donne vanesie alla ricerca di uno scopo nella loro vita dorata ma vuota, mogli devote e altre meno, giovanotti avidi di guadagni che non esitano a darsi alla frode pur di ottenere ciò che vogliono, uomini che si son fatti un nome e una reputazione nella scena artistica londinese e che rischiano di fare la più grande figuraccia della loro vita, e artisti emergenti e sconosciuti che anelano a vedersi riconosciuto il proprio valore, Lo scandalo Modigliani dall'Inghilterra ci porta in un paesino in provincia di Livorno, coinvolgendosi in questa "caccia al tesoro Modigliani" con una storia che si segue con sufficiente piacere in quanto mantiene un buon ritmo narrativo, reso vivace dalla presenza abbondante di dialoghi e dai diversi personaggi (forse troppi, e all'inizio ho faticato un po' per memorizzare nomi e ruoli nelle vicende) che intervengono nelle vicende e le cui intenzioni si palesano con chiarezza da subito.

Carino, non memorabile e di certo non è un Follett imperdibile; non avendo letto null'altro di lui non ho riferimenti per eventuali paragoni, ma immagino abbia scritto libri ben più complessi e avvincenti ^_-

4 commenti:

  1. Autore che purtroppo non ho mai letto, titolo che non conoscevo. Un Follett minore, più disimpegnato, potrebbe comunque intimorirmi di meno.

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    1. A me l hanno regalato, ma - essendo una lacuna che comunque volevo colmare- avrei scelto qualcosa di più "famoso" e che permette di apprezzarlo meglio :-D

      Sicuramente questo è molto leggero e disimpegnato ;-)

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  2. Lo scandalo Modigliani è il primo libro di Ken Follett pubblicato nel lontano 1976, è naturale che fosse ancora un po'acerbo ;-) Io ho apprezzato molto Codice A Zero, una bella spy story ambientata nel 1958, ai tempi della gara per il predominio dello spazio. La serie medievale invece la conosco solo per aver seguito la fiction in tv. Vista la mia passione per gli storici, credo che prima o poi mi dedicherò a quella...
    Ciao Angela, alla prossima! :o)

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    1. Ho anche Codice a zero! Si, ho letto che è il primo e infatti si "sente" ;-)
      Gli storici piacciono molto anche a me, chissà, presto o tardi leggerò altro di follett ;-)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz